L'Azienda zero della sanità del Veneto in audizione in settima commissione

E' seguita un'audizione sul Registro tumori del Lazio
I vertici di Azienda Zero Veneto in audizione alla Pisana. Da destra: Patrizia Simionato, Michela Barbiero, Mauro Bonin, Manuel Zorzi. 03/10/2019 - I vertici dell’Azienda zero del sistema sanitario regionale del Veneto sono stati ascoltati oggi in settima commissione, Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria, presieduta da Giuseppe Simeone (FI). L’audizione di oggi, richiesta dal consigliere Davide Barillari (M5s), è l’ultima di una serie, in vista dell’esame della proposta di legge regionale, d’iniziativa della Giunta, istitutiva della “Azienda Lazio.0”, finalizzata all’integrazione funzionale dei servizi sanitari e operativi di supporto a valenza regionale, così come avviene in altre regioni italiane, tra le quali, appunto, il Veneto.

Dell’Azienda zero del Veneto sono stati ascoltati: Patrizia Simionato, direttrice generale; Michela Barbiero, direttrice amministrativa; Mauro Bonin, direttore Uoc controllo di gestione e adempimenti Lea; Manuel Zorzi, direttore Uoc servizio epidemiologico regionale e registri. Simionato ha ripercorso i passaggi salienti che hanno portato, con la legge regionale del Veneto n. 16 del 2016, all’individuazione dei nuovi ambiti delle asl, alla riduzione del numero delle stesse, e all’istituzione di Azienda zero, azienda di supporto tecnico amministrativo con alcune competenze specialistiche trasversali per l’intero sistema, come gare, concorsi, analisi dei dati, gestione dei flussi finanziari.

L’Azienda zero veneta ha una dotazione organica di 318 unità di personale 8ad oggi solo i 2/3 sono effettivamente in servizio) e svolge le sue funzioni a livello gestionale attuando quanto stabilito a livello politico da Consiglio regionale e Giunta. Tra gli snodi principali della governance della sanità veneta, Simionato ha posto l’accento sul Comitato dei direttori generali delle aziende sanitarie, presieduto dal direttore generale dell’Area sanità e sociale della Regione, che garantisce un continuo raccordo tra le aziende sanitarie, l’Area sanità e sociale della Giunta e Azienda Zero. “Un importante momento di raccordo - ha spiegato Simionato - è inoltre garantito dalla Commissione regionale investimenti (Crite) e dalla omonima commissione che si occupa della valutazione del fabbisogno di personale, commissioni multispecialistiche delle quali il direttore generale di Azienda zero è componente di diritto”.

La direttrice amministrativa, Barbiero, ha illustrato il ruolo di Azienda Zero nella gestione delle risorse finanziarie che dallo Stato passano alla Regione e poi da Azienda zero alle aziende del servizio sanitario regionale, nonché le principali competenze in area amministrativa, tra le quali primeggiano la gestione centralizzata dei concorsi per l’assunzione del personale e la gestione delle gare per l'acquisto di apparecchiature, beni e servizi. Bonin ha illustrato il ruolo di Azienda Zero nell’analisi e nella valutazione degli investimenti delle aziende del servizio sanitario regionale, mentre Zorzi ha ricordato le principali competenze di Azienda Zero in area sanitaria, tra le quali compaiono l’impostazione delle politiche di prevenzione e gestione del rischio clinico e la valutazione delle tecnologie sanitarie. Nel corso dell’audizione, oltre al consigliere Barillari, sono intervenuti Paolo Ciani (Centro solidale) e Antonello Aurigemma (Misto). Quest’ultimo ha lamentato l’assenza dell’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato.

Il Registro tumori del Lazio

Si è poi svolta un’audizione sullo stato dell’arte del Registro tumori del Lazio con la dottoressa Paola Michelozzi. L’audizione era stata richiesta da Loreto Marcelli (M5s) per fare il punto sugli aggiornamenti del registro e sulle diversità tra le sei unità funzionali del Lazio che viaggiano a diverse velocità. Michelozzi ha spiegato come i centri di Latina e Viterbo abbiano sistemi di codificazione dati diversi da quelli di Roma. Ha inoltre illustrato la differenza tra registri clinici e registro epidemiologico. “Il registro tumori del Lazio – ha chiarito Michelozzi - ha messo a disposizione una quantità di dati consultabili su Open Salute Lazio, un risultato reso possibile dai sistemi informativi di codificazione tra i più importanti d’Italia. Il futuro è l’automazione di inserimento dati che si scontra con realtà più locali e particolari quali sono i registri clinici”. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio