LazioCrea, Ruberti: "Il clima è positivo, siamo vicini alla meta"

Il presidente della società, Albino Ruberti, in audizione con i sindacati. Dal primo gennaio contratto di lavoro unico, anziché tre: contratto Federculture per tutti

L'assessora al Lavoro, Lucia Valente, e il presidente della commissione Bilancio, Simone Lupi. 09/11/2017 - Due aziende regionali fuse in un'unica realtà in house, Laziocrea SpA, tre contratti di lavoro diversi ed oltre 450 lavoratori il cui inquadramento contrattuale è da rivisitare. Questi i temi trattati oggi in commissione Bilancio, partecipazione, demanio e patrimonio, programmazione economico-finanziaria, presieduta da Simone Lupi (Pd), nel corso dell’audizione con le rappresentanze sindacali di LazioCrea e con il neopresidente della società, Albino Ruberti. Presente anche l’assessore al Lavoro, Lucia Valente, e il direttore regionale del personale, Alessandro Bacci.

Nella società, nata con legge regionale nel 2014 (art. 5 della legge 12/2014) dall’accorpamento delle società a controllo regionale Lazio Service SpA e Lait SpA, sono applicati tre contratti: Federculture, dei metalmeccanici e del commercio. L’azienda dovrà provvedere a convergere in un unico contratto di lavoro e a riqualificare nel passaggio numerosi lavoratori, utilizzando un apposito stanziamento regionale ad hoc.

“C’è un numero consistente di lavoratori con compiti importanti, però non correttamente inquadrati”, ha spiegato in apertura dei lavori Amedeo Gismondi (Ugl Terziario), mentre Giancarlo Cosentino (Cisl Fp) ha evidenziato la necessità di evitare i possibili ricorsi al giudice del lavoro degli oltre 200 dipendenti che si ritiene svolgano mansioni superiori a quelle previste dal proprio contratto. “C’è una discrasia tra quello che l’azienda chiede e ciò che il dipendente effettivamente fa”, ha confermato Carlo Ambrosini (Uilpa) il quale ha aggiunto che ci sono centinaia di dipendenti con titoli di studio poco valorizzati che si sentono sottoutilizzati. Sulla stessa lunghezza d’onda è Andrea Morichini (Uil Fpl).

Dopo aver accennato alla complessità delle problematiche post fusione, Albino Ruberti, presidente della società dallo scorso luglio, ha annunciato che dal primo gennaio 2018 ci sarà un contratto unico per tutti i dipendenti, e sarà il contratto Federculture. “Secondo gli indirizzi della Giunta regionale che ha dettato anche la tempistica -  ha spiegato Ruberti – il passaggio dovrà essere a costo zero. Ieri si è conclusa la trattativa sindacale. Ora il contratto dovrà essere sottoposto all’assemblea dei lavoratori”. Ruberti ha annunciato anche la presentazione di un piano strategico per gli anni futuri, il primo della società post fusione, dopo l’atto di indirizzo che viene dal contratto di servizio con la Regione Lazio.

“Il clima è positivo, siamo vicini alla meta”, ha dichiarato Ruberti. Nel corso dell’audizione, sono intervenuti alcuni consiglieri regionali: Luca Malcotti (Cuoritaliani) si è soffermato sulle modalità per il superamento dei disallineamenti contrattuali; Francesco Storace (Mns) ha preso atto del cambiamento di clima nelle relazioni sindacali. Per Daniele Fichera (Psi), si rileva un’apertura di credito nei confronti del management che prima non c’era, mentre Valentina Corrado (M5s), ha voluto ricordare che il predecessore di Ruberti, benché invitato dalla commissione Bilancio, non si presentava in audizione. Al termine dell’audizione, il presidente Lupi ha aggiornato i lavori della commissione a martedì 14 novembre, alle ore 14. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio