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Abbruzzese e Rauti al Forum delle Elette


17/11/11 - Roma


"Sono convinto che con l'attivazione del Forum delle Elette, dove si potranno confrontare tutte le rappresentanze delle Regioni italiane, si potrà arrivare a concertare un modello legislativo sulla rappresentanza di genere che possa essere riproposto anche a livello nazionale e rispondere agli obiettivi europei della Strategia UE 2020". Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Mario Abbruzzese, intervenendo questo pomeriggio al I Forum delle Elette, organo neonato in seno alla Conferenza delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome.
"Il Lazio - ha proseguito il presidente del Consiglio regionale - rappresenta una 'buona pratica' visto che sia nello Statuto, nella Legge elettorale e nei Regolamenti interni, sono contenuti riferimenti legislativi molto precisi alla rappresentanza di genere. Le ultime elezioni amministrative del maggio 2011 hanno costituito un punto importante a favore delle donne: molte sono entrate a far parte degli organi esecutivi poiché nominate dal sindaco. Non sono stati invece altrettanto positivi i risultati riguardo alle elette e credo quindi che in Italia la riforma delle leggi elettorali debba aprire una "finestra di opportunità" per misure a favore della rappresentanza femminile nella classe politica. L'attivazione di questo Forum e' un ottimo inizio e sono certo che la consigliera Isabella Rauti, delegata in rappresentanza del Lazio, lavorerà con le altre elette per valorizzare il ruolo delle donne in politica, per una democrazia che sia veramente moderna"

"Oggi il tema e' quello della riforma elettorale - ha detto la consigliera segretaria Isabella Rauti - nell'ottica delle politiche di genere. Noi vogliamo riequilibrare la rappresentanza a tutti i livelli a cominciare da quello territoriale, cioe' piu' donne nelle istituzioni a livello locale, per poi arrivare a quello centrale. Il Lazio da questo punto di vista in realta' costituisce un esempio positivo, perche' ha uno Statuto e un Regolamento che garantiscono la rappresentanza femminile sia nel cosi' detto listino bloccato, sia nella composizione della lista, della giunta e persino nell'Ufficio di presidenza. Il 'Modello Lazio' è quindi un laboratorio al quale guardare. Ma e' evidente che bisogna intervenire sulla legge elettorale nazionale e su quelle regionali, ma anche sugli Statuti e sui regolamenti, e aggiungo, sugli statuti dei partiti. Altrimenti la questione del deficit democratico, perche' di questo si tratta, non si risolve. Noi abbiamo delle percentuali al livello nazionale del 21,3 per cento, a livello regionale dell'11. Siamo lontani dalla soglia del 30 per cento che garantisce la rappresentanza, ma lontanissimi da quel 50 per cento che e' il fondamento di ogni democrazia. Gia' l'Europa ha indicato con molta chiarezza che c'e' la necessita' di sistemi vincolanti. Che siano quote rosa o altro servono norme che risolvano il problema della sotto rappresentanza di genere. Io non credo che le donne non amino la politica ma credo che la politica abbia voluto escluderle. Più donne porterebbero in politica un sentimento nuovo, un punto di vista di genere e sicuramente maggiori e più efficaci risposte ai bisogni reali".


Il Forum si è concluso con l'approvazione di un documento di indirizzo, elaborato dalle Consigliere delle Assemblee legislative delle Regioni e delle province Autonome di Trento e Bolzano, per il riequilibrio della rappresentanza di genere nelle cariche elettive e nelle Istituzioni politiche. "E' un atto importante - sottolinea la Consigliera Rauti, che è nel Comitato promotore ed organizzatore del Forum - perché solo rafforzando le politiche di promozione della parità di genere si può realizzare una presenza equilibrata tra uomini e donne nei luoghi della decisione che è il presupposto fondamentale e la garanzia dell'efficacia dei sistemi democratici. È prioritario - prosegue la Consigliera del Pdl - intervenire negli Statuti delle Regioni e nelle leggi elettorali regionali in maniera incisiva e coordinata, introducendo il principio vincolante della rappresentanza di genere. Nel documento si stabilisce che il Forum diventi permanente - conclude Rauti - e che si avvii un dialogo strutturale con le Commissioni per le Pari opportunità, con le Commissioni parlamentari competenti, con le Elette nelle Assemblee degli Enti Locali, con tutte le organizzazioni che operano a favore del raggiungimento della parità di genere e con gli organismi associativi di riferimento."

 

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