Agricoltura sociale, le coop in audizione: serve equilibrio fra impresa e attenzione per i fragili

Seconda giornata di ascolto sulla proposta di legge, Sabatini: “C’è la volontà di arrivare a un testo ampiamento convidiso”.
Un momento dell'audizione 10/07/2023 - L’VIII commissione del Consiglio regionale, presieduta da Valentina Paterna, ha proseguito le audizioni sulla proposta di legge a sostegno dell’agricoltura sociale, che vede come primo firmatario Daniele Sabatini (FdI). Dalla seduta di oggi, nella quale sono state protagoniste le coop sociali, è emerso un generale apprezzamento per il riconoscimento che una legge specifica rappresenta, ma anche molto richieste di integrazioni e modifica. Al centro del ragionamento di tutti gli interventi la necessità di trovare un equilibrio fra componente agricola e sociale.

Per Lorenzo Pacitto (Agricoltura Capodarco) serve una dotazione finanziaria maggiore - individuando meccanismi di premialità per le aziende, riconoscendo il loro ruolo sociale, prevedendo un punteggio aggiuntivo per tutte le misure del Psr e sgravi contributivi - ma serve, soprattutto “maggiore chiarezza sulla formazione: vanno individuate figure professionali specifiche”. Altro tema che è tornato in diversi interventi quello della creazione di un osservatorio dove comprendere tutti gli operatori del settore e gli enti locali. Non è sufficiente, secondo le coop il tavolo per la diversificazione agricola individuato nel testo base.  Secondo Antonio Finazzi Agrò (Nuova Arca) è “necessario obbligare le imprese iscritte nel registro a depositare un bilancio sociale annuale” per misurare l’impatto che le varie iniziative hanno. Sulla necessità dell’osservatorio è tornato Marco Capucci (Parsec agricoltura) che ha parlato di “strumento per capire insieme come trovare un equilibrio tra finalità agricola e sociale”. Per Massimo Martorana (coop Il Trattore e Cnca Lazio) la “scommessa in più è mettere insieme una pluralità di soggetti, non solo le imprese agricole, ma anche reti con enti del terzo settore, per promuovere una progettualità che possa raggiungere lo scopo di aumentare l’impatto sociale”.

“L’obiettivo deve essere anche quello di dare valore alle esperienze esistenti – ha spiegato Andrea Spigoni (Alice Nova) – bisogna introdurre nella legge anche l’assessorato al lavoro per favorire i percorsi di inserimento lavorativo che sono molto complessi. Laura Ciacci (Slow food Rieti) ha puntato sull’esigenza di pensare a un modello economico che non veda il lucro come fine unico, bisogna collocare in modo strategico il ruolo dell’agricoltura sociale che non può rimanere una cosa per pochi”

Sull’esigenza di coordinare le nuove norme con quelle esistenti ha puntato, invece, Marco Berardo Di Stefano (Rete fattorie sociali): “La norma deve essere ben coordinata, la Regione è stata pioniera, soprattutto con la legge 14 del 2006, su multifunzionalità e multiimprenditorialità in agricoltura. Bisogna anche penare a bandi plurifondo, a cavallo fra Psr e Fse”.  Aurelio Ferrazza (Casale di Martignano) ha ricordato che vanno create “attività sostenibili: se fallisce un’attività di agricoltura sociale non fallisce solo l’imprenditore, ma anche gli utenti, che non hanno un piano B”.

Formazione e osservatorio al centro anche dell’intervento di Graziella Fiorucci (Rete Solcare), che ha evidenziato anche la necessità di collaborare le scuole di ogni ordine e grado.  Per Chiara De Santis del Tavano (associazione Agriland) “un processo di formazione serio degli operatori è una garanzia anche per i beneficiari. Bisogna riconoscere alla figura dell’operatore la qualità di mediatore”.

Infine Anna Vettigli (Legacoop sociali), secondo la quale “valorizzando l’economia sociale, della cura, si rendono i territori più sostenibili. Punto importante: trovare equilibrio fra funzione agricola e funzioni sociali”.

La presidente Paterna, prima di dare la parola ai consiglieri ha parlato di “un’audizione ricca, con  interventi preziosi”. Secondo Marta Bonafoni (Pd) “dobbiamo sforzarci di sintonizzare quello che abbiamo ascoltato oggi, con quello che abbiamo ascoltato nella scorsa audizione: fare un salto di qualità, mettere in equilibrio aspetto sociale con quello agricolo”.

Valerio Novelli (M5s) ha dichiarato che “un tema di grande interesse è l’allineamento con le norme della scorsa legislatura. Bene specificare meglio i compiti del tavolo sulla diversificazione: avere più organismi che non comunicano tra loro, secondo me non è funzionale”.

Per Vittorio Sambucci (FdI) “serve un grande lavoro di sintesi per arrivare alla legge migliore possibile”.

Infine Sabatini, secondo il quale “l’obiettivo comune deve essere quello di migliorare condizioni del nostro territorio, delle nostre imprese e dei nostri ragazzi. C’è la volontà di arrivare in aula con un testo ampiamente condiviso. Ma serve una legge regionale che abbia un senso, senza appesantire la legislazione esistente. Ribadisco che secondo me senza l’impresa che opera in campo agricolo le iniziative sociali rischiano di morire”. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio