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Lavoro, Lazio: Ericsson, sindacati temono altri 600 esuberi

Audizione alla Pisana: Valente chiede focus su azienda svedese e gara ZTE. Verso una risoluzione in Aula a difesa dei lavoratori

“Ericsson ci ha già preannunciato che dovrà procedere entro metà 2018 ad altri 600 esuberi”, ha esordito la rappresentante di SLC Cgil Roma e Lazio Natascia Treossi nell’audizione odierna sul tema "licenziamenti Ericsson" in Commissione regionale Bilancio, partecipazione, demanio e patrimonio, programmazione economico-finanziaria, presieduta da Simone Lupi (Pd).

“Un annuncio gravissimo”, per l’assessore regionale al Lavoro, pari opportunità e personale, Lucia Valente, che ha preso l’impegno di scrivere al presidente dell’Anpal (l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro) Maurizio Del Conte, e al vice ministro del Mise, Teresa Bellanova. Obiettivo: “tenere aperto un dialogo e fare un focus su Ericsson e sull’appalto della ZTE al tavolo aperto insieme a Comune di Roma e Ministero dello Sviluppo Economico sulle aziende che stanno lasciando il Lazio a favore del nord Italia, in particolare di telecomunicazioni”.

ZTE Italia è il fornitore cinese di apparati di telecomunicazione che si è aggiudicato la gara per il consolidamento delle due reti mobili di Wind e di 3 in vista della realizzazione di quella che sarà la futura rete unica che supporterà i servizi della società nata dalla fusione dei due operatori. Azienda che, secondo una rappresentanza degli oltre 120 lavoratori altamente qualificati licenziati lo scorso luglio con una mail dalla Ericsson a Roma, intervenuti oggi in audizione, consta di sole 25 persone con quali, si chiedono, “come può creare la nuova rete Wind 3 in Italia?”. Senza dimenticare il rischio di “dumping” (una pratica distorsiva della concorrenza sul mercato) che per Valente sarebbe “una cosa gravissima”.

I 600 licenziamenti annunciati sono un’ulteriore “bomba” che si sta per abbattere su quella che il consigliere Luca Malcotti (Cuoritaliani) ha definito “la desertificazione delle imprese ad alto valore tecnologico della Regione”. Considerato che, sempre secondo le sigle presenti, almeno la metà dei prossimi licenziamenti dell’azienda svedese saranno a Roma. Il sospetto, secondo non solo la Fistel Cisl Lazio, è che si vogliano trasformare i contratti da tempo indeterminato a precari.

“Lo stato di salute delle telecomunicazioni è gravemente ferito da gare al ribasso e sta per essere ulteriormente impoverito da aziende che stanno per entrare in Italia avvalendosi di centinaia di subappalti”, ha detto Pasquale Cervelli della Uilcom.

Tuttavia, quanto alla Ericsson, come sottolineato da Malcotti, non si tratta di “un’azienda che licenzia perché in crisi, ma sta facendo una scelta strategica” e per questo “c’è bisogno di un intervento determinato da parte della Giunta anche per accendere un riflettore mediatico” su quella che senza mezzi termini la consigliera del M5s Valentina Corrado ha definito “un’azienda criminale, che non vuole aderire alle opportunità che offrono le Regioni”, come i fondi UE per la riqualificazione.

“Un muro di gomma” è quello che “ci troviamo davanti quando si cerca un accordo con società estere come questa. Non è la prima volta che come assessorato ci troviamo in questa situazione, nell’impossibilità dell’interlocuzione”, ha spiegato l’assessore Valente, ricordando come “fin dagli anni ’90 Ericsson è nota per essere un’azienda poco corretta nei licenziamenti a fronte di aiuti avuti”, e annunciando nel caso anche l’invio di ispettori del lavoro.

I licenziamenti fatti dalla Ericsson hanno colpito in particolare i cosiddetti “silver worker”, lavoratori over 50 anni di alto profilo, che chiedono di essere ricollocati nel più breve tempo possibile.

Intanto, su proposta di Malcotti, si procederà in Commissione alla sottoscrizione di una risoluzione da portare eventualmente in Aula. “Non sarà la soluzione del problema”, ha ammesso il presidente Lupi, “ma ci consente di supportare l’assessore nell’impegno preso ed evitare che ulteriori licenziamenti vengano gestiti nello stesso modo”.

Roma, 09/11/2017


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