Ptpr, audizione con le associazioni di categoria degli ingegneri

Nuovo appuntamento della commissione Decima, propedeutico al lavoro per l'approvazione del nuovo Piano territoriale paesistico regionale.
Una costruzione. 02/05/2019 - Nuova giornata di audizioni oggi, in X Commissione - Urbanistica, politiche abitative, rifiuti, in merito alla proposta di deliberazione consiliare n. 26 del 4 gennaio 2019, concernente l’approvazione del Piano territoriale paesistico regionale. Sono emersi dalle audizioni di oggi principalmente i temi della compatibilità tra il Ptpr da approvare e la legge sulla rigenerazione urbana, della necessità da alcuni tecnici ravvisata di un ulteriore aggiornamento della cartografia, rispetto a quello al 2014 ad oggi esistente, e della coerenza tra normativa nazionale e regionale a proposito di queste tematiche.

Primo ad intervenire, il rappresentante del coordinamento dei tecnici dell’Agro pontino, Monti Lepini e Civitavecchia ha espresso la propria preoccupazione per il fatto che si possano creare delle disarmonie tra il Ptpr e la legge regionale n. 7 del 2017 sulla rigenerazione urbana; disarmonie che non dovrebbero esserci, ad avviso del coordinamento, dal momento che la legge 7 esclude espressamente dal suo ambito di intervento i centri storici urbani: e in questo senso vanno le modifiche proposte dal coordinamento. Ancora, importanti sono ritenute le fasce di rispetto, specie per i piccoli centri, e l’aggiornamento della cartografia attuale, ferma al 2014.

E’ seguito l’intervento dell’Oice - Organizzazioni di Ingegneria e architettura di consulenza tecnico – economica, che ha dichiarato il proprio favore per una rapida approvazione del Ptpr, per vari motivi, tra cui su tutti il rischio di commissariamento incombente in caso negativo. Questo Ptpr però, si è anche fatto notare, nasce già superato dalla normativa nazionale in materia (di qui la necessità di porre mano alla legge urbanistica); quanto alla cartografia, i recenti aggiornamenti al 2014 sono anch’essi già superati dalla situazione di fatto esistente, ha concluso il rappresentante dell’Oice. A tale proposito, il Consiglio nazionale degli ingegneri, attraverso il proprio rappresentante, ha esposto la posizione per cui la cartografia ha un’importanza fondamentale, specie perché rappresenta anche uno strumento utile nella lotta all’abusivismo edilizio.

Secondo il Comitato interprofessionale di Civitavecchia, si sta ragionando di un qualcosa che presenta numerosi profili di imperfezione, vuoi per il mancato aggiornamento delle cartografie, che per la mole delle osservazioni esistenti. Inoltre, la perimetrazione delle aree soggette a rigenerazione non è stata ultimata da molti comuni, nonostante la regione gliela abbia delegata, ed alcuni piani, come appunto quello di Civitavecchia, risalgono addirittura agli anni 60, ha ricordato il rappresentante. L’Associazione tecnici di Cisterna, Circeo, Formia, Gaeta ha espresso anch’essa l’auspicio di una rapida approvazione del piano, sottolineando che le problematiche evidenziate sono comuni e validamente sintetizzate nelle osservazioni agli articoli 14 e 27. I vincoli sono tali e tanti che si è giunti quasi all’immobilismo, ha concluso il rappresentante dell’associazione.

La Direzione regionale ha replicato alle questioni sollevate dicendo di non ravvisare problemi di incompatibilità tra Ptpr e legge 7 perché, come emerso già da alcuni degli interventi,  il loro ambito di applicazione è differente;  a proposito della cartografia, opinione della Direzione è che l’aggiornamento al 2014 (che, è stato ricordato, è disponibile sul sito) sia un risultato di cui comunque è bene accontentarsi al momento, stanti i tempi molto più lunghi che richiederebbe un ulteriore aggiornamento e avuto riguardo al rischio commissariamento che incombe sulla regione in questa materia, in caso di mancata approvazione nei termini. I piani regolatori, per quanto vecchi, sono comunque da rispettare fino a che non ne vengano approvati di nuovi, ha ricordato ancora la Direzione; le osservazioni, è stato detto infine, sono state tutte evase dagli uffici, ma dal punto di vista tecnico: ora deve essere il Consiglio a decidere su di esse. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio