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''La vita non è un optional'', progetto della Regione Lazio a tutela dell'infanzia

Presentato presso la presidenza del Consiglio regionale nella giornata internazionale dell'infanzia.
'La vita non è un optional' è il filo conduttore, è il titolo di un Progetto che muove oggi il primo passo e che si concentra sui diritti dei minori, in particolare, sul diritto alla vita e alla salute dei nostri bambini. Nel giorno in cui il mondo celebra la Giornata internazionale dell'Infanzia la presidenza del Consiglio regionale e la presidenza della Giunta regionale del Lazio lanciano un messaggio al Parlamento nazionale per unire tutti insieme le forze e cercare ogni strumento per garantire ai nostri piccoli i diritti fondamentali. Per questo è stata illustrata oggi la presentazione al Parlamento di una proposta di legge (primo firmatario il presidente Daniele Leodori) di modifica dell'art. 172 del Codice della strada, per chiedere all'Unione Europea di dare il via libera all'omologazione di semplici sistemi d'allarme che segnalino la presenza di un bambino sul seggiolino posteriore, e quindi evitino che, anche di fronte al black out, inspiegabile per la ratio di gran parte di noi, nei comportamenti, nelle azioni di una persona, di un genitore, ci si possa dimenticare del proprio figlio nell'abitacolo. Ma anche per coloro che, presi da patologie complesse e purtroppo molto diffuse, - come ad esempio la ludopatia - lasciano per ore il proprio piccolo legato ad un seggiolino, perché colpiti dal raptus di una sala giochi.

"La vita non è un optional" vuole essere l'avvio di un percorso che ha come obiettivo centrale la prevenzione. Prevenire drammi, come quello che in Italia ha colpito nel giugno scorso la famiglia Albanese, e che negli ultimi 4 anni ha colpito in Italia 12 famiglie e nel Lazio ben 3; ma prevenire anche da incidenti che in auto e su strada colpiscono i più piccoli e quindi i più fragili per la scarsa conoscenza dei pericoli: scarso uso dei seggiolini, non uso delle cinture di sicurezza, inosservanza delle regole per il trasporto di minori. Aderire alla campagna di sensibilizzazione e di educazione del Governo ed in particolare del Ministero dei Trasporti che fa conoscere in maniera anche brutale i rischi, a volte drammatici, di certe pessime abitudini che con poche e piccole regole possono salvare una vita, senza far uso di un optional, appunto: questo lo scopo di "La vita non è un optional", che entrerà anche nelle nostre case; infatti, in collaborazione con l'Ospedale Bambino Gesù partirà un progetto in tutto il Lazio (Casa a prova di bimbo) per limitare al massimo gli incidenti domestici, anche qui, a volte gravi: ogni anno circa 85mila bambini vengono portati al pronto soccorso dell'ospedale Pediatrico romano, il 58,2% maschi, contro il 41,8% di femmine.

Tra i partecipanti alla conferenza stampa di presentazione della proposta regionale, Andrea Albanese, il padre del piccolo Luca, morto a due anni il 4 giugno scorso in conseguenza del fatto che, a causa di un improvviso quanto inspiegato blackout, lui lo aveva dimenticato in auto con una temperatura torrida: dopo aver accennato alla tragedia che lo ha colpito personalmente, egli ha dato il benvenuto alla pl regionale, che a suo avviso può "mettere le basi per salvare qualche vita, fosse anche solo una". Maria Ghiradelli, medico e ideatrice della petizione on line, ha affermato che la petizione ha già raccolto 40 mila firme e sostenuto che si tratta di un tipo di incidente "che non ha nulla a che fare con la condotta morale dei genitori". Salvatore Barbera, presidente Change.org, si è detto soddisfatto che tale problematica sia finalmente giunta all'attenzione di una istituzione come quella regionale.

Quindi Daniele Leodori, presidente del Consiglio regionale del Lazio, ha ringraziato tutti i partecipanti e introdotto brevemente, oltre alla pl, anche il rapporto del Garante dei diritti dell'infanzia e della adolescenza sulla situazione dei minori del Lazio. Quest'ultimo, Francesco Alvaro, sottolineata la gravità del fatto che sul totale dei minori presenti in strutture residenziali, una buona parte vi si trovi per motivi economici, il che, a suo avviso, dovrebbe suggerire un diverso approccio dal punto di vista delle politiche di sostegno alla famiglia, attraverso un semplice ragionamento sui costi, ha anche accennato alla problematica dei minori stranieri nelle strutture residenziali e a quella della conflittualità genitoriale, tutti aspetti, a suo avviso, che andrebbero tenuti presenti in una normativa ad hoc. La parola è poi passata a Claudio De Angelis, Procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale dei Minori, che ha affermato che "la magistratura non dovrebbe avere una funzione di supplenza rispetto ai servizi sociali": c'è bisogno, al contrario, di un lavoro di squadra su queste tematiche.

Quindi Erasmo D'Angelis, sottosegretario Ministero Infrastrutture e Trasporti, ha ribadito l'importanza della tematica della sicurezza, poiché, da alcune statistiche, risulterebbe che circa il 40 per cento dei nostri bambini non viaggia in modo sicuro; il collegamento al problema della repressione delle infrazioni nella circolazione stradale si pone in modo automatico e, da questo punto di vista, il tempismo della proposta regionale è mirabile, poiché alla Camera è appena iniziata la procedura di riforma del Codice della strada, che dovrebbe avere una struttura molto più snella e, in particolare, si è posto il problema dell'art. 172, quello relativo al trasporto dei bambini, per il quale si stanno vagliando tutte le possibili opzioni di riforma, con un occhio alla normativa a livello europeo; inoltre, ha concluso, ci si è attivati anche sul fronte dei contatti con le aziende produttrici di sistemi di sicurezza per il trasporto dei bambini. Infine, la consigliera Marta Bonafoni (Per il Lazio), in risposta ad apposito quesito posto al presidente Leodori sulla tempistica della proposta, si è fatta garante della celerità dell'iter in Aula della stessa.

 

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