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In Consiglio inizia l'esame della legge che modifica le norme contestate dal Governo

Approvati gli articoli due e tre. In apertura di seduta il presidente Buschini ha ricordato Giovanni Bartoloni.
un'immagine della Gazzetta Ufficiale03/11/2020
Il Consiglio regionale del Lazio, riunito in modalità ‘mista’, ha approvato il secondo e il terzo articolo della proposta di legge regionale n. 243 del 25 settembre 2020, presentata in Aula dall’assessora regionale al Bilancio, Alessandra Sartore. Accantonato il primo articolo, che sarà esaminato insieme agli altri nella prossima seduta, convocata per giovedì 5 ottobre. “Il provvedimento, composto da undici articoli – ha detto l’esponente della Giunta – reca ‘Disposizioni modificative di leggi regionali’ entrate in vigore negli anni 2019 e 2020, formulate al fine di tener fede agli impegni assunti con il Dipartimento per gli Affari regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a seguito della trasmissione delle osservazioni relative ad alcune disposizioni regionali sulle quali gli Uffici legislativi dei Ministeri competenti hanno formulato dubbi di legittimità costituzionale. La proposta di legge si occupa altresì di aggiornare l’articolo 14 della legge n. 30/2002, recante l’ordinamento degli Enti regionali operanti in materia di edilizia residenziale pubblica ai principi della nuova legge di contabilità regionale n. 11/2020.”. Successivamente, Sartore ha illustrato nel dettaglio le modifiche e i rilievi espressi dai ministeri, per ciascuna delle otto leggi sulle quali è stato richiesto di intervenire. Critiche sono state espresse dai consiglieri di opposizione.

Prima dell’inizio della seduta, il presidente del Consiglio regionale, Mauro Buschini, ha ricordato il suo portavoce, Giovanni Bartoloni, deceduto lo scorso 25 ottobre a causa del Covid-19. “Caro Giovanni – ha detto Buschini – penso sia giusto che il Consiglio regionale ti rivolga un pensiero, dopo che lo hanno fatto tanti tuoi colleghi, organi di stampa, i due rami del Parlamento italiano e tante altre istituzioni, a partire da quelle che hanno avuto la fortuna di averti come collaboratore. Tutti hanno utilizzato parole straordinarie, sentite, non formali, ricche di dolore e di partecipazione, di stupore e rabbia. Non doveva accadere, a te come a migliaia di donne e uomini di ogni età, che stanno perdendo la vita a causa di questo maledetto virus. Non è bastata la tua prudenza, la tua saggezza, il tuo rispetto per le regole ed i protocolli, che hai cercato di trasmettere a tutti noi fino all’ultimo istante. Ci manchi già amico mio, ci mancherai sempre di più. Il nostro abbraccio a Marta sua moglie e al piccolo Paolo al quale voglio dire che il suo papà lo guarda dal Paradiso. A te Giovanni, a tutti coloro che non ce l’hanno fatta, il nostro pensiero e il nostro abbraccio", ha concluso Buschini.

Dopo la relazione illustrativa dell’assessora Sartore, nel corso della discussione generale molti consiglieri di opposizione hanno criticato la maggioranza e la Giunta, sia perché le norme al centro delle modifiche di oggi erano già state da loro contestate al momento delle approvazioni e sia per il metodo seguito per modificarle, che – a loro avviso – ha sminuito la funzione legislativa del Consiglio regionale. Hanno protestato i consiglieri della Lega, Orlando Tripodi, Pasquale Ciacciarelli e Laura Corrotti (Lega). “Le cose che vi contestano i vari Ministeri sono in realtà le stesse cose che avevamo sollevato noi in questi mesi – ha detto Corrotti – anche all’epoca dell’approvazione durante il collegato. Inoltre, non riteniamo assolutamente ammissibile che la Giunta si permetta di esautorare il ruolo di questo Consiglio regionale concordando preventivamente con il Governo la modifica di leggi regionali senza che questa Assemblea lo sappia o con una delega a farlo per suo conto.”.

Dello stesso avviso il presidente del gruppo Fratelli d’Italia, Fabrizio Ghera, il quale ha aggiunto che “si tratta di un insieme di leggi, di errori e di cose che sono state fatte scientemente, a volte per seguire le idee politiche di alcuni consiglieri di maggioranza o di alcuni assessori”. Su questo punto, Ghera ha citato l’articolo tre della legge come esempio: “La situazione che addirittura andava in qualche modo a regolarizzare gli stranieri che non hanno permesso di soggiorno per l’assegnazione delle case popolari era un fatto molto grave, una discriminazione contro tutti gli italiani e gli stranieri regolari”. Dello stesso gruppo è intervenuto anche Massimiliano Maselli, il quale ha criticato anche la presentazione di emendamenti che non si limitano a sanare le norme contestate ma ne aggiungono altre: “Ritengo che questa proposta di legge sia veramente inaccettabile, perché sono stati presentati centinaia di emendamenti che ne hanno stravolto il senso”, ha detto Maselli.

Giuseppe Simeone (FI) ha criticato in generale il modo in cui la maggioranza porta avanti i propri provvedimenti: “Noi ricorriamo ogni due, tre, massimo quattro mesi a leggi che intervengono su provvedimenti omnibus – ha spiegato – che vanno a prendere un numero esagerato di leggi e le vanno a modificare. Quando un’Amministrazione continua su questa strada denota una difficoltà a legiferare in via ordinaria.”. Valentina Corrado (M5s) ha ricordato all’Aula i tentativi del suo gruppo per impedire l’approvazione di norme impugnabili: “Ci troviamo qui – ha detto – perché non sono state accolte le proposte di modifica che abbiamo presentato come Movimento 5 Stelle su quasi il 90 per cento delle disposizioni che oggi ci troviamo a rimaneggiare e ad approvare, né tantomeno sono state ascoltate e approvate le questioni pregiudiziali che avevamo presentato, sollevando le stesse motivazioni che oggi abbiamo letto nelle interlocuzioni che ci sono state tra la Regione e il Governo.”.

Ai consiglieri di opposizione hanno replicato il presidente della commissione Bilancio, Fabio Refrigeri (Pd) e l’assessora Sartore. Il primo ha puntualizzato che “in Commissione c’è stata una ampia disponibilità da parte della Giunta, dell’assessore Sartore, su temi complessi. Qui non c’è chi sbaglia e chi l’ha fatta giusta – ha aggiunto Refrigeri – ed è evidente che dopo la riforma del Titolo V della Costituzione le Assemblee legislative si sono confrontate e si stanno confrontando da anni su quelli che sono i limiti delle materie concorrenti. È del tutto evidente che è una giurisprudenza che si va a mano a mano formando e quindi non c’è nulla di scandaloso nell’instaurare un’interlocuzione, come ha fatto l’esecutivo, per una parte e poi riportarla in Consiglio. Non è una novità, lo abbiamo fatto più volte e credo che questo sia un elemento anche di maturità politica ed amministrativa.”. Opinioni condivise anche da Alessandra Sartore, che ha ricordato come “il Titolo V è talmente complicato rispetto alla legislazione concorrente che questo può succedere perché l’attività legislativa è sovrana. Noi non possiamo fermare il diritto del consigliere a fare emendamenti o a presentare proposte di legge. Quello che mi spiace – ha concluso l’assessora – è questa visione difficile da capire, perché da un lato abbiamo chi dice che bisogna comunque tutelare il principio della sovranità legislativa, dall’altro chi dice che non si dovevano presentare gli emendamenti.”.

I due articoli approvati oggi riguardano le seguenti modifiche:

- L.R. 6 agosto 1999, n. 12 “Disciplina delle funzioni amministrative regionali e locali in materia di edilizia residenziale pubblica” e successive modifiche. Su richiesta del Ministero dell’Interno, si modificano i commi 3, 5 e 6, dell’articolo 12 bis, inserito dalla Legge di stabilità regionale 2020, la n. 28/2019, in senso più restrittivo, come ha spiegato Sartore: “La modifica al comma 3 introduce l’obbligo di svolgere attività di monitoraggio da parte dell’ente gestore degli alloggi per la verifica della permanenza dei requisiti anche successivamente all’autorizzazione alla convivenza solidale; quella al comma 5 prevede l’innalzamento da due a quattro anni del numero di anni minimi di convivenza, richiesto al fine di poter richiedere il subentro nell’assegnazione dell’alloggio in caso di decesso o decadenza dell’originario assegnatario; infine, con la modifica di cui al comma 6 si è ritenuto di aggiungere un periodo nel quale si indica espressamente nel 15 per cento del totale degli alloggi destinati all’edilizia residenziale pubblica il numero massimo di alloggi che gli enti gestori possono autorizzare in convivenza solidale.”.

- L.R. 27 febbraio 2020, n. 1 “Misure per lo sviluppo economico, l’attrattività degli investimenti e la semplificazione”. Quattro le modifiche apportate: la prima, in base ai rilievi mossi dal Ministero dell’Ambiente, abroga il comma 4 dell’articolo 9, che prevedeva la possibilità di ammettere al prelievo venatorio nelle aree contigue ai parchi nazionali ricadenti nel territorio regionale, i cacciatori autorizzati nelle zone contigue qualora non fosse raggiunto il limite massimo di un cacciatore ogni quaranta ettari. Le altre tre modifiche riguardano l’articolo 22, due proposte dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e una dal Ministero dell’Interno. Il Mef ha posto dubbi sulla legittimità costituzionale del comma 64, che, nell’ambito del subentro nei contratti di affidamento in house connessi alla viabilità e al trasporto pubblico di passeggeri su strada e ferroviario, ha previsto per la società affidataria subentrante la possibilità di procedere ad assunzioni di personale anche in aggiunta alle ordinarie facoltà assunzionali, ponendosi in contrasto con i vincoli di contenimento della spesa pubblica in materia di reclutamento del personale da parte delle società partecipate e delle pubbliche amministrazioni. L’altra richiesta del Mef riguarda la modifica del comma 112 sul reclutamento temporaneo di personale nelle società partecipate, limitando tale ricorso alle sole società regionali ed escludendo le amministrazioni pubbliche, gli enti pubblici dipendenti, anche economici e gli enti del servizio sanitario regionale. Infine, la modifica richiesta dal Ministero dell’Interno riguarda il comma 136 sulle assegnazioni straordinarie di alloggi di edilizia residenziale pubblica, dove si elimina dagli assegnatari la categoria dei cittadini stranieri privi di permesso di soggiorno. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio

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