In commissione Bilancio ascoltati oggi pomeriggio i sindacati

Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno espresso le loro valutazioni sulle proposte di legge di stabilità e di bilancio.
Un momento dell'audizione con i sindacati. 11/12/2018 - Audizioni dei sindacati oggi pomeriggio in commissione Bilancio, presieduta dalla vicepresidente Valentina Corrado, sulle proposte di legge nn. 85 ed 86 del 3 dicembre 2018, rispettivamente “Legge di stabilità regionale 2019” e “Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2019-2021”; intervenute Cgil, Cisl, Uil ed Ugl, alla presenza degli assessori allo Sviluppo economico, Gian Paolo Manzella, e al Bilancio, Alessandra Sartore. L’annuncio di “Azienda zero”, l’accorpamento dei consorzi di bonifica e il destino di Lazio ambiente tra i temi più ricorrenti degli interventi, in quanto coinvolgono gli interessi del mondo del lavoro regionale.

Per la Cgil, il rappresentante Corsi, lamentando anzitutto il poco tempo a disposizione per esaminare i documenti, ha annunciato emendamenti alla legge di stabilità, specie con riferimento ad Azienda zero (articolo 3), la nuova struttura pensata dalla Giunta, sul modello di quanto fatto in altre regioni, per realizzare l’integrazione funzionale dei servizi sanitari e operativi di supporto a valenza regionale, con l’obiettivo di limitarne i costi gestionali. Per quanto riguarda la legge di bilancio, il rappresentante Cgil ha evidenziato con rammarico come non si rilevi alcun cambiamento nelle poste, anzi al contrario alcune, e non di poco conto, si presentino in diminuzione (scuola ed edilizia popolare gli esempi da lui addotti).

Anche il rappresentante della Cisl Terrinoni ha palesato “fastidio” per la tempistica scarsa concessa ai sindacati per esaminare i documenti; entrando nel merito dei problemi, egli ha rilevato il rischio che Azienda zero si sovrapponga alle competenze della Direzione. Su Irpef e Irap, l'auspicio è che non appena usciti dal commissariamento si cerchi di abbattere queste tasse. Non si vedono strumenti “per arginare le criticità del territorio” ha detto ancora Terrinoni, e si rileva anche una diminuzione nel triennio considerato dei fondi destinati al problema rifiuti, ha aggiunto a completamento delle criticità rilevate da Cisl nella manovra.

Talamo della Uil si è concentrato soprattutto sul tema dei consorzi di bonifica (articolo 8 legge di stabilità), sui quali ha espresso la contrarietà della sigla da lui rappresentata a qualsiasi forma di liquidazione: sebbene il processo partecipato seguito alla riorganizzazione non abbia prodotto i risultati sperati, nei consorzi ci sono molte professionalità che vanno salvaguardate, ha concluso.

Infine, Valiani di Ugl è tornato sul tema di Azienda zero, lanciare la quale senza preoccuparsi dei problemi dei lavoratori Cup non è concepibile, a suo avviso; a proposito delle altre criticità relative alla legge di stabilità, ha detto che “non è chiaro” l’articolo 4 sull’interscambio di risorse umane tra il personale della Regione e il personale delle aziende ed enti del Servizio sanitario regionale, finalizzato a far partire “Azienda zero”; che è necessario, a proposito dell’articolo 6, un riordino delle Province e che Ugl è contraria alla dismissione di Lazio ambiente (articolo 10).

L’assessore Manzella ha replicato dicendo, a proposito dei consorzi di bonifica, che l’obiettivo è l’accorpamento, ma nel “mantenimento dei livelli occupazionali”; su Azienda zero c’è disponibilità al confronto, per l'Irpef si sono mantenuti gli sgravi esistenti. Per quanto riguarda il contrasto del dissesto, sono disponibili 90 milioni di euro di fondi europei (Por), mentre le somme destinate al tema dei rifiuti sembrano in calo nel triennio perché nel primo anno vengono conteggiate anche quelle dell’anno precedente.

Alessandra Sartore ha aggiunto poi che gli investimenti in manovra non sono pochi, ammontando a un totale di due miliardi e duecento milioni; il problema è piuttosto usarli bene, specie quando si tratta dei fondi non direttamente a carico della Regione bensì di quelli di altra origine che essa “intercetta”, perché c’è un problema di tempistica, spesso. Abbattimento Irap dello 0,92 per cento, 107 milioni di risorse per le politiche sociali, assenza di tagli particolarmente importanti: un bilancio che potrebbe portare a un aumento del Pil dello 0,8 per cento, ha detto l’assessore, aggiungendo che in un’ottica di pareggio di bilancio “non si poteva fare molto di più”. Le poste sono sì immutate, ma in passato erano tutte a debito, a differenza di oggi; piuttosto la Regione soffre di una carenza di personale tecnico, per il quale occorrono concorsi. Infine, sui consorzi, il tentativo della regione, sebbene male interpretato, a suo avviso, è quello di salvarli, separando la parte sana da quella che non lo è, ha concluso Sartore.

  A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio