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Piano territoriale paesistico regionale: avviate le votazioni sugli emendamenti

Conclusa la discussione generale, l’Aula ha esaminato 130 emendamenti dei 2618 presentati. I lavori riprenderanno domani a partire dalle 14.30, dopo la seduta straordinaria sulla Sanità prevista alle ore 10.
30/07/2019
Nella seconda giornata della sessione dedicata all’esame del Piano territoriale paesistico regionale, il Consiglio ha avviato l’esame degli emendamenti, dopo aver concluso la discussione generale iniziata ieri. Gli ultimi consiglieri a intervenire sono stati Silvia Blasi (M5s), Enrico Panunzi (Pd), Valentina Corrado (M5s) e Antonello Aurigemma (FI), ai quali ha fatto seguito la replica dell’assessore Massimiliano Valeriani. Esaminati circa 130 emendamenti dei 2618 presentati. Il presidente Mauro Buschini ha aggiornato i lavori a domani, a partire dalle ore 14,30. In mattinata, a partire dalle ore 10, è prevista una seduta straordinaria dedicata alla Sanità regionale.

Negli ultimi interventi sulla discussione generale, Silvia Blasi (M5s) ha spiegato che “durante la discussione generale sono mancati alcuni elementi, a partire dalla tutela del territorio, che appartiene a tutti. Il suolo è il bene che deve essere tutelato attraverso quest’atto. Non si può essere ambientalisti solo fuori da quest’Aula. E invece di questi argomenti non si parla. Lo sviluppo non può essere ancora aggressione al nostro territorio, ma deve essere ecosostenibile”.

Enrico Panunzi (Pd) ha difeso “l’ottimo lavoro fatto in commissione, con audizioni di tutti coloro che lo hanno chiesto, tutti tranne il ministero dei Beni e delle attività culturali (Mibact) che non si è presentato. Il Ptpr è il quadro entro cui introdurre la pianificazione e la programmazione urbanistica, solo quattro regioni – ha ricordato – hanno già approvato il piano, un atto che serve per dare certezze ai nostri Comuni. Il lavoro fatto in commissione non ha bloccato il Consiglio ma ci ha portato a iniziare un percorso: si è deciso di discutere sul Ptpr adottato in maniera da evitare possibili contenziosi”.

Da parte sua Valentina Corrado (M5s) ha criticato duramente il “cambio di orientamento della giunta, la stessa, che prima ha voluto e avviato il processo di copianificazione con il ministero dei Beni Culturali e poi ha cambiato idea. Forse non sono piaciuti i risultati di questo lavoro? Cosa c’è dietro le 445 osservazioni recuperate dalla Commissione? Non siamo per il far west a livello territoriale, la Regione deve dotarsi di un piano più stringente, non serve un nuovo strumento edilizio, ma di tutela del paesaggio”.

Per Antonello Aurigemma (FI) “quest’Aula determinerà un indirizzo politico ben preciso e c’è la nostra disponibilità a un confronto: questo provvedimento è indigeribile, abbiamo fatto un lavoro emendativo nel merito, vorremmo che fossero approfonditi nel confronto, per dare certezze ai Comuni e ai cittadini. Non vogliamo poltrone in cambio di una legge che può essere importante, vogliamo confrontarci sulle idee”.

Nella replica, l’assessore all’Urbanistica Massimiliano Valeriani ha parlato di un “dibattito libero, su un tema oggettivamente complesso. Su un punto siamo tutti d’accordo: l’approvazione del Ptpr è un atto di giustizia e di responsabilità, nei confronti di tutti i soggetti che lo aspettano. Non si può continuare a prorogare un piano adottato nel 2008. Questo Consiglio regionale prende sulle proprie spalle il compito di sciogliere un groviglio di norme contrapposte. Non esiste il piano migliore in assoluto, è un tema molto complesso: la paura di non aver la forza di gestire questo grande tema ha bloccato il Consiglio nelle passate legislature. E’ ora di fare un passo in avanti, ma dobbiamo essere consapevoli dei limiti imposti dalle norme nazionali”. L’assessore ha anche risposto alla questione del centro storico di Roma, sollevata da vari consiglieri durante il dibattito: “Sull’inquadramento del Comune di Roma – ha ricordato Valeriani – è stato il Campidoglio a chiedere di disciplinare il proprio territorio con un meccanismo differente dagli altri Comuni. Non ho difficoltà a rivedere questa norma, ma ricordo che nessuno, in questi anni, ci ha mai chiesto di cambiare questa disciplina. Su questo ci confronteremo con tutta l’Aula. La Giunta vuole una discussione di merito ma non è facile con 2.600 emendamenti presentati”. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio

Ufficio Stampa