Vicepresidente Leodori in audizione sui nuovi meccanismi di impiego dei fondi europei

Le ricadute operative della nuova strategia europea di finanziamento integrale dei programmi ai fini della lotta al corona virus illustrate davanti alle commissioni seconda e quarta del Consiglio.
Una sede dell'Unione. 21/05/2020 - Un finanziamento del cento per cento dei programmi operativi, effettuato utilizzando le risorse non ancora impegnate dei tre fondi europei, costituisce la nuova strategia d’investimento dei fondi strutturali europei per fronteggiare l’emergenza Covid-19: il meccanismo di applicazione nella pratica di questa strategia è stato l’oggetto  dell’audizione congiunta di oggi del  vicepresidente della regione Lazio Daniele Leodori, nella sua qualità di assessore al Coordinamento dell'attuazione del programma di governo e dei fondi comunitari (FESR - FSE - FEASR), Rapporti istituzionali, Rapporti con il Consiglio regionale. L’audizione si è svolta davanti alla commissioni II - Affari europei e internazionali, cooperazione tra i popoli,  presieduta da Alessandro Capriccioli , e  IV - Bilancio, programmazione economico-finanziaria, partecipazioni regionali, federalismo fiscale, demanio e patrimonio,  presieduta da Fabio Refrigeri.

Primo a prendere la parola, il presidente Capriccioli ha ricapitolato i termini della questione, dicendo che il nuovo regolamento Ue del 23 aprile scorso ha deciso appunto una maggiore flessibilità dei fondi europei per combattere la pandemia, convogliare le quote non ancora impegnate dei tre fondi sulla lotta al corona virus, consentendo il trasferimento tra l’uno e l’altro di essi e il finanziamento dei programmi operativi pari al cento per cento, prescindendo quindi dalla quota di cofinanziamento nazionale, attraverso la semplificazione delle procedure e il rimborso retroattivo delle spese già sostenute. Capriccioli ha anche precisato che si deve  sempre tener conto che questa circostanza eccezionale determinata dal virus si è innestata in una contingenza temporale anch’essa particolare, poiché siamo alla fine del periodo di programmazione europea 2014-20, alla vigilia quindi del nuovo periodo di programmazione, il che richiederà quindi di fare di nuovo il punto della situazione tra non molto tempo.

Il vicepresidente Leodori ha detto poi che la cornice dell’azione regionale è costituita anzitutto dai decreti governativi sull’emergenza, tra cui su tutti  il decreto legge 18/2020, detto “cura Italia”, in cui sono state inserite disposizioni per permettere alle amministrazioni pubbliche di adeguarsi al nuovo regolamento europeo; importante anche l’Accordo intervenuto tra il Governo e le regioni per la riprogrammazione dei fondi operativi. E’ sceso maggiormente nei dettagli il direttore regionale Paolo Iannini, il quale  ha anzitutto specificato che questa copertura del 100 per cento vale però solo fino al gennaio 2021. Nello specifico, le amministrazioni titolari di programmi operativi possono ottenere il finanziamento integrale delle spese valendosi dello stato, non come cofinanziatore, quale era il meccanismo precedente, ma solo come anticipatore di una parte al fine di garantire la continuità dell’erogazione,  coprendo i tempi tecnici necessari per il rimborso da parte dell’Unione (la cosiddetta “bollinatura”). Iannini ha parlato di cinque “famiglie” di interventi di contrasto al covid, individuate nei temi della sanità, dell’istruzione, della formazione, del lavoro e del sociale; Iannini ha detto anche che una quota fissa, dapprima quantificata al 50 per cento, ma soggetta a essere rivista, deve essere destinata a interventi specifici, tra cui in primis quelli sanitari.

Tra i consiglieri, Valentina Corrado del Movimento 5 stelle ha chiesto dei chiarimenti sulla situazione sulla rendicontazione e su quanto in concreto  il consiglio abbia a disposizione per finanziare i programmi. Silvia Blasi, anche lei del M5s, ha sottoscritto la richiesta della sua collega di conoscere le rendicontazioni e altro materiale illustrativo sui meccanismi spiegati oggi, ai fini di una migliore comprensione della situazione; inoltre ha fatto notare come le strategie vadano tarate a suo avviso anche a più lungo termine, visto che “non siamo affatto fuori dall’emergenza”, anche se i dati degli ultimi giorni sembrano positivi.

Quindi, Daniele Leodori ha replicato a Corrado che si sta cercando di capire quali potranno essere le somme cercando in questa fase di individuarne “a fondo perduto”, anziché in garanzia, come nella fase precedente. Sicuramente non ci sono residui per il Fesr , mentre per il Fse  dovrebbero ammontare a 40 milioni circa.

Anche il direttore Iannini ha aggiunto delle precisazioni ulteriori, dicendo  che la parte da considerare disponibile è solo la differenza tra il “finalizzato”, cioè le somme che hanno iniziato il loro iter ai fini di un determinato impiego, e il totale, altrimenti si farebbero venir meno legittime aspettative che si sono create su determinati progetti. L’importanza della copertura europea integrale, ha concluso, sta nel fatto di “riallineare” velocemente il programmato e il disponibile.

  A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio