Agricoltura: no a esame in commissione Piano settoriale tutela risorse genetiche autoctone

Dopo l’illustrazione dell’assessora Onorati, l’ottava commissione non procede all’esame e rinvia il provvedimento direttamente in Aula. Polemiche per i tempi ristretti.
16/07/2018 - L’ottava commissione (Agricoltura, ambiente) del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Valerio Novelli (M5s), ha deciso oggi all’unanimità di rinviare direttamente all’Aula l’esame della proposta di delibera consiliare n. 13 del 27 giugno 2018 “Approvazione del Piano settoriale di intervento per la tutela delle risorse genetiche autoctone di interesse agrario (L.R. n. 15/2000). Triennio 2018-2020”. Nel consentire, con il loro voto, al provvedimento di seguire un iter più veloce, come richiesto dall’assessora Enrica Onorati, il presidente e i membri della commissione hanno tuttavia criticato le procedure adottate. Dato l’imminente esame del cosiddetto collegato, infatti, che si presume impegnerà tutto il Consiglio, i commissari hanno denunciato l’impossibilità di approfondire con tempi e modi adeguati l’esame del testo, dovendosi limitare a votarlo “per senso di responsabilità”.

Il provvedimento, illustrato in commissione dall’assessora regionale all’Agricoltura, Enrica Onorati, che ne ha sottolineato l’urgenza, era già stato approvato dalla Giunta durante il precedente mandato ma non aveva iniziato l’iter legislativo in Consiglio regionale per la conclusione della legislatura. “Il piano triennale si articola in programmi operativi annuali – ha spiegato l’assessora Onorati – che prevedono una serie di interventi, in continuità con azioni e studi già in itinere, che Arsial porta avanti soprattutto con fondi del Programma di sviluppo rurale (Psr) del Lazio 2014-2020”. L’urgenza, è stato spiegato, è data proprio dalla peculiarità degli interventi previsti, che sono legati ad attività di conservazione, censimento, catalogazione e aggiornamento del Registro volontario regionale (Rvr) e della Rete di conservazione e sicurezza, che necessitano dei 950mila euro annuali previsti dal Psr e collegati all’approvazione della delibera consiliare in oggetto. “Capisco che c’è tutto un percorso che andrebbe fatto in commissione – ha detto Onorati – però vi chiedo di valutare l’opportunità di accelerare rispetto all’iter perché sarebbe fondamentale avere questo Registro e questa Rete monitorati costantemente, senza perdere settimane e mesi”.

Il voto della commissione è arrivato al termine di una seduta aperta e chiusa dalle critiche del presidente e dei consiglieri alle modalità e alla tempistica della trasmissione del provvedimento. Da una parte, infatti, è stato condiviso il carattere di urgenza della delibera, dall’altra però i commissari hanno rivendicato il ruolo della commissione nel processo legislativo, auspicando per il futuro una trasmissione più puntuale degli atti. “Abbiamo convenuto tutti insieme di votare il rinvio all’aula di questa proposta di deliberazione consiliare – ha detto Novelli – ma io da presidente mi rifiuto di adottare questo metodo di lavoro nei prossimi tempi. La commissione rivendica il proprio ruolo nel riuscire a incidere sugli atti che arrivano qui. Non sarà più ammissibile – ha aggiunto il presidente dell’ottava – licenziare provvedimenti in così poco tempo, perché bisogna dare ai consiglieri la possibilità di approfondire quello che stanno votando per avere la giusta serenità nell’affrontare temi importantissimi che poi pregiudicano anche la vita degli agricoltori e di un settore che ci siamo impegnati a rilanciare e a riqualificare”.

Parole condivise da Eugenio Patanè (Pd) e Laura Cartaginese (FI), i quali hanno dichiarato di votare il rinvio all’Aula “per senso di responsabilità”, in modo da accelerare l’iter legislativo del provvedimento, ma ponendo come condizione che sia l’ultima volta che la commissione rinunci alle sue prerogative. Ha votato favorevolmente anche Gianluca Quadrana (Lista civica Zingaretti). A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio