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Appello della Consulta Femminile ai candidati alla Regione Lazio


28/01/13 - "Che l'imminente appuntamento con le urne possa essere l'occasione per l'affermazione di tante donne, in tutti gli schieramenti politici, quale importante tassello per il raggiungimento di una democrazia paritaria". E' quanto auspicano la Presidente della Consulta femminile regionale per le pari opportunità, Donatina Persichetti, e la Coordinatrice del Gruppo "Riforma della normativa regionale e democrazia paritaria" Benedetta Castelli, in una lunga lettera inviata oggi ai candidati e alle candidate a presidente e consiglieri della Regione Lazio.

"Riteniamo, oggi più che mai - prosegue la missiva - anche in considerazione della difficile situazione economica e di un evidente smarrimento politico delle cittadine e dei cittadini, che sia necessaria l'assunzione di responsabilità delle donne al governo delle istituzioni, mettendo al servizio della collettività i propri talenti e le proprie peculiari sensibilità. Non si possono, infatti, accettare le sfide del cambiamento in innovazione, giustizia e democrazia, per rispondere ai bisogni della collettività stessa, se una parte fondamentale della società resta ai margini delle scelte politiche e strategiche".

Alle donne che saranno elette viene chiesto di "guidare il cambiamento della Regione, restando se stesse. Donne che guardano al bene comune, sostenendo il protagonismo delle altre donne".

In particolare, la lettera indica i punti da inserire nella loro agenda politica, quali obiettivi prioritari, primo fra tutti la riforma della legge elettorale regionale, prevedendo strumenti normativi idonei per consentire un maggior numero di donne elette. Tra questi, a titolo esemplificativo: l'obbligo di liste paritarie con l'alternanza uomo-donna, doppio voto di preferenza, parità di accesso ai mezzi di comunicazione e trasparenza delle spese elettorali. Penalità cogenti per il non rispetto delle norme paritarie.

E inoltre, l'emanazione di un piano socio-sanitario integrato, in grado di seguire e sostenere la persona in tutte le sue fasi di vita; l'adozione di un piano strategico per il contrasto alla violenza sulle donne; il rafforzamento dei servizi di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro; l'approvazione di piani programmatici per l'inserimento e reinserimento lavorativo dei giovani e delle donne, incentivando le aziende con appositi sistemi fiscali; l'adozione e rilancio di azioni di sviluppo e sostegno finalizzate alla promozione dell'imprenditorialità femminile;la lotta alla povertà e all'esclusione sociale; l'adozione del bilancio di genere; il rafforzamento della rete dei consultori familiari e della prevenzione per la salute della donna;la promozione di una rete di mobilità territoriale che consideri le differenti esigenze tra uomini e donne; la disciplina statutaria e normativa per il rispetto della parità di genere nelle nomine nelle aziende e società pubbliche.

Fondamentale infine, per le scriventi, "garantire il reciproco sostegno e collaborazione, nel rispetto dei diversi ruoli, tra le consigliere elette, le assessore e la Consulta femminile regionale, quale straordinaria opportunità per favorire una politica regionale dinamica, attenta alle differenze, capace di affermare una nuova civiltà".

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