Proposta di legge 99 e Multiservizi, due audizioni oggi in commissione Lavoro

La proposta di legge riguarda il sistema integrato di educazione e istruzione per l'infanzia; la situazione dell'azienda invece è da anni al centro delle preoccupazioni dei lavoratori.
Un asilo. 13/05/2019 - Audizione oggi in commissione IX, Lavoro, formazione, politiche giovanili, pari opportunità, istruzione, diritto allo studio, sulla proposta di legge regionale 99, "Disposizioni in materia di sistema integrato di educazione e istruzione per l'infanzia", con cui si è aperto il confronto con le esperienze e i professionisti del settore, nella logica di poter modificare e/o incrementare il testo base del 21 gennaio 2019 e in esame in IX commissione. La legge da un lato è volta a dare attuazione, per quanto di competenza regionale, al tema dell’istruzione e per il sistema integrato dei servizi educativi per l’infanzia dai primi mesi di vita ai tre anni, dall’altra aggiorna la normativa regionale, ormai superata, e disciplina, oltre ai nidi, i servizi per dare risposte al mutato contesto socioeconomico e alle rinnovate esigenze dei genitori e delle madri lavoratrici. Molte le osservazioni sul testo base e proposte di modifica, prontamente accolte dalla presidente di commissione.

A seguire, altra audizione, con le rappresentanze sindacali e l’assessore regionale al Lavoro, questa volta sulla "situazione occupazionale del personale impiegato nel Global Service Scolastico di Roma Capitale". La vicenda, che riguarda quasi tremila lavoratori, addetti ai servizi nelle istituzioni scolastiche comunali (nidi e scuole dell'infanzia), con mansioni che vanno dalla ristorazione al trasporto, dal facchinaggio alle pulizie, è quella di Multiservizi, l’azienda il cui capitale è detenuto per il 51 per cento da Ama e per la quota di minoranza da Manutencoop e in minima parte da altra azienda. Al momento, è stato spiegato dagli intervenuti, la situazione è di stallo a causa dell’attesa per la sentenza del Tar sulla gara espletata e a cui ha partecipato la Multiservizi come unico concorrente.

La rappresentante di USI (Unione Sindacale Italiana) ha ripercorso la vicenda, raccontando come il processo di privatizzazione dell’azienda sia partito fin dal 2014, ma si è poi andati di proroga in proroga fino ad oggi; la gara a doppio oggetto attualmente all’attenzione della magistratura amministrativa è stata concepita dall’amministrazione precedente all’attuale, la quale ultima però non ha saputo individuare soluzioni alternative. I lavoratori potrebbero essere internalizzati, questa la soluzione suggerita da Usi. Filcams CGIL da parte sua ha sottolineato la preoccupazione per gli stipendi dei lavoratori, già non particolarmente alti e messi seriamente a rischio dalla situazione esistente.

Da parte sua, Uiltrasporti ha parlato di mancato rispetto degli accordi già sottoscritti dall’amministrazione comunale e ha detto di ritenere unica soluzione praticabile quella di una Multiservizi al 100 per cento di proprietà di Roma capitale. Fisascat Cisl ha detto che occorre salvaguardare i livelli retributivi anche con riferimento agli straordinari, che si teme non vengano garantiti nel loro livello attuale da un cambio appalto. Eventuali disservizi, ha ricordato anche il sindacato Cisl, andrebbero a influire negativamente su di una fascia di utenza particolarmente debole, come quella dei bambini.

Da parte regionale, si è ricordato come la Regione non abbia competenze dirette sulla vicenda e il suo ruolo in questa fase possa essere solo quello di favorire un incontro delle rappresentanze sindacali con il Comune di Roma, con obiettivo garantire la continuità occupazionale; solo successivamente, si potrà attivare una interlocuzione di livello superiore, con la Regione e il Ministero, facendo eventualmente appello alla clausola sociale. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio