"Pronto cassa", Orneli riferisce in commissione Sviluppo economico sulle criticità riscontrate

Presnte anche Andrea Ciampalini di Lazio innova all'audizione dell'organismo presieduto da Marietta Tidei.
La presidente Marietta Tidei in una immagine di repertorio. 27/04/2020 - Le 42 mila domande presentate per “Pronto cassa”, costituiscono una adesione massicia all’iniziativa, attuata attraverso Lazio innova con l’utilizzo della piattaforma informatica di Artigiancassa, “fare Lazio”, a parere di Marietta Tidei, presidente della commissione undicesima, sviluppo economico e attività produttive, start-up, commercio, artigianato, industria, tutela dei consumatori, ricerca e innovazione. Iniziativa che però ha incontrato numerose criticità in fase di presentazione delle domande, questione cui è stata dedicata l’odierna audizione con l’assessore allo sviluppo economico Paolo Orneli e il direttore generale  di Lazio innova, Andrea Ciampalini.

Nel suo intervento, l’assessore Paolo Orneli ha riferito anzitutto che è stata pubblicata una determina che individua le banche che hanno aderito alla manifestazione di interesse per il programma della Banca europea per gli investimenti in Unicredit, Credito cooperativo di Roma e Banca popolare di Sondrio: questo programma prevede la messa a disposizione degli istituti bancari di 100 milioni di euro, che possono trasformarsi in 200 di prestiti. Passando all'argomento all'ordine del giorno, Orneli si è detto  orgoglioso del lavoro fatto su “Pronto cassa”, iniziativa partita con 51 milioni, ma per cui ha annunciato l’impegno a estendere al maggior numero di imprese possibile i 10 mila euro di contributo da restituire a tasso zero, delle 42 mila che hanno avuto accolta la domanda. Partiti il 9 aprile, con il proposito di consentire una autocertificazione massiccia da parte delle imprese, il 10 aprile però si è convenuto di dare dieci giorni di tempo per caricare  le domande sulla piattaforma. Al 20 molte imprese non erano riuscite ad avere la domanda protocollata, ma il totale di 42 mila imprese che lo hanno fatto costituiscono un risultato eccellente. I problemi ci sono stati dal giorno 10, non dal 20, ha detto ancora Orneli; l'utilizzo per esigenze di celerità di una piattaforma preesistente e non creata ad hoc ha limitato la facilità di comprensione da parte delle utenze, quindi è sopravvenuto il rallentamento nella fase decisiva. Secondo il vicepresidente della Regione Daniele Leodori è necessario “partire dal dato delle domande fatte, ma capire  gli errori per non ripeterli in futuro”. Convocando la commissione nel fine settimana, a suo parere, si potrebbe fare il punto sulla situazione e vedere quante domande possono essere soddisfatte: anche se ci vorrebbero 420 milioni di euro per soddisfarle tutte, uno sforzo imponente.

A seguire, Andrea Ciampalini di Lazio innova ha detto che la piattaforma aveva già dato buoni risultati, ed era lo strumento più semplice da utilizzare nella circostanza; è stato fatto un sforzo di accelerazione e  di semplificazione nella fase di impostazione, con ampia possibilità di autocertificazione che peraltro rientrava già nelle consuetudini della piattaforma. Non c’erano precedenti però di bandi analoghi a valere su risorse Por di questa rilevanza e occorreva introdurre alternative alla firma digitale, per le imprese che non la avevano. Le difficoltà si sono manifestate dal 10 aprile, nella fase di preapertura dello sportello. La pubblicazione del bilancio è stato l’adempimento che ha messo in difficoltà la maggior parte delle imprese, ma l’apertura era troppo vicina, a quel punto, quindi si è ricorso alle faq, a mail esplicative ed altro per alleggerire le difficoltà incontrate dagli utenti. Le difficoltà, anche sulla base della relazione di Artigiancassa, sono state dovute al numero rilevante di accessi, anzitutto; ciò, unito alle misure di sicurezza attuate a livello informatico data la circostanza, ha determinato i problemi, come si desume dalla relazione. Tuttavia 42 mila domande correttamente protocollate al termine del lavoro non sono un risultato disprezzabile, tutt’altro, secondo Ciampalini.

Da Antonio Aurigemma di Fratelli d’Italia soddisfazione per le parole dell’assessore di estendere le misure a tutti i richiedenti. Meno soddisfatto il consigliere della relazione di Ciampalini, poiché il forte afflusso di domande era largamente prevedibile, data la situazione. 16 mila le aziende che alle 17, quando  la protocollazione è stata chiusa,  non hanno avuta protocollata la domanda: anche queste aziende andrebbero soddisfatte, a maggior ragione visto che si tratta di somme non a fondo perduto ma che saranno restituite, ha concluso Aurigemma. Pasquale Ciacciarelli della Lega ha chiesto anche lui un ulteriore sforzo all’assessore, specialmente cercando di individuare una procedura la più snella possibile per venire incontro ai cittadini.

Non contenta del ”record” di domande si è detta Roberta  Lombardi, del Movimento cinque stelle, che ha messo in guardia dai toni trionfalistici, visto che il dato è  determinato da una situazione di eccezionale gravità. La realtà è che Lazio innova non è riuscita a gestire in modo adeguato la situazione, a suo avviso, specie con riferimento alla semplificazione: tre operatori soli a gestire le chiamate, ma in generale la risposta dell’ente che ha gestito la parte tecnica della procedura, sono alcune tra le riserve espresse da Lombardi. Bene l’ampliamento della platea di coloro che verranno soddisfatti ma serve una misura a fondo  perduto, ha concluso Lombardi. Sempre per il m5s, Francesca De Vito ha detto che gli strumenti tecnici “devono adeguarsi alle linee della politica in favore di cittadini”, che questa volta erano state chiare. Il criterio cronologico nel favorire i richiedenti è del tutto inadeguato, così ancora De Vito. Va impedito a tutti i costi che il 20 per cento delle nostre imprese, così come da stime effettuate, non riapra.

Critico nei confronti della misura e della procedura con cui è stata attuata anche Giuseppe Simeone di Forza Italia, che concorda  sul fatto che non si possa definire un successo il numero di domande presentate per una misura non a fondo perduto, che era in realtà l’unica possibilità messa a disposizione delle imprese. Di fatto "il sistema il 20 è collassato", ha detto Simeone. Cosa significhi in concreto dare risposta a tutte le imprese richiedenti, si è chiesto infine Simeone. Giancarlo Righini di Fratelli d’Italia ha concordato sul fatto che questa volta la colpa non è della politica, che si è mossa per tempo, ma il supporto tecnico è stato fallimentare, con utenti che non riuscivano proprio ad accedere al sito, non solo a presentare la domanda. Le misure di prestito poi non risolvono i problemi delle imprese, così a livello regionale come nazionale.  Misure a carico dei responsabili di questo disservizio sono state invocate da Righini, in conclusione.

Per Marta Leonori del Partito democratico non c’è in effetti da essere soddisfatti dei numeri dell’iniziativa, che manifestano un disagio grave, ma si tratta di una prima risposta della regione, che non poteva essere realizzata in forma diversa, poiché una graduatoria avrebbe comportato tempi lunghi per la lavorazione. Soprattutto interessano, in questa fase, "i tempi necessari per avere i soldi", ha detto invece Angelo  Tripodi della Lega, che ha chiesto un contributo a fondo perduto commisurato al fatturato delle aziende. Secondo Massimiliano Maselli (Fd'I) addirittura meglio sarebbe stato non attuare questa misura, per la quale comunque si sapeva già che le risorse iniziali di 55 milioni non erano sufficienti, e che comunque si sovrapponeva a una misura nazionale, oppure tararla esclusivamente su determinate tipologie di beneficiari. Enrico Forte non ha negato che le misure a fondo perduto sarebbero una soluzione preferibile per le imprese, ma l’importanza dell’iniziativa presa dalla regione  non deve per questo essere sottovalutata. Importante la disponibilità dell’assessore a rivedersi già giovedì prossimo, a suo avviso. Valentina Grippo del Pd ha concordato sul giudizio sostanzialmente positivo sull’iniziativa, pur con le riserve già espresse da altri sulle modalità tecniche di accesso per l’utenza, di cui va fatto tesoro per il futuro. La tutela di chi non ha avuto soddisfazione da questa procedura è il principale elemento da tenere in conto, per Fabrizio Ghera di Fratelli d’Italia.

Ripartire dal proposito comune espresso dall’assessore e dal vicepresidente Leodori di "ampliare il più possibile la platea dei beneficiari" del provvedimento, trovando le risorse necessarie, è stato il suggerimento della presidente Tidei in conclusione di audizione. Decisivo l’appuntamento di giovedì prossimo, quindi, per sapere il quantum delle  ulteriori risorse disponibili. Orneli ha ricordato in conclusione che i soldi distribuiti tra le varie misure dall’assessorato ammontano a 500 milioni di euro e ha dato per scontata l’elevazione del plafond della misura Pronto cassa a 100 milioni, con l’impegno a studiare un ulteriore aumento, mentre Lazio innova dovrà, ha detto,  accelerare le procedure. Poi ci sarà tempo, ha concluso, anche per altre misure, come il contributo per gli affitti, chiesto da alcune parti oggi. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio