Moria del kiwi, Righini: "La Regione già attiva per richiesta stato di calamità"

L’assessore all’Agricoltura all’audizione in commissione. Le richieste di produttori ed enti locali.
Coltivazione di Kiwi colpita dalla moria 07/09/2023 - Superare le norme attuali che non consentono un finanziamento adeguato agli agricoltori, arrivare presto alla dichiarazione dello stato di calamità e utilizzare tutte le risorse a disposizione. Questi gli impegni presi da Giancarlo Righini, assessore regionale al Bilancio e all’agricoltura, durante l’audizione in commissione consiliare, presieduta per l’occasione da Vittorio Sambucci, sulla moria del kiwi.

L’audizione è stata introdotta dallo stesso Sambucci che illustrato la situazione del settore: “Ancora non sono ben chiare le cause della morìa, è stata compromesso il 33 per cento della superficie coltivata a livello nazionale, nel Lazio oltra 5mila ettari. Oltre il 50 per cento della produzione è distrutto”.

A nome delle aziende agricole è intervenuto Domenico Capitani: “Per il Lazio quella del kiwi è  la produzione agricola principale. La causa principale della morìa è sicuramente il cambiamento climatico. Serve la dichiarazione dello stato di calamità, serve la sospensione di mutui e contribuzioni per il lavoro dipendente, dobbiamo tutelare le aziende per evitare che falliscano. Ci sono risorse importante nel Piano di sviluppo rurale, servono bandi finalizzati alla ricostruzione degli impianti”.

Per le associazioni degli agricoltori sono intervenuti Stefano Giammatteo, Aspal Lazio, Alessandro Mezzi, Cia Lazio, Luigi Niccolini, Confagricoltura Lazio, David Granieri e Daniele Pili, Coldiretti Lazio. Unanime il grido di allarme, molto simili anche le richieste: “C’è il rischio che molti agricoltori svendano i terreni, - hanno spiegato - con pericoli di infiltrazioni della criminalità organizzata. Bisogna investire sulla ricerca e tutelare le aziende”. Gal

Pieno sostegno agli agricoltori anche dagli enti locali. Sono intervenuti Valentino Mantini, sindaco Cisterna di Latina, Carola Latini, assessore agricoltura Aprilia, Cristian Simonetti, assessore agricoltura Velletri e Antonio Cosentino, assessore alle attività produttive di Latina.

E’ stata poi la volta dei consiglieri regionali. Secondo Salvatore La Penna (Pd)  “su questo tema serve consapevolezza e condivisione, Dobbiamo agire esplorando strade che ci portino a soluzioni rapide, ma servono anche politiche di medio e lungo periodo. Serve anche una profonda riforma del sistema assicurativo. Per Enrico Tiero (FdI) “dobbiamo essere pratici, far riconoscere stato di calamità, le aziende non vogliono assistenza, vogliono continuare a investire. Le amministrazioni comunali aiutino nella perimetrazione delle aree. Bisogna implementare la ricerca”.  Valerio Novelli (M5s), da parte sua, ha chiesto una nuova audizione con le istituzioni scientifiche per “capire a che punto è arrivato il loro lavoro e avere un quadro più chiaro sulla situazione”.

Infine, le conclusioni dell’assessore Righini che ha ribadito la necessità di una profonda revisione del sistema normativo che regola i finanziamenti in caso di calamità naturale “assolutamente insufficienti in questo caso. Il nostro impegno è sostenere gli agricoltori con ogni mezzo per far ripartire la produzione, servirà una moratoria sul rimborso dei finanziamenti bancari, speriamo breve perché questo vorrà dire che le aziende hanno ricominciato a fare utili”.

  A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio