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Definizione per: Ratifica



  • Ratifica
  • Cost., artt. 80 e 117, co. VIII
    Stat., artt.
    12, co. 3, 23, co. 2, lett. n) 

    Nel diritto amministrativo la ratifica viene definita come un provvedimento nuovo e costitutivo, attraverso il quale si pone rimedio al vizio di incompetenza relativa da cui è affetto un precedente provvedimento, poiché adottato, appunto, da un organo incompetente, ma dello stesso ramo o dello stesso ente. Legittimato alla ratifica è, quindi, l’organo competente in relazione all’atto in questione.

    Accanto a tale fattispecie si pone la c.d. “ratifica per atti urgenti” che costituisce un atto di controllo successivo attraverso il quale un organo fa proprio un atto che, normalmente di sua competenza, è adottato da un altro soggetto nel presupposto, appunto, di una situazione di urgenza che trova espresso fondamento in una specifica disposizione normativa. In quest’ultimo senso rientra la possibilità prevista per la Giunta comunale di adottare in via d’urgenza variazioni di bilancio che, a pena di decadenza, devono essere “ratificate” dal Consiglio comunale entro i successivi sessanta giorni.

    Nell’ambito del diritto costituzionale, la ratifica assume una connotazione del tutto diversa e peculiare; infatti, sia l’autorizzazione del Parlamento alla ratifica dei trattati internazionali, sia la ratifica da parte del Consiglio regionale di accordi con Stati e di intese con altri enti territoriali, rappresentano forme di partecipazione attiva e di controllo politico delle assemblee legislative verso l’operato dell’esecutivo.
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