Prosegue esame in commissione dell'aggiornamento del Piano di tutela delle acque regionali

Esaminato un secondo gruppo di emendamenti alle Norme tecniche di attuazione.
Una fonte d'acqua. 06/11/2018 - Cinque ulteriori emendamenti approvati oggi, in commissione Agricoltura, ambiente, presieduta da Valerio Novelli, nel prosieguo dell’esame delle proposte di modifica da apportare alle norme tecniche di attuazione allegate all'aggiornamento del Piano di tutela delle acque regionale (Ptar), in attuazione del D.lgs. 152/2006, contenuto nella proposta di deliberazione consiliare n. 16 del 6 agosto 2018. Anche in questo secondo blocco molti emendamenti ritirati e alcuni accantonati in attesa di chiarimenti prima della prossima seduta della commissione.

Riscritto, grazie a due emendamenti dell'assessore Enrica Onorati, presente alla seduta, e una riformulazione di un emendamento del presidente Novelli fatta sempre dall’assessore, il comma 5 dell'articolo 3 (Efficacia del Piano e delle sue norme) delle Norme tecniche di attuazione. La novità introdotta è che vengono escluse modifiche al piano da parte della Giunta e consentite le sole integrazioni (e relative attuazioni) atte a far fronte a situazione di emergenza, ma sempre dietro parere della commissione competente del Consiglio regionale (quest’ultima specificazione è quella richiesta da Novelli, sebbene riformulata poiché nell’emendamento originario si chiedeva che si trattasse di parere favorevole). Questo al fine di rendere le norme del Piano più atte a perseguire l'obiettivo di fondo, che è quello della miglior “tutela quali quantitativa della risorsa idrica” possibile. Tale soluzione è giunta al termine di un lungo dibattito con protagonisti soprattutto i consiglieri Silvia Blasi del Movimento 5 stelle, Eugenio Patanè del Partito democratico e Gianluca Quadrana della Lista Zingaretti, vertente a individuare la soluzione migliore per garantire le prerogative del Consiglio nell’intervento modificativo del Piano senza tuttavia inficiare la possibilità della Giunta di intervenire in casi eccezionali.

Gli altri due emendamenti approvati prima dell’aggiornamento della seduta sono stati uno del presidente Novelli come riformulato dall’assessore, che interviene sull’articolo 14 delle Norme di attuazione fissando a 12 mesi dall’inizio del monitoraggio il termine per aggiornare la classificazione delle acque a specifica destinazione “secondo gli orientamenti delle direttive comunitarie” (si tratta di un articolo di adeguamento degli obiettivi di qualità di questo tipo di acque a quelli di cui al D.Lgs. 152 del 2006). L’altro emendamento, di Gaia Pernarella (M5s), ma fatto proprio da Blasi, interviene sull’articolo 15, , concernente le Misure per il raggiungimento degli standard di qualità per le sostanze pericolose, specificando che Regione e Arpa Lazio possono comunque procedere ad “analisi di controprova qualora lo ritengano necessario o siano sollecitati da situazioni impreviste” rispetto all’autocontrollo dei propri scarichi nelle acque superficiali previsto nell’articolo a carico dei titolari di attività produttive le cui lavorazioni comportino la “produzione, la trasformazione o l’utilizzazione” di sostanze pericolose.

Erano presenti alla seduta anche i consiglieri Laura Cartaginese (Forza Italia) e Daniele Ognibene (Liberi e uguali Lazio).

  A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio