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Convegno: il CAL incontra gli Enti Locali

Concluso il primo dei 5 convegni organizzati dal Consiglio delle autonomie del Lazio per spiegare la Legge n. 56/2014 agli amministratori locali. Il prossimo a Latina, l'11 dicembre
Dubbi e critiche alla Legge 'Delrio' (L. 56/2014), incertezza sul futuro delle Province e rischio default per i piccoli comuni. Questo, in estrema sintesi, il resoconto del primo convegno organizzato dal Consiglio delle Autonomie Locali del Lazio per confrontarsi con tutti gli amministratori locali della Regione sul provvedimento legislativo entrato in vigore quest'anno. L'incontro, svolto nella sede della Provincia di Frosinone, è il primo dei cinque programmati dal Cal, uno per ciascuna provincia del Lazio.

Il prossimo si terrà nella sede del Comune di Latina, giovedì 11 dicembre. Il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Daniele Leodori, è intervenuto per primo, sottolineando che, "con il superamento delle vecchie province, al momento abbiamo un problema di rappresentatività, perché siamo passati a elezioni indirette, e un problema ancora più grave di risorse, con il taglio evidente ai fondi delle province. Basti pensare - ha spiegato l'ex sindaco di Zagarolo ed ex consigliere provinciale di Roma - a soli due settori fondamentali che hanno subito notevoli tagli: la manutenzione degli edifici scolastici di grado superiore e la gestione della rete stradale provinciale. Per fare un esempio - ha proseguito Leodori - nella Città metropolitana di Roma, corrispondente alla vecchia provincia, per questi due settori sono stati stanziati il 93% di fondi in meno rispetto a 5 anni fa, che erano già stati tagliati del 40% rispetto a 10 anni fa".

Dopo aver fatto un richiamo al problema delle competenze da redistribuire e al personale da ricollocare, Leodori ha invitato tutti i soggetti istituzionali, dallo Stato ai Comuni, ad affrontare questo delicato passaggio con molta cautela e, con riferimento al primo compito delle nuove province, quello di redigere gli statuti, ha auspicato un intervento per consentire al corpo elettorale di scegliersi direttamente gli amministratori provinciali". Critiche alla legge Delrio sono arrivate dal presidente della Provincia di Frosinone, Antonio Pompeo, il quale ha sottolineato come le province non vengano svuotate di competenze, al contrario "la nuova legge - ha detto - le aumenta, in un contesto però di taglio drastico delle risorse". A tal proposito, Pompeo, ha denunciato come "negli ultimi 4 anni, dal 2010, a seguito di tutti i provvedimenti del governo centrale, sono stati tagliati 36 milioni di euro al territorio del Frusinate, cui si aggiungeranno altri 12 milioni nel 2015". Perplessità sulla Legge 56/2014 è stata espressa anche dal presidente del Cal, Nicola Marini: "non mi convince - ha spiegato il sindaco di Albano Laziale - perché da un lato si vanno a ridurre compiti e risorse per le province, nell'ottica forse di una loro cancellazione, dall'altro però si disegnano nuovi enti, come la Città metropolitana e le unioni di comuni, senza delineare bene la ripartizione delle competenze. Il tutto dettato da un unico obiettivo: l'esigenza di ridurre i costi".

"E' mancato il confronto - ha proseguito Marini - la ricerca di una soluzione condivisa per individuare aree vaste di amministrazione che dovrebbero sostituire le province, garantendo però continuità di servizi e funzioni. Si è scelto di calare tutto dall'alto, ma siamo sicuri che i Comuni, sia pure attraverso le unioni, siano in grado di gestire servizi territoriali di una certa importanza su vaste aree del territorio?", si è chiesto il presidente del Cal.

Sulla questione della scarsità delle risorse, il rettore dell'Università di Cassino e del Lazio meridionale, Ciro Attaianese, ha fatto notare che il problema riguarda più "la scarsità di idee, perché, se è vero che le risorse sono poche, a maggior ragione non ci possiamo permettere sprechi o parcellizzazioni, ma occorre metterle a fattor comune e impegnarle in interventi progettuali innovativi e fruttuosi per tutto il territorio". Il capo ufficio legislativo della Regione Lazio, Alessandro Sterpa, ha ripercorso le tappe fondamentali dell'iter legislativo della legge Delrio, "entrata in Parlamento nell'agosto 2013 e uscita nell'aprile 2014, in modo discutibile sia dal punto di vista formale che dei contenuti. Scritta male - ha spiegato Sterpa - ha delineato un percorso a tappe forzate, che si sta rivelando di difficile attuazione, tant'è che è stata subito modificata con un decreto e ora verrà cambiata anche con la Legge di stabilità.

L'unico merito di questa legge - ha proseguito Sterpa - è quello di offrire una opportunità per riformare la governance degli enti locali. In questo senso, assume molta importanza la futura legge regionale che si occuperà di riorganizzare il sistema, mettendo mano soprattutto al problema delle cosiddette funzioni non fondamentali, tema affrontato in modo non approfondito dalla legge Delrio". Su questo punto, Sterpa ha formulato la sua critica più severa, parlando di "un quadro di estrema confusione dal punto di vista dell'esegesi normativa". Temi condivisi dal prefetto di Frosinone, Emilia Zarrilli, che ha denunciato un vero e proprio "vuoto normativo da colmare al più presto".

I lavori sono stati coordinati dal sindaco di Pofi e consigliere segretario del Cal, Tommaso Ciccone, il quale nell'ultima parte del convegno ha dato la parola ai sindaci della provincia di Frosinone, non prima di aver auspicato, accanto alla riforma normativa, una "riforma mentis" del modo di amministrare il territorio. Sono intervenuti i sindaci di Vico nel Lazio, Esperia e Pescosolido: tutti hanno raccontato le enormi difficoltà in cui svolgono il loro mandato e hanno auspicato un intervento della Regione e dello Stato per evitare il default delle finanze comunali, che sarebbe causato non da cattiva amministrazione bensì dagli enormi crediti vantati (anche nei confronti della Regione) che non vengono trasferiti.
Presenti all'incontro i consiglieri regionali Daniela Bianchi (Per il Lazio) e Mario Abbruzzese (Pdl-FI), e il direttore del Servizio coordinamento amministrativo delle strutture di supporto degli organismi autonomi del Consiglio regionale,Cinzia Felci.
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