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Bilancio 2018, i conti della Regione nel dibattito d'Aula

Dopo le relazioni della presidente del Corecoco, Corrado, e del presidente della commissione Bilancio, Lupi, si è svolta la discussione generale.

L'Aula consiliare al lavoro.28/12/2017
Ventisette miliardi e 620 milioni di debito complessivo, 9,7 miliardi di disavanzo effettivo e una ridotta manovrabilità della leva fiscale rilevata dalla Corte dei conti in sede di giudizio di parifica. Numeri che denotano una situazione che parla da sola, per Valentina Corrado (M5s), presidente del Comitato regionale di controllo contabile (Corecoco), la quale ha illustrato all’Aula la relazione sulle risultanze del Rendiconto della Regione Lazio per l’esercizio 2016 e poi è intervenuta anche durante la discussione generale. È l’ultima relazione del Corecoco di questa legislatura che ha ottenuto parere favorevole sì, ma a maggioranza, come ha sottolineato Corrado. Tra i tanti temi toccati sia nella sua veste istituzionale sia a titolo di esponente di un gruppo di opposizione, Corrado ha avuto parole critiche sulla gestione dei conti regionali.

Tra l’altro, Corrado ha ricordato Lazio Innova, società sottoposta a controllo analogo solo a fine legislatura e le osservazioni della Corte dei conti che ha chiesto di implementare sistemi di controllo interno nella sanità. In cinque anni, ha evidenziato Corrado, sono aumentati i trasferimenti dello Stato, però usati per coprire le perdite di Asl e aziende sanitarie. L’attenzione sarebbe tutta sui numeri ma non sull’efficientamento dei servizi sanitari. Il Corecoco si è pronunciato anche sui rendiconti degli enti e delle agenzie dipendenti della Regione. Non tutti hanno ottenuto un parere favorevole. Inoltre, il Corecoco non ha potuto pronunciarsi sui bilanci di previsione di tali enti, perché la documentazione è arrivata in ritardo.

Il presidente della Commissione Bilancio, Simone Lupi (Pd), ha ripercorso i lavori della commissione da lui presieduta. “Anche se gli atti sono stati rinviati all’Aula – ha ricordato Lupi - c’è stata una discussione approfondita, segnata da un atto di responsabilità istituzionale che abbiamo voluto fare in particolare come maggioranza, visto che è stato votato il rinvio all’Aula da noi; un atto di responsabilità istituzionale che consegna all’Aula provvedimenti che non vincolano l’attività della futura Amministrazione regionale, che non sarà costretta a camminare su un percorso già tra tracciato dall’attuale Amministrazione”.

Dall’opposizione ha esordito per primo Francesco Storace (Mns), secondo il quale, rivolgendosi all’assessore al Bilancio, Alessandra Sartore, ha dichiarato: “se non ci fosse stata lei, qui da qualche tempo ci sarebbe scritto “fallimento”. Però – ha proseguito Storace -non è vero che c’è stato il miracolo. Lei ha lavorato sulla riduzione del danno”. Secondo Storace i numeri “vanno raccontati per quella che è la realtà”, e la realtà è quella evidenziata dalla Corte dei conti in mille pagine di prescrizioni e osservazioni allegate al giudizio di parifica.

“Assessore Sartore – ha proseguito Storace - purtroppo, l’esercizio provvisorio ci ha impedito di entrare in una questione, quella fiscale: la Sezione regionale della Corte dei conti, a pagina 25, ha espresso la necessità di una rivalutazione delle politiche fiscali. Non le basta mai. L’organo ha osservato che le maggiorazioni delle aliquote Irpef e Irap, per la parte di nostra competenza, costituiscono nei fatti fonti di copertura della spesa per la mobilità regionale. Cioè non spendiamo i soldi in più che chiediamo ai cittadini per la sanità. Li spendiamo per il trasporto. Cosa cambia con l’uscita dal commissariamento, l’uscita postdatata dal commissariamento? È un unicum questo – ha concluso Storace - non ci sono precedenti di uscita postdatata da un commissariamento: noi usciremo fra un anno e mezzo”.

“Il consuntivo - ha detto Giancarlo Righini (FdI) - è il consuntivo di una stagione di governo in cui le ombre sono state maggiori delle luci”. E Righini ne ha stilato un elenco: i piani di assetto dei parchi dei quali neanche uno approvato, la riforma del servizio sanitario regionale con pochi provvedimenti sui quali la Corte dei conti ha posto l'accento in molti casi, il piano rifiuti rimasto nei cassetti, una legge per la rigenerazione che rigenererà poco e nessuna grande opera. Sulla sanità Righini ha ricordato, per l'acquisto di beni e servizi, la centrale unica di committenza promessa nel 2015 e rimasta un miraggio.

Pietro Sbardella (Gruppo misto) ha subito annunciato il voto contrario ai documenti in discussione che rappresentano “il fallimento della legislatura”. Sbardella si è soffermato sui conti della sanità. “Nel 2007 spendevamo esattamente le stesse cifre – ha detto -  con molti più medici e servizi. Stiamo rientrando dal disavanzo, ma spendendo la stessa cifra con ospedali chiusi. Con un miliardo in più di trasferimenti non siamo riusciti a mettere in ordine un sistema sanitario che si possa reggere da solo”.

Antonello Aurigemma (Forza Italia) ha ricordato gli impegni non mantenuti da parte di Zingaretti, tra i quali il piano rifiuti, non ancora approvato, e l'accorpamento delle società di trasporto non compiuto.  Aurigemma, come altri intervenuti, ha elogiato l'assessore Sartore per le capacità dimostrate e la condotta tenuta nel corso della legislatura. Criticati invece l'assenza in aula di Zingaretti e il silenzio della maggioranza nel corso del dibattito. "Il presidente Zingaretti non ritiene questo luogo degno della sua presenza", ha rincarato Luca Malcotti (Cuoritaliani) e ha annunciato il voto contrario sul rendiconto. Il capogruppo del Pd, Massimiliano Valeriani, e Daniele Mitolo (Pd) hanno annunciato che interverranno in Aula domani.

Al termine della replica dell’assessore al Bilancio, Alessandra Sartore, il presidente del Consiglio regionale, Daniele Leodori, ha aggiornato i lavori a domani alle ore 11, quando il Consiglio passerà al voto dei quattro documenti illustrati oggi, prima di esaminare la proposta di legge n. 411 del 21 dicembre 2017, concernente “Autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio per l’esercizio finanziario 2018” che potrà autorizzare la Giunta regionale a esercitare provvisoriamente, per dodicesimi e comunque non oltre il 31 marzo, le disposizioni contenute nella proposta di bilancio della Giunta stessa (pl 409). A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio

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