Recupero seminterrati, illustrata in commissione X la proposta di legge regionale

Critiche le opposizioni su vari aspetti del testo, con Valeriani e Zuccalà. Presente l'assessore Ciacciarelli.
L'ingresso della Pisana. 30/11/2023 - Illustrata oggi in X Commissione - Urbanistica, politiche abitative, rifiuti, presieduta da Laura Corrotti, la proposta di legge regionale n. 83 del 22 settembre 2023, concernente: “Recupero dei vani e locali seminterrati.”

Come enunciato in sede di illustrazione dalla consigliera Laura Cartaginese, una delle firmatarie della proposta, il testo intende introdurre norme in materia di recupero di vani e locali seminterrati ad uso abitativo, terziario o commerciale, per evitare di ricorrere a questi scopi ad utilizzo di lotti di terreno inedificati. Tra le finalità, anche quella di favorire una ripresa del settore edilizio, di favorire l’efficienza energetica e di contrastare il dissesto idrogeologico. 

Primo ad intervenire, Adriano Zuccalà del Movimento 5 stelle ha espresso contrarietà alla finalità di questa proposta di legge perché non si può intendere il recupero di locali come rigenerazione urbana, a suo avviso. Inoltre, l'aumento di carico urbanistico causato dal recupero di locali impedirebbe anche di individuare parcheggi adeguati. Altri dubbi di Zuccalà, sull’articolo 3 della proposta e sulla tempistica del monitoraggio del radon, che non può essere fatto a posteriori, a suo avviso.

Analogamente all’esponente 5 stelle, Massimiliano Valeriani del Partito democratico ha detto di ritenere che la ratio di questa legge non corrisponda a un corretto concetto di rigenerazione urbana. Infatti la proposta, a suo avviso, “tende a fare diventare abitazione ciò che non lo è”. Qualità della vita e salubrità non sembrano tutelate quindi da questa normativa che, secondo il consigliere Pd, sembra piuttosto ispirarsi a criteri di beneficio economico. Chiesto quindi un supplemento di riflessione su questa normativa. 

Micol Grasselli di Fratelli d’Italia, altra firmataria della proposta, ha contestato però una delle principali critiche di Valeriani, affermando che solo una parte dei proventi degli oneri concessori andrà a finanziare le opere di contrasto al dissesto idrogeologico, non la totalità di essi, cosa in cui il consigliere del Pd ravvisava una incongruenza del testo. Per i limiti posti dalla stessa legge, all’articolo 7, molto difficilmente questa normativa, ha aggiunto Grasselli, potrà applicarsi al comune di Roma, altro elemento di preoccupazione per Valeriani.

Laura Cartaginese ha detto a sua volta che la proposta è sicuramente passibile di miglioramenti, che possono essere apportati ad essa in uno spirito di collaborazione. Lo scopo resta, ha concluso la consigliera della Lega, quello di fare emergere un fenomeno che già esiste, ma nell'illegalità.

Nazareno Neri, consigliere di Noi moderati, anch’egli firmatario della proposta, ha invitato da parte sua a non considerare Roma come campo di applicazione prevalente di questa normativa. 

A rivendicare la bontà di questa proposta di legge, a suo avviso molto attesa nel territorio, è stato infine l'assessore all’Urbanistica Pasquale Ciacciarelli, per il quale si tratta del “primo passo verso una nuova concezione urbanistica” tipica del governo regionale attuale, poiché il non consumo del suolo passa necessariamente attraverso il recupero. Anzi, l'interesse dei cittadini del Lazio è piuttosto nel fatto che l'iter di questa proposta sia accelerato. Il cambio di approccio sta anche, per Ciacciarelli, nel fatto che la Regione legifera ma lascia i comuni liberi di aderire o meno, spiegandone in tal caso i motivi.

Fissato in conclusione di seduta dalla presidente Corrotti il termine dell’11 dicembre per proporre da parte dei consiglieri i soggetti da ascoltare, prima di dare inizio alle audizioni.

Erano presenti  ai lavori di oggi anche le consigliere Maria Chiara Iannarelli, Marika Rotondi e Alessia Savo, tutte di Fratelli d’Italia. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio