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Il ''giorno della memoria'' in Consiglio regionale

Alla Pisana, una commemorazione dello sterminio nazista attraverso la figura di Shlomo Venezia.
Il Consiglio regionale del Lazio ha commemorato il Giorno della Memoria dedicando la giornata a coloro che con coraggio hanno messo a rischio la propria vita per salvare chi veniva perseguitato e ai deportati nei campi di concentramento ed in particolare a Shlomo Venezia, internato ad Auschwitz e autore del libro 'Sonderkommando Auschwitz'".

Dopo aver piantato un albero di ulivo nel Parco della Pace adiacente alla Pisana, in ricordo di Shlomo Venezia, il presidente Daniele Leodori ha proseguito la commemorazione all'interno della Presidenza, dichiarando che "compito delle istituzioni è quello di alzare il livello dell'attenzione su queste ricorrenze, affinché tali fatti non si ripetano mai più" - in riferimento ai recenti atti intimidatori nei confronti della Comunità ebraica di Roma - e che "gli autori di questi incresciosi fatti non la spunteranno, perché la comunità è vigile". Leodori ha inoltre presentato due iniziative: un progetto sulla Memoria dedicato alle scuole del Lazio, nell'ambito del quale saranno organizzate visite ad Auschwitz e alle Foibe, e la distribuzione gratuita alle biblioteche pubbliche del Lazio del libro di Shlomo Venezia.

Ha quindi preso la parola Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica di Roma, secondo il quale "è necessario conoscere gli ebrei vivi e operanti all'interno della loro comunità per comprendere meglio la portata della tragedia della Shoah" ed ha aggiunto che "gli ebrei portano in dono il patrimonio della loro sofferenza, affinché serva a far crescere le giovani generazioni".

Marika Venezia, vedova di Shlomo, presente con i loro tre figli, Alberto, Mario e Alessandro, ha rievocato poi la figura del marito, dagli anni di silenzio immediatamente successivi alla fine del conflitto fino al riemergere del terribile vissuto del campo di concentramento, culminato nella decisione di scrivere il libro e di accompagnare più volte le scolaresche nelle visite ad Auschwitz, per permettere di coltivare la memoria di ciò a cui aveva assistito di persona, avendo avuto la fortuna di poterlo raccontare.

Presenti alla commemorazione, alla presenza di numerosi operatori dell'informazione, anche i consiglieri Bonafoni, Denicolò, Favara, Lena, Petrangolini e Valentini.

(L'immagine raffigura un particolare dell'opera di Bruno Canova "Il mondo prende atto delle parole di Hitler", 1972-73, collage, acrilico e tecnica mista su masonite)

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