Sì all'infermiere di famiglia, ma occorre pensare all'inquadramento contrattuale

Proposta di legge per la promozione dell'assistenza infiemieristica familiare, l'ok dei medici dell’Ordine nazionale e provinciale di Roma.
19/03/2019 -

Continuano in commissione sanità, presieduta da Giuseppe Simeone (FI), le audizione sulla proposta dlegge regionale n. 106 concernente: "Disposizioni per la promozione dell'assistenza infermieristica familiare". La proposta di legge presentata dai consiglieri Enrico Forte ( Pd) e Paolo Ciani (Pd) prevede di superare la centralità dell’ospedale e di realizzare sul territorio nuove modalità di presa in carico della persona con patologie a lungo decorso, garantendo la continuità assistenziale, anche attraverso l’integrazione dei servizi sanitari e sociali e una reale integrazione delle diverse figure professionali che operano sul territorio,  in particolare con l’istituzione dell’infermiere di famiglia. Oggi hanno presentato le loro osservazioni il consigliere dell’Ordine dei medici di Roma, Roberto Bonfili, e il vice-segretario nazionale e segretario della provincia di Roma, Pier Luigi Bartoletti.

Entrambe i medici hanno espresso il proprio plauso alla proposta di legge pur osservando la necessità di definire in modo dettagliato gli ambiti di competenza dell’infermiere di famiglia, per evitare sovrapposizioni e soprattutto prevedere uno specifico inquadramento contrattuale, auspicando forme di convenzioni o collaborazioni con i medici generici, per non determinare costi aggiuntivi al sistema sanitario.

Nel corso dell’audizione Pier Luigi Bartoletti ha dichiarato come “ sarebbe necessario agire nel sistema normativo per una riorganizzazione dei servizi ripartendo dalla base. Occorre – ha detto Bartoletti – un modello funzionante, che possa essere replicato per tutte le province del Lazio. Il rischio – sempre secondo Bartoletti – è che il sistema rimanendo così esce dal commissariamento per rientrarvi subito dopo”.   A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio