Al via le audizioni sul Piano energetico Lazio: "Obiettivi poco ambiziosi, alzare l'asticella"

Lo chiedono Legambiente Lazio, Comitato Sole, Cir e Fondazione per lo sviluppo sostenibile.
Pannelli fotovoltaici. Foto di Sebastian Ganso. 15/06/2020 - La commissione Lavori pubblici, infrastrutture, mobilità, trasporti, presieduta da Eugenio Patanè (Pd), ha iniziato oggi il ciclo di audizioni sulla proposta di deliberazione consiliare n. 43 del 2 aprile 2020, concernente: Approvazione del nuovo “Piano energetico regionale” (PER Lazio). Sono stati ascoltati, in modalità telematica: Mauro Marani di Enea; Massimo Scalia del Centro interuniversitario di ricerca per lo sviluppo sostenibile; Maurizio Puppi, Franco Padella e Angelo Moreno del Comitato Sole di Civitavecchia; Chiara Montanini della Fondazione per lo sviluppo sostenibile; Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio. E’ intervenuto anche l’assessore regionale ai Lavori Pubblici e Tutela del Territorio, Mobilità, Mauro Alessandri, che aveva presentato il Piano nella seduta del 15 maggio. L’audizione di oggi apre il percorso di ascolto e segue la discussione generale tra i consiglieri regionali, avvenuta nella seduta del 5 giugno.

Dagli interventi odierni sono emersi numerosi spunti e molte proposte, ma soprattutto è stato sottolineato che il Piano energetico presenta due grosse criticità: i dati su cui si basa non sono aggiornati; è poco ambizioso rispetto agli obiettivi fissati anche a livello europeo sull’utilizzo delle fonti rinnovabili e sulla conseguente riduzione dell’inquinamento atmosferico. Lo hanno più volte messo in evidenza i rappresentati del Comitato Sole e il presidente di Legambiente Lazio (“Bisogna alzare l’asticella”, ha detto Scacchi), ma è stato ribadito anche dal professore Massimo Scalia e da Chiara Montanini, che si occupano di sviluppo sostenibile. Scalia (Centro interuniversitario di ricerca per lo sviluppo sostenibile) ha invitato la Regione a rivedere la strategia, “a insistere sul Governo perché si sbrighi a modificare quelle cifre francamente irrisorie che sono già arretrate rispetto all’obiettivo 2014 dell’Unione europea. Bisogna avere il coraggio di avere obiettivi più lungimiranti per questa sfida colossale”. Montanini (Fondazione per lo sviluppo sostenibile) ha messo in evidenza che gli obiettivi climatici proposti dal Piano regionale “sono incongruenti e non sufficienti per il contributo che la Regione dovrebbe fornire all’obiettivo nazionale nel contrasto alla crisi climatica indicato dal Green Deal europeo”.

Mauro Marani, ha spiegato che Enea ha contribuito alla redazione del Piano energetico, con particolare riferimento agli scenari 2020, 2030, 2050, in base ai quali la Giunta ha stabilito gli obiettivi. “Rispetto ai bilanci energetici relativi al periodo 2009-2017 – ha detto Marani – non ci sono stati grossi scostamenti di anno in anno, sia rispetto alle fonti rinnovabili sia rispetto ai consumi”. Per quanto riguarda gli obiettivi da raggiungere, Marani ha detto che Enea ha guardato a quelli indicati dalla Strategia energetica nazionale (Sen), unico punto di riferimento in quel momento, ma che nel frattempo sono stati elaborati altri documenti sia nazionali che europei. A tal proposito, rispondendo a una domanda del vicepresidente della commissione Gino De Paolis (Lista Civica Zingaretti), Marani ha confermato che, ad esempio, nel 2017 non era stata presa in considerazione la riconversione della centrale Enel di Civitavecchia, decisione che invece oggi ha tanta importanza sul piano energetico.

In chiusura di seduta, il presidente Patanè ha annunciato che ci saranno altre audizioni, a partire dalla prossima settimana. Hanno partecipato alla seduta, oltre a Patanè e De Paolis, i consiglieri Emiliano Minnucci (Pd), Marta Bonafoni (Lista Civica Zingaretti), Massimiliano Maselli (Fratelli d’Italia), Silvia Blasi, Valerio Novelli e Gaia Pernarella (tutti del M5s).

Il Piano energetico regionale definisce i fabbisogni energetici regionali e le linee di azione per ridurre le emissioni di gas climalteranti, per sviluppare la produzione di energia da fonti rinnovabili, per contenere i consumi energetici nei settori produttivo, residenziale e terziario. Definisce anche i criteri per la valutazione di sostenibilità dei nuovi impianti, sulla base della migliore tecnologia disponibile, della coerenza con le esigenze di fabbisogno energetico dell'area circostante e con le reti di trasmissione e trasporto di energia elettrica e metano. Il Piano è articolato in cinque parti: 1) Il contesto di riferimento e la descrizione del quadro normativo europeo e nazionale; 2) gli obiettivi strategici e gli scenari 2020/2030/2050; 3) le politiche di intervento per lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili (Fer); 4) Gli strumenti per il monitoraggio e l’aggiornamento periodico del Piano; 5) Le norme tecniche di attuazione.

Obiettivi del Piano energetico sono: aumentare la quota regionale di rinnovabili elettriche e termiche; limitare l’uso di fonti fossili per ridurre le emissioni climalteranti; ridurre i consumi energetici negli usi finali (civile, industria, trasporti e agricoltura); incrementare sensibilmente il grado di elettrificazione nei consumi finali; facilitare l’evoluzione tecnologica delle strutture esistenti verso un utilizzo sostenibile da un punto di vista economico e ambientale; sostenere la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione, anche con forme di incentivazione; sensibilizzare e aumentare la consapevolezza dell’uso efficiente dell’energia. Nello Scenario Obiettivo, si prevedono incrementi del ricorso alle le fonti energetiche rinnovabili (Fer), soprattutto nel settore fotovoltaico e in quello termico. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio