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Consiglio Lazio, via libera a tre mozioni su pensioni, Ipab e funghi

L'esame della legge sulla mobilità nuova slitta a mercoledì 11 ottobre. Dibattito su richiesta archiviazione accuse a Vincenzi e Patanè.
Il Consiglio regionale del Lazio ha esaminato e votato tre mozioni. Si tratta di tre atti di indirizzo su pensioni, Ipab e raccolta funghi. Il previsto punto all'ordine del giorno relativo all'esame del testo unificato in materia di mobilità nuova è stato rinviato dal presidente di turno, Francesco Storace, a mercoledì prossimo 11 ottobre 2017 alle ore 10. Parte dei lavori di oggi sono stati occupati dal dibattito sulla notizia della richiesta di archiviazione delle indagini sui consiglieri Vincenzi e Patanè.

La prima mozione tra quelle votate oggi - promossa da Forza Italia e approvata dall'Aula - ha richiesto a Zingaretti e alla Giunta regionale un intervento sul governo in materia di pensioni. In particolare l'atto di indirizzo punta a sollecitare l'applicazione, attraverso un atto avente forza di legge, di una sentenza della Corte costituzionale, per la restituzione degli importi maturati per effetto del ripristino della perequazione e la ricostruzione del trattamento pensionistico ai pensionati colpiti dal blocco previsto dal decreto legge 201 del 2011.  Una seconda mozione, invece, presentata sempre dai consiglieri regionali azzurri - approvata dal Consiglio regionale - ha impegnato il presidente della Regione ad applicare ai commissari straordinari da nominare nelle Ipab il divieto di affidamento a pensionati (art. 5, comma 9, del decreto legge 95/2012).

A firma di Daniele Sabatini (Cuoritaliani) e Giancarlo Righini (FdI), invece, l'ultima delle mozioni approvate. Il Consiglio ha votato a favore dell'indirizzo nei confronti di Giunta e presidente affinché sia modificata con tempestività la nuova normativa in materia di raccolta dei funghi. In particolare si tratta di eliminare la previsione di corsi (a pagamento) anche per chi deve rinnovare il tesserino e la formazione l'ha già avuta. Annunciato, a tal proposito, il deposito di una proposta di legge (n. 398)  di Righini, Sabatini, Gino De Paolis (Insieme per il Lazio) ed Eugenio Patanè (Pd) per la rettifica delle disposizioni votate lo scorso agosto.

Prima di votare queste tre mozioni, un intervento del capogruppo pd Massimiliano Valeriani ha informato l'Aula della richiesta di archiviazione da parte della Procura di Roma delle accuse nei confronti dei consiglieri Marco Vincenzi (Pd) ed Eugenio Patanè. La vicenda è quella legata all'operazione "Mondo di mezzo" e oggetto di dibattito in Aula nel luglio 2016. "Penso che l’Aula - ha detto Valeriani - debba anche restituire appieno loro l’onore e l’orgoglio di essere rappresentanti dei cittadini". Hanno quindi preso la parola per manifestare solidarietà o soddisfazione, seppure con accenti diversi, consiglieri di centrosinistra e di centrodestra. "Il primo che ha abbandonato i colleghi Vincenzi e Patanè si chiama Zingaretti Nicola" ha comunque osservato polemicamente Antonello Aurigemma (Forza Italia). Per il M5s è intervenuta Gaia Pernarella: "Il fatto che le accuse nei confronti di persone delle Istituzioni decadano è una vittoria per tutto il Consiglio regionale". La capogruppo pentastellata ha però ricordato che M5s ha sempre chiesto di togliere ogni dubbio, anche facendo passi indietro.

Al termine, Vincenzi, nel ringraziare l'Aula, la maggioranza e Zingaretti ("comportamento ineccepibile"), non ha comunque mancato di formulare note polemiche nei confronti dei Cinquestelle per gli atteggiamenti assunti anche in assenza della sua iscrizione nel registro degli indagati. Patanè, invece, ha precisato che la decisione di dimettersi da presidente della commissione Cultura fu autonoma: "Il presidente Zingaretti non mi ha mai chiesto di fare alcunché". Patanè ("chi non ha nulla da nascondere non ha paura delle indagini. E io non avevo paura") si è mostrato amareggiato per "un sistema malato, esplosivo, che c’è tra giustizia da un lato e informazione dall’altro".

Roma, 04/10/2017


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