Bilancio 2018, ascoltati Civita, Smeriglio, Buschini, Hausmann e Refrigeri

Audizione dal pomeriggio a sera inoltrata. Tra i temi: mobilità, formazione, rifiuti, agricoltura e Ater.

L'assessore Mauro Buschini durante la relazione. Accanto il vicepresidente della commissione Bilancio, Daniele Mitolo. 27/12/2017 - È proseguito per tutto il pomeriggio e senza interruzioni fino a sera il ciclo di audizioni della quarta commissione del Consiglio regionale in occasione della sessione di bilancio 2017. Cinque gli assessori ascoltati dalle 15 alle 21,30: Michele Civita, Massimiliano Smeriglio, Mauro Buschini, Carlo Hausmann e Fabio Refrigeri. Al centro delle relazioni il Rendiconto 2016. Numerose le richieste di chiarimento da parte dei consiglieri delle opposizioni intervenuti nel corso dei lavori: Francesco Storace (Mns), Pietro Sbardella e le cinquestelle Gaia Pernarella, Valentina Corrado e Silvana Denicolò.

L’assessore regionale alle Politiche del territorio e mobilità ha consegnato alla commissione Bilancio, presieduta da Simone Lupi, una relazione scritta sul rendiconto 2016. Tra i temi toccati il finanziamento per la mobilità a favore di Roma Capitale, gli investimenti per ammodernare la flotta dei treni in servizio sulle tratte regionali, l'acquisto di 427 bus per Cotral, società per la quale nel 2016 – secondo Civita – si sono consolidate le politiche di risanamento. Nello stesso anno è stato presentato il piano regionale per trasporti e logistica oggi in Vas. Per quanto riguarda l'assetto del territorio regionale Civita ha ricordato la definizione dei rapporti tra urbanistica e agricoltura (interventi sulla multifunzionalità) e l'approvazione in Giunta, a marzo, del piano territoriale paesistico regionale (Ptpr).  

Chiarimenti sono stati chiesti a proposito dei ritardi rispetto agli impegni programmatici della giunta (Storace), sugli investimenti per i porti (Pernarella), sull’eventualità che un rinnovo del contratto di servizio con Trenitalia possa condizionare il futuro governo regionale (sempre Storace), sulle ispezioni nei confronti delle società di trasporto locale, sulla mancata esternalizzazione del Cotral e sull’acquisto in leasing dei bus (Sbardella) e anche sull’atteso testo unico dell’urbanistica. Normativa quest’ultima che non ha proseguito il suo percorso, secondo Civita, a causa delle incertezze sulla governance relative al ruolo delle Province, poi non più abolite, e che comunque ha visto estrarre successivamente dal testo alcune norme importanti, come quella sulla rigenerazione urbana.

Smeriglio ha illustrato le politiche messe in campo dall’assessorato Formazione, Ricerca, Scuola, Università e Turismo, tra cui Por, diritto allo studio e alla conoscenza, assistenza ai ragazzi con disabilità, distretti della bioscienza, borghi e cammini per il turismo, interventi urgenti per le popolazioni colpite dai terremoti. Storace ha chiesto a Smeriglio notizie sul “caso fondi Ue”, un rapporto di quattro ispettori della Direzione lavoro della Commissione europea che hanno indagato sull’autorità di audit (revisione) della Regione a settembre. Sotto esame alcuni progetti riferiti ai bandi del periodo 2007-2013. Un report che i consiglieri hanno chiesto di poter conoscere. Materia della quale, però, Smeriglio ha detto esser competente il segretario generale Andrea Tardiola il quale, intervenendo più tardi in audizione, si è impegnato a fornire l'atto ai consiglieri, se Bruxelles lo permetterà, o in ogni caso a informarli sul contenuto. Il vicepresidente ha anche spiegato la natura di riattivazione di “Riesco”, progetto destinato a riconoscere un assegno ai giovani dai 18 ai 29 anni, in possesso di determinati requisiti residenti o domiciliati nella regione, che non studiano né lavorano. Un’iniziativa, collegato a un percorso fatto di attività formative e culturali, che punta alla riattivazione e “occupabilità”. Ma anche un’iniziativa che ha fatto prospettare a Sbardella come beneficiari possano essere extracomunitari o che a Pernarella è apparsa una forma di assistenzialismo.

L'AUDIZIONE DELL'ASSESSORE AI RIFIUTI
Mauro Buschini ha svolto due relazioni. Una prima sulle politiche dei rifiuti e una seconda in materia di ambiente, entrambe riferite al 2016-2017. Buschini ha esordito ricordando i dati della differenziata, arrivata nel Lazio a quota 42,37 per cento, in crescita di quasi cinque punti percentuali rispetto al 2015 e “raddoppiata” dal 2010 a oggi. Questa crescita porta a puntare, per il futuro (con norme contenute nella proposta di legge del cosiddetto Collegato ambientale), a un’evoluzione degli impianti TMB verso il recupero di materia anziché a trattare rifiuti destinati a essere smaltiti. Il che potrebbe permettere di ridurre il ricorso all’incenerimento. L’assessore ha citato una serie di attività svolte: dalla ricognizione delle autorizzazioni ambientali di competenza dei comuni alla linee guida per la micro raccolta di rifiuti contenenti amianto, dal riesame delle Aia (autorizzazioni integrate ambientali) agli interventi per la qualità dell’aria.

Buschini su richiesta dei consiglieri di opposizione ha ripercorso i passaggi per l’individuazione delle Regioni che potessero ricevere i rifiuti del Lazio in occasione dei picchi registrati a Roma Capitale in questi giorni: prima la Toscana, che ha sospeso la propria delibera per via di problemi interni al proprio ciclo dei rifiuti, e poi l’interlocuzione con l’Emilia Romagna. Non sono mancati altri temi “caldi” come, ad esempio, le macerie del sisma rimosse e quelle da rimuovere (800 mila tonnellate, sui cui tempi ha espresso preoccupazione Storace e che invece Buschini ha stimato in otto mesi). E ancora: la bonifica dei siti inquinati, la Valle del Sacco, gli investimenti sui rifiuti (bandi per compostaggio di comunità, autocompostaggio e isole ecologiche) e Lazio Ambiente per la quale l’assessore ha detto di lavorare per piena occupazione e migliori garanzie di servizio. Non sono mancate osservazioni, da parte di Corrado, sulla correttezza della nomina dell’ex capo segreteria dell’assessore alla guida della Saf (società di proprietà di comuni e provincia di Frosinone, come ha tenuto a precisare Buschini, e della quale la Regione non fa parte).

AGRICOLTURA E POLITICHE ABITATIVE
Carlo Hausmann, assessore all’Agricoltura, ha ricordato come gran parte dei fondi destinati al suo assessorato nel 2016 siano stati destinati a Psr e ad Arsial. Tre i punti della relazione di Hausmann, che ha riferito in primis sulla gestione post sisma, svolta sì con fondi governativi ma che ha gravato sulla Direzione regionale Agricoltura, sviluppo rurale, caccia e pesca. Quindi ha fatto cenno ai bandi del Psr e all’attività di Arsial. Per quanto riguarda il terremoto le attività sono iniziate nel 2016 e proseguite nel 2017, da una parte con il montaggio delle stalle provvisorie e dei moduli abitativi per gli allevatori. “Nessuna delle aziende agricole del cratere ha cessato l’attività”, ha tenuto a sottolineare l’assessore. Nel 2016, poi, per quanto riguarda il Psr è stato preparato il primo blocco di bandi. Sono stati stanziati 516 milioni a fronte di una richiesta di 706. Quanto ad Arsial, Hausmann ha sottolineato come il Lazio – cogliendo nel segno – abbia mantenuto in vita l’agenzia a differenza di altre regioni e ne ha elencato le attività nel campo della promozione, nella consulenza per la gestione dei marchi europei, per l’assistenza tecnica, per la biodiversità e per altro ancora. I consiglieri hanno chiesto chiarimenti su spesa del Psr e misure contro le truffe, come una recentemente segnalata dalla Corte dei conti (Storace) o sull’effettiva utilità per gli agricoltori dell’Arsial (Denicolò). Tra i temi: il regolamento comunitario Omnibus, le calamità naturali e le osservazioni del Corecoco all’Arsial.

È stato Fabio Refrigeri, titolare della delega alle Infrastrutture, Enti Locali e Politiche Abitative, l’ultimo degli assessori a essere ascoltato in tarda serata. Refrigeri ha ripercorso velocemente il 2016 da un punto di vista politico amministrativo. Tra gli argomenti toccati: la legge sulla geotermia, l’associazionismo comunale, il regolamento per la prevenzione sismica, l’edilizia scolastica, il programma per l’emergenza abitativa di Roma Capitale, l’edilizia sovvenzionata, gli interventi sulle coste, la pulizia del Tevere, il completamento dei depuratori in alcune zone del Lazio. E ancora: la collaborazione con Enea nel campo dell’energia, la chiusura nel 2016 del progetto di efficientamento energetico degli edifici pubblici, la Orte Civitavecchia, la Roma Latina. Sull’Ater Storace ha puntato il dito su una delibera di giugno che rischia di far assegnare alloggi popolari a occupanti sotto sgombero che siano fuori graduatoria. In più delle 48 mila case dell’Ater oltre seimila risultano occupate abusivamente (Refrigeri ha precisato che l’agenzia sta operando per rientrarne in possesso). Numeri che ha ribadito Pietro Sbardella, criticando la riforma degli Ater i quali, di fatto, hanno continuato a essere commissariati. Sempre Sbardella ha sollevato il caso del commissario dell’Ater di Roma che a sua detta, contemporaneamente, è anche direttore dell’università Roma 3.

Valentina Corrado ha chiesto chiarimenti sulla riforma dei consorzi di bonifica e ricordato gli appunti della Corte dei conti su indebitamento dei consorzi, sulla legittimità di appalti e trasformazione di contratti di lavoro da tempo determinato a indeterminato. E proprio grazie alla riforma dei consorzi che secondo Refrigeri, che ha citato un passaggio della relazione della Corte dei conti, si apre una stagione nuova. Entro gennaio prossimo la riforma, secondo l’assessore, sarà portata a termine e si potranno “restituire al voto i consorzi”.
(ultimo aggiornamento alle ore 2,43 del 28 dicembre 2017) A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio