Piano energetico, Enel ascoltata di nuovo in commissione consiliare sesta

Ulteriori chiarimenti sulla strategia aziendale in risposta alle critiche dei consiglieri per la scelta del gas per la riconversione di Civitavecchia.
Pannelli fotovoltaici. Foto di Sebastian Ganso. 20/07/2020 - Ancora Enel oggi protagonista in VI Commissione - Lavori pubblici, infrastrutture, mobilità, trasporti, presieduta da Eugenio Patanè, in una nuova audizione sulla proposta di deliberazione consiliare n. 43 del 2 Aprile 2020, concernente l’approvazione del nuovo “Piano energetico regionale”.  L’audizione, svoltasi alla presenza dell’assessore regionale ai lavori pubblici e tutela del territorio, Mauro Alesssandri, costituiva infatti il seguito di una precedente, in cui Enel aveva già esposto le sue prospettive sul piano: ha introdotto così i lavori Patanè, dando per questo motivo la parola anzitutto ai consiglieri, in modo tale che potessero porre i quesiti che erano rimasti non espressi nella scorsa occasione. Critiche le posizioni dei consiglieri espressione dei territori interessati sui progetti a proposito dell’impianto di Torre Valdaliga nord nel comune di Civitavecchia, che prevedono un utilizzo transitorio della tecnologia del gas; tuttavia chiudere con il carbone senza passare attraverso una fase transitoria che veda al centro della strategia il gas non è possibile, ha ribadito l’azienda.

Riprendendo i temi della audizione dello scorso 22 giugno, Gino De Paolis della lista Zingaretti si è chiesto il motivo della scelta del gas, che oggi a suo dire appare inopportuna e intempestiva, alla luce delle questioni legate alla salute dei cittadini del territorio dell’alto Lazio. Analoga la posizione di Devid Porrello del Movimento 5 stelle sul fatto che il territorio non può permettersi ulteriori sacrifici dopo quelli già fatti negli anni passati, specie se si considera che la svolta verde di Enel in altri paesi non trova analogie nella sua strategia italiana. Anche Silvia Blasi del M5s ha detto di condividere quanto detto, aggiungendo un quesito su Montalto e le sue prospettive: in particolare, nei lavori di demolizione risulterebbero coinvolte solo tre aziende locali, cosa incomprensibile a suo avviso. Ancora un quesito ha posto Silvia Blasi a Enel sull’impianto di Latera. “Perché Enel non si assume l’onere di allineare il nostro paese con la rivoluzione ecologica nel campo energetico che avviene in Europa, di cui proprio essa è una delle protagoniste?” è il quesito anche di Emiliano Minnucci del Pd. Patanè ha ricordato tuttavia come l’interesse aziendale prevalga necessariamente nelle strategie di una azienda che non viene coinvolta in una strategia complessiva.

A nome di Enel, Gaetano Evangelisti delle relazioni istituzionali di Enel ha detto che Enel cerca sempre  il confronto coi territori, nelle sedi opportune, ma agisce nel perseguimento degli obiettivi del piano nazionale Energia e clima, che comprende anche l’utilizzo degli impianti a gas, ovviamente con tecnologia diversa da quella del passato. Sulle rinnovabili, pur premesso che sono una priorità dell’azienda, Evangelisti ha detto che in Italia ci sono molte difficoltà nella tempistica delle autorizzazioni, anche rispetto ai paesi meno avanzati in materia. Sulle demolizioni di Montalto, citate da Blasi, la parte riservata alla qualità tecnica – ha detto Evangelisti - è preponderante, quindi eventuali coinvolgimenti di imprese territoriali sono meno facili, per quanto considerate con favore anch’esse. In ogni caso, demolizioni e revamping sono previste nel prossimo futuro dalla strategia aziendale.

A tale proposito, l’azienda ha spiegato tramite un altro funzionario, Fabio Cataudella,  che una parte di Montalto verrà riconvertita a  gas in modo più efficiente, mentre continua tuttavia la ricerca su altri tipi di produzione di energia complementare più sostenibile. Strategia dell'azienda è affiancare sempre il fotovoltaico ad altri tipi di produzione, ha precisato Evangelisti. L’approccio sistemico è tuttavia indispensabile al fine di porsi e conseguire obiettivi più ambiziosi, ha aggiunto Enel. La tecnologia dell’idrogeno non è tuttavia al momento idonea a costituire la direttrice centrale, sempre in base alle direttive del piano nazionale. Un nuovo progetto è stato presentato nel 2017 su Latera, ha detto poi un’altra rappresentante di Enel in risposta a un altro quesito di Blasi. Evangelisti ha concluso ricordando altre attività di Enel in questa fase, come la costituzione di Enel logistics, finalizzate ad accompagnare le imprese in una crescita sostenibile.

Una “non risposta” è stata definita da De Paolis quella ricevuta da Enel, ricordando come le istituzioni (consiglio comunale di Civitavecchia) si siano espresse in modo ufficiale contro il gas, che invece è l’elemento cui si impronta la strategia aziendale in questa fase, come ammesso dall’azienda. Dati scritti su Montalto ha chiesto Blasi, cui non è stata sufficiente la risposta fornita alla sua domanda.

La regione può fare la sua parte ma dal punto di vista decisionale “è un po’ ai margini”, ha detto l’assessore Alessandri, che tuttavia ha aggiunto che bisogna capire se ci sono spazi per fare in modo che il piano regionale per l’energia non sia meramente compilativo, cioè non si limiti a riprodurre l’esistente che è dato dai vincoli nazionali e dal mercato. Un grande polo rinnovabile della regione è una prospettiva “affascinante”, ha detto Alessandri, ma che deve per forza di cose essere condivisa da chi può attuarlo a livello tecnico: quindi non può che essere Enel a dare una risposta, ha concluso l’assessore auspicando una interlocuzione diretta con l’azienda, che si è detta disponibile a un approfondimento.

  A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio