Audizione in nona commissione sulla vertenza dei tirocinanti degli uffici giudiziari

Dopo la proroga di un altro anno ottenuta con la legge per la semplificazione, sindacati e lavoratori chiedono soluzioni definitive e adeguamenti salariali.
04/10/2018 - Torna in Consiglio regionale la questione dei tirocinanti degli uffici giudiziari che da otto anni lavorano nei tribunali per il Ministero della Giustizia ma sono pagati a progetto dalla Regione Lazio. Stamattina, infatti, si è tenuta un’audizione in nona commissione con i rappresentanti sindacali di Cgil e Cisl e con una delegazione dei lavoratori.

La commissione Lavoro, formazione, politiche giovanili, pari opportunità, istruzione, diritto allo studio, presieduta da Eleonora Mattia (Pd), ha incontrato per la seconda volta in pochi mesi i lavoratori e i sindacati per venire a capo di una questione che si trascina da otto anni e che vede coinvolti circa 130 tirocinanti che lavorano presso gli uffici giudiziari del Lazio. La prima audizione, tenuta prima dell’estate, era stata convocata per l’imminente scadenza dei contratti e si era conclusa con l’impegno dell’assessore regionale Claudio Di Berardino e di tutti i consiglieri membri della commissione a trovare una soluzione per ottenere innanzitutto una proroga dei progetti, per poi studiare una soluzione definitiva del problema. Soluzione non facile perché, come ha ribadito anche oggi Di Berardino, “il problema non è di carattere economico, bensì normativo”. La questione infatti coinvolge anche il Ministero della Giustizia, presso il quale è previsto un primo incontro il prossimo 11 ottobre.

Intanto, il Consiglio regionale ha risolto il primo problema – quello della proroga dei progetti – approvando di recente un emendamento alla proposta di legge per la semplificazione, grazie al quale verranno rinnovati i tirocini per un altro anno. In attesa che la legge venga pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione Lazio, l’assessore Di Berardino ha annunciato oggi che è già pronta una bozza di delibera di Giunta che renderà operativa la proroga. Intanto però i tirocinanti resteranno senza stipendio sicuramente per i mesi di settembre e ottobre. Nell’incontro di oggi, sindacati e lavoratori hanno ribadito le loro richieste all’amministrazione regionale: aumenti salariali (attualmente ricevono circa 400 euro mensili e, hanno detto, nessun contributo previdenziale); inquadramento definitivo; mantenimento delle sedi lavorative, anche in caso di cambio di lavoro.

La presidente della commissione, Eleonora Mattia, in apertura di seduta, ha indicato le due uniche possibili vie per la stabilizzazione dei dipendenti: “Se voi volete continuare a lavorare all’interno dei tribunali – ha detto – l’unica possibilità è che il Ministero faccia un concorso. Se volete invece essere assunti dalla Regione Lazio, dovete rinunciare a lavorare nei tribunali e chiedere alla Giunta di individuare altri percorsi”. Fiorella Puglia (Cgil) e Marco Sozzi (Cisl) hanno chiesto di utilizzare il tempo a disposizione grazie alla proroga votata in Consiglio per portare avanti entrambe le ipotesi. “Il primo caso”, ha detto Puglia, “comporta un’interlocuzione politica con il Ministero della Giustizia per vedere quali possibilità ci sono, attraverso un concorso o l’utilizzo di fondi europei, di far continuare le persone a lavorare nei tribunali”. Nel secondo caso, i sindacati hanno chiesto la garanzia di “territorialità”, cioè garantire la vicinanza della sede di lavoro alla residenza “perché i costi per gli spostamenti ridurrebbero ancora di più il già esiguo stipendio di 400 euro mensili”. Marco Sozzi ha anche espresso rammarico perché l’emendamento di proroga approvato in Consiglio non ha affrontato la questione degli aumenti salariali.

La consigliera regionale Roberta Lombardi, capogruppo del Movimento 5 stelle, nel ribadire la volontà del suo gruppo di lavorare insieme a tutte le altre forze politiche per risolvere il problema, ha tuttavia criticato la scelta del Consiglio di approvare un emendamento che “si è limitato alla proroga senza risolvere la questione definitivamente, come invece prevedeva il nostro emendamento”. Marta Bonafoni, capogruppo della Lista Zingaretti, ha risposto che “la linea della maggioranza non sta nell’emendamento approvato, che tuttavia offre una soluzione tampone al problema, perché quello per noi è il preludio a quello che vorremmo costruire come linea di tutto il Consiglio regionale, a partire dall’aumento di quei 400 euro mensili”. Sergio Pirozzi ha suggerito di provare a seguire la stessa soluzione utilizzata anni prima per la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili, stabilizzati dagli enti locali grazie al contributo della Regione. Pasquale Ciacciarelli (FI) ha chiesto di trovare soluzioni all’interno del Lazio perché “l'esperienza di questi lavoratori nei tribunali regionali rappresenta una risorsa e un valore aggiunto per tutto il sistema regionale”.

L’assessore Di Berardino, in chiusura di seduta, ha ribadito l’impegno della Regione a risolvere la questione insieme al Consiglio regionale, ricordando però che si tratta di una situazione molto complicata perché coinvolge vari soggetti istituzionali e perché ci sono vincoli normativi da rispettare, in presenza anche di richiami della Commissione europea sulla vicenda.
Presenti alla seduta anche le consigliere Valentina Grippo e Marietta Tidei del Pd. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio