Corecom Lazio, in Vigilanza illustrate le linee guida per l'attività 2018

Dall'audizione è emersa l'opportunità di adeguare le risorse assegnate al comitato.

Foto di Stefano Brivio. 01/08/2017 - Sono state presentate questa mattina in commissione Vigilanza sul pluralismo dell'informazione del Consiglio regionale del Lazio le linee guida del programma di attività del Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom) per il 2018. All'audizione è intervenuto il presidente Michele Petrucci. La risoluzione di controversie, che il Corecom svolge su delega dell'Autorità garante delle comunicazioni (Agcom), resta una delle attività di maggior impatto. Sono circa 12 mila l'anno e già nel primo semestre del 2017 hanno portato alla restituzione a cittadini e imprese di oltre un milione e 600 mila euro (frutto della somma di rimborsi, detrazioni dalle bollette, bonus traffico, eccetera).

"Occorre fare di più e meglio – ha detto Petrucci - anche per rispondere alle richieste di Agcom, sebbene le risorse economiche destinate dall'Autorità al Corecom Lazio, sono ferme al corrispettivo del 2008, nonostante l’incremento di attività e dunque totalmente inadeguate a coprire la crescente gamma di funzioni delegate e i crescenti volumi operativi che esse determinano annualmente”.

Sarebbero utili, sempre per Petrucci, adeguate risorse anche per ottenere risultati significativi nelle attività di supporto nel governo del sistema radiotelevisivo locale, altro ambito di intervento del comitato. "In tal caso - per Petrucci - l’obiettivo è di intensificare il supporto alla Regione nell’azione di sostegno allo sforzo evolutivo e di modernizzazione verso la multimedialità del comparto dell’emittenza regionale, già avviato con l’approvazione della legge regionale 13/2006". Sul fronte del sostegno al comparto ha, inoltre, programmato corsi di formazione per l’aggiornamento di giornalisti e tecnici e previsto anche iniziative volte a valorizzare la produzione informativa regionale su tematiche quali: “Migranti e media” e “Donne media”.

Sulle risorse a disposizione del Corecom il presidente della commissione consiliare di Vigilanza, Giuseppe Emaniele Cangemi, oltre a evidenziare l'opportunità di un aumento di quelle Agcom, ha sollecitato l'Ufficio di presidenza (Udp) del Consiglio regionale del Lazio ad accordare maggiori fondi. Maria Teresa Petrangolini(Pd) ha annunciato di voler sottoporre la questione dei fondi proprio all'Udp in modo che poi se ne possa poi far carico, con Agcom, la Conferenza dei presidenti dei consigli regionali.

Nel corso dell'audizione si è parlato dei progetti del Corecom. Tra di essi lo sportello web a tutela dei minori, l'Urp, iniziative contro il bullismo in collaborazione con Sapienza e accordi con le università del Lazio per attività di ricerca. Collaborazioni in programma con garanti regionali dell'Infanzia e dei detenuti, mentre un particolare sforzo è previsto per il monitoraggio dei mezzi di informazione in occasione della futura tornata elettorale per le Regionali.

Dai consiglieri presenti all'audizione è arrivata una serie di suggerimenti. Per quanto riguarda proprio la par condicio, nell'annunciare una seduta ad hoc dopo l'estate, Cangemi ha chiesto particolare attenzione a partire già da settembre. Davide Barillari (M5s) ha parlato della necessità di adeguare - anche a proposito di par condicio elettorale - il ruolo del Corecom al cambiamento dell'ecosistema dell'informazione. Non basta più soltanto controllare tempi e spazi televisivi, ma bisognerebbe monitorare anche il complesso mondo della rete. Il Corecom, in questa ottica, dovrebbe avere più risorse professionali ed economiche, anche per fronteggiare altre sfide, tra cui quella sulla tutela dei minori.

Campo di intervento, quest'ultimo, indicato anche da Petrangolini, e da Baldassare Favara (Pd), il quale ricordato l'emergenza delle minacce ai giornalisti, mentre Cangemi quella l'urgenza di intervenire sulla web reputation. Il presidente della commissione, infine, ha anche suggerito al Corecom di sfruttare gli uffici regionali nelle province laziali come sedi decentrate laddove la progettata collaborazione con i comuni dovesse continuare ad avere difficoltà quanto a spazi e risorse umane. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio