home / archivio notizie / dettaglio notizia

Rigenerazione urbana, approvati tre ordini del giorno collegati alla legge

Respinto un quarto atto d'indirizzo a firma M5s
Un particolare dell'aula consiliare.11/07/2017
Prima delle dichiarazioni e del voto finale sulla proposta di legge n. 365 sulla rigenerazione urbana, il Consiglio regionale del Lazio ha approvato tre ordini del giorno collegati alla stessa, respingendone  un quarto.

Col primo atto di indirizzo, presentato dal gruppo Fratelli d’Italia, il Consiglio impegna il presidente della Giunta regionale e l’assessore competente in materia a porre in essere “tutte le misure atte a sensibilizzare il Parlamento circa la necessità di superare l’attuale complessa normativa che regolamenta l’affrancazione dei vincoli convenzionali degli alloggi dei piani di zona in oltre 8000 comuni italiani, con particolare attenzione alla città di Roma”.

Il secondo ordine del giorno, presentato da vari consiglieri di maggioranza, impegna il presidente della Regione Lazio e gli assessori Fabio Refrigeri e Mauro Buschini a “farsi parte attiva affinché vengano individuate idonee soluzioni e assunti provvedimenti specifici atti a tutelare l’ecosistema del lago di Bracciano e a ripristinare le condizioni di rispetto della vigente normativa ambientale e delle prescrizioni della concessione del 1990” accordata alla società Acea del comune di Roma. In tal senso, l’ordine del giorno impegna il presidente Nicola Zingaretti e gli assessori competenti in materia a “rivedere i termini della concessione, alla luce dell’attuale utilizzo che Acea Ato 2 fa della risorsa idrica del lago di Bracciano, servendo non più, come recita la concessione stessa, soltanto il comune di Roma, bensì altri 74 comuni afferenti all’Ato”.

Due, infine, gli ordini del giorno presentati dal gruppo consiliare del Movimento 5 stelle. Approvato quello che impegna la Giunta regionale a “istruire un’apposita sezione del portale web regionale che recepisca tutti i dati relativi all’applicazione della presente legge provenienti dai comuni in forma di open data”, al fine di attuare un controllo statistico sull’applicazione della legge approvata oggi per il monitoraggio del consumo di suolo nella Regione Lazio. Respinto invece l’altro ordine del giorno, che impegnava la Giunta regionale a effettuare , entro 180 giorni, in collaborazione con i comuni, “una ricognizione dello stato delle istruttorie di condono edilizio effettuate ai sensi delle leggi 47/1985, 724/1994 e 326/2003”. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio

Ufficio Stampa