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Ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico: ok a programma 2017-2019

Stanziati oltre 187 milioni, di cui la gran parte a carico dei fondi europei. Quattro gli obiettivi strategici.
05/04/2017
Approvata oggi in Consiglio regionale, presieduto da Francesco Storace, la proposta di deliberazione consiliare 67/2016 di “Approvazione del programma strategico regionale per la ricerca, l'innovazione ed il trasferimento tecnologico”, previsto dall'articolo 10 della legge regionale del 4 agosto 2008, n. 13, “Promozione della ricerca e sviluppo dell’innovazione e del trasferimento tecnologico” e successive modifiche e integrazioni". Il periodo di riferimento del piano è quello del triennio 2017-2019. Stanziati, grazie a un emendamento proposto dall’assessore al Bilancio Alessandra Sartore, 187.172.928, 82 euro, dei quali 68 milioni di risorse regionali e 18 quelle statali, mentre la parte principale è costituita dalle risorse comunitarie (euro 101.172.928,82 dal Por Fesr).

Le somme sono ripartite tra i quattro obiettivi strategici inseriti nel programma triennale: “Investimenti per la ricerca pubblica e privata”, finanziamento totale di euro 51.056.187, di cui 30 milioni di risorse regionali e il resto a carico del Por Fesr; “Sostegno all’innovazione, al trasferimento tecnologico e allo sviluppo di reti d’impresa” finanziato tutto dal Por Fesr per un totale di euro 80.116.741,82; “Sostegno ai settori prioritari, Distretti tecnologici, Cluster e Smart Specialisation”, totale di euro 55 milioni, di cui 37 regionali e 18 statali; “Pianificazione strategica, monitoraggio, valutazione e comunicazione”, finanziato con un milione di euro di risorse regionali. Gli obiettivi strategici sono poi declinati in obiettivi specifici ripartiti per ciascun obiettivo strategico (diventati 15 in totale, in luogo dei 19 previsti originariamente dal documento).

Il programma ha lo scopo di rafforzare il sistema regionale della ricerca e dell’innovazione attraverso la cooperazione e l’interazione tra gli attori che operano nel territorio, lo sviluppo della competitività del sistema produttivo regionale e la diffusione della cultura scientifica, nonché la realizzazione di un sistema integrato tra istituzioni pubbliche e private per favorire lo sviluppo della ricerca e la condivisione della conoscenza tecnologica.  “Fornire una cornice organica alle azioni da realizzare nel prossimo triennio”, questo l’obiettivo del programma a detta dell’assessore alla Formazione e ricerca Massimiliano Smeriglio.

Nella sua relazione, l’assessore ha sostenuto che il programma strategico si presenta arricchito dopo l’esame in quarta e in ottava commissione consiliare, da cui sono scaturite osservazioni a cui la Giunta ha ritenuto di aderire. Il quadro di riferimento è costituito, secondo Smeriglio, dalla strategia Europa 2020 dell’Unione, dal programma nazionale della ricerca 2015-2020, mentre la cornice complessiva è sempre quella della legge regionale n. 13 del 2008, ma riveste notevole rilevanza ai fini del programma anche il documento della Smart specialisation strategy regionale.

Nel quadro della crisi la ricerca ha avuto naturalmente una contrazione, ha proseguito Smeriglio, ma il Lazio mostra comunque segnali di ripresa, oltre a conservare il suo primato relativo. Intendimenti del piano sono quelli di “favorire un processo di riposizionamento delle realtà produttive e industriali regionali verso segmenti e mercati a maggiore valore aggiunto”, ha detto Smeriglio; poi, rendere il Lazio una regione di innovazione a dimensione internazionale; infine, guidare la regione verso un processo di internazionalizzazione. Il ruolo della ricerca è “fondamentale nella ridefinizione del nostro modello di sviluppo”, ha spiegato Smeriglio: il programma si propone di generare “risultati concreti” sul piano dell’innovazione e della ricerca e sviluppo tecnologico. Altro obiettivo del piano è favorire la “partecipazione a reti transnazionali di attori coinvolti nei settori della ricerca e dell’innovazione”. Spazio notevole è riservato all’aspetto della valutazione, che può spingersi fino al punto di determinare la revoca dei finanziamenti, ha concluso l’assessore.

Approvati alcuni emendamenti del gruppo M5s, la cui esponente Silvana Denicolò annunciando l’astensione del suo gruppo ha parlato di un documento “vecchio” nella terminologia e carente di analisi degli interventi già effettuati in passato, che è sempre un momento utile per mettere a punto gli interventi da realizzare per il futuro.  Per la maggioranza, Riccardo Valentini (Partito democratico) ha parlato di un provvedimento importante per l’economia regionale, a causa della rilevanza che ha nel Lazio il settore della ricerca e dell’innovazione tecnologica. Daniela Bianchi ha annunciato il voto favorevole al provvedimento del suo gruppo, il Movimento democratico e progressista, con particolare soddisfazione per gli emendamenti al piano che erano stati accolti già in sede di commissione.


Prima dell’esame del provvedimento, il presidente Storace aveva dato notizia all’Aula del passaggio del consigliere Riccardo Agostini al gruppo Articolo 1-Movimento democratico e progressista. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio

Ufficio Stampa