Legge elettorale, la commissione speciale Riforme licenzia la bozza di modifica

Il testo elaborato con il contributo di tutte le forze politiche diventerà una proposta di legge sottoscritta dai componenti dell'organismo. Il testo inviato all'esame della prima commissione.

L'Aula al lavoro. 03/03/2017 - Si è concluso in commissione speciale Riforme istituzionali del Consiglio regionale il confronto politico sulla riforma della legge elettorale del Lazio, datata 2005. Dopo l'accordo all'unanimità raggiunto esattamente un mese fa sulle linee guida proposte dal presidente Mario Abbruzzese, si è passati, nelle scorse sedute, alla creazione e all'esame di una bozza di nuova proposta di legge da inviare alla prima commissione Affari costituzionali, che avrà il compito di esaminare la riforma per il parere prima dell'invio in Aula.

Tredici sono state le osservazioni a questa bozza elaborate e discusse dai membri dell'organismo speciale. Tuttavia una sola, presentata da Giancarlo Righini (FdI), ha riscosso un apprezzamento unanime e sarà inserita, seppur con una riformulazione, all'interno del testo che sarà inviato.
Si tratta di un intervento a modifica delle norme che regolano i casi di esonero dalla raccolta di firme per la presentazione di liste espressione di partiti già costituiti in gruppo nel parlamento italiano o europeo.

Le altre dodici osservazioni, presentate dallo stesso presidente Abbruzzese, da Gianluca Quadrana (Lista Zingaretti), Daniele Sabatini (Cuoritaliani) e Francesco Storace (Mns), sono state ritirate per essere ripresentate sotto forma di emendamenti alla proposta di legge che approderà in prima commissione. Questo perché non è emersa unanimità di vedute da parte dei componenti della commissione speciale, espressione di tutte le formazioni politiche presenti alla Pisana.

Quanto ai cinque punti della riforma precedentemente condivisi in sede di definizione della bozza, restano i seguenti:
- abolizione del listino;
- garanzia di rappresentanza per ciascuna provincia;
- pari opportunità tra donne e uomini, attraverso la doppia preferenza di genere e il limite del 60 per cento alla presenza di candidati dello stesso sesso nelle liste circoscrizionali;
- divieto del terzo mandato consecutivo alla presidenza della Regione;
- elezioni entro tre mesi in caso di scioglimento anticipato del Consiglio regionale. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio