Audizioni su Castel di Guido, Ara e cinghiali in commissione Agricoltura

L’assessore Hausmann: “Il ministro Calenda al tavolo con Roma capitale ha dimostrato interesse per il complesso”.

19/10/2017 - In ottava commissione al Consiglio regionale questa mattina, dopo la seduta sul nuovo regolamento su agriturismo e turismo rurale,  un’audizione l’assessore all’agricoltura Carlo Hausmann ha riferito su tre tematiche di attualità. Si è trattato della prosecuzione della precedente audizione del 12 ottobre scorso.

Anzitutto il bando per l’affidamento di Castel di Guido. Il suo iter si concluderà entro la fine del mese. L’assessore ha pure dato notizia di un interesse manifestato dal ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda in proposito, nella sede del tavolo tenuto con Roma Capitale.

Per quanto riguarda la situazione dell’Ara Lazio, la società degli allevatori attualmente in liquidazione, i controlli sul bestiame sono stati ripristinati e ora si deve affrontare solo la questione dei 41 lavoratori dell’azienda, che è all’attenzione dell’assessore Valente. La Regione, dal canto suo, ha ultimato la ricognizione del credito vantato da Ara Lazio.

Infine, sulla caccia al cinghiale, “le regole ci sono, ora vanno fatte rispettare”, ha affermato l’assessore, secondo il quale è stato fatto un buon lavoro e ora resta alla regione vigilare sull’applicazione.

Per quanto riguarda Castel di Guido, il bando (elaborato in collaborazione con l’università della Tuscia) è nelle mani dell’assessore Alessandra Sartore e si avvia a ultimare il suo iter, superate le difficoltà per conteggiare le particelle catastali e appurare la situazione delle occupazioni abusive. Un’ultima audizione pubblica, cui sarà presente ovviamente anche Roma capitale, è prevista prima di emanare il bando, in base al quale, ha ribadito l’assessore, le tre tranches previste dovranno cedere il passo di fronte a eventuali proposte unitarie, che però non avranno l’esclusiva.

A parere di Luca Malcotti (Cuoritaliani), invece, la destinazione unitaria dovrebbe essere un vincolo, non un’opzione, il bando dovrebbe essere presentato in commissione consiliare in via prioritaria e comunque dovrebbe essere passibile di modifica in sede di audizione. Marta Bonafoni (Insieme per il Lazio) ritiene più importante la celerità dell'iter, ma anche la destinazione unitaria del bene va valutata molto attentamente, a suo avviso. Soddisfatta la  consigliera per l’interesse di Calenda. Silvana Denicolo' (M5s) auspica invece che la fretta e l'esigenza di “fare cassa” non prevalgano sulla ricerca di una soluzione ottimale e chiede la pubblicità e – anch’essa - l'unitarietà del bene.

L'esigenza della produzione di qualità sarà prevista dal bando, ha risposto  Hausmann, mentre il vincolo occupazionale non si può porre all'acquirente. Funzione dell'audizione pubblica finale è ricerca di una soluzione, ma all'interno delle linee stabilite dal bando. Obiettivo è tutelare la vocazione del bene, prima ancora della sua unitarietà. “Non si fa cassa”, ha concluso l’assessore, perché l'affidamento è in concessione.

Sugli altri temi dell’audizione, su Ara Giancarlo Righini (FdI) ha ricordato la questione degli stipendi arretrati, mentre Rosa Giancola (Insieme per il Lazio) ha chiesto che al tavolo ci sia anche lo Sviluppo economico, per tutelare le prospettive di reimpiego dei lavoratori. Purtroppo il ministero ha recentemente ridotto gli stanziamenti per i controlli sul bestiame, ha detto infine l’assessore, secondo il quale la soluzione resta quella rappresentata dall’integrazione dei servizi, che chiama in causa necessariamente l’Istituto zooprofilattico.

A proposito dei cinghiali, infine, Hausmann ha ribadito che gli ambiti territoriali di caccia (Atc) sono sovrani in materia di regole per la caccia al cinghiale, ma alla Regione spetta il controllo su tali enti. Proprio quel controllo che per Gaia Pernarella (M5s) non è stato efficace, finora: ma l’assessore ha replicato in proposito che la Regione ha ereditato le funzioni provinciali con solo una parte del personale. In ogni caso, la questione ha occupato fin troppo tempo cosicché è ormai tempo di applicare le regole, sempre tenendo presente che la caccia non è l'unica soluzione al problema dei cinghiali, ma va perseguito una soluzione complessiva, come raccomandato anche dagli organismi comunitari. Di questa la caccia è solo uno degli elementi, che si è cercato di potenziare attraverso introduzione di nuovi strumenti, come l’aggiunta del metodo della “girata” a quello della “braccata”.

  A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio