Sanità, audizioni su assistenza domiciliare e rimborso test carcinoma mammario

Nella commissione settima presieduta da Giuseppe Simeone oggi alla Pisana.
Un test di laboratorio. 18/02/2020 - Una partecipata audizione si è svolta oggi in VII Commissione - Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria, welfare del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Giuseppe Simeone, sul tema della assistenza domiciliare integrata. A riassumere le questioni sul tappeto, la richiedente l’audizione, consigliera Chiara Colosimo di Fratelli d’Italia, che ha, in apertura del suo intervento, soprattutto lamentato l’assenza dell'assessore D’Amato. Ma anche il decreto commissariale appena ieri modificato rispetto al testo del 30 dicembre scorso, a suo avviso, presenta delle gravi lacune, come l'elenco delle patologie che sarebbe non completo, il fatto che non sia stato risolto il problema delle visite specialistiche e la poca chiarezza sulle figure professionali chiamate ad operare. Anche i temi del caregiver e delle disabilita' gravi per le quali non non si riesce ad ottenere l’attivazione dell’assistenza a domicilio sono stati ricordati dalla consigliera.

Ad aggiungere altri temi al dibattito i rappresentanti delle associazioni intervenute, tra cui Serena Troiani, di Una speranza per Esmeralda onlus, che ha parlato di necessità della continuità assistenziale e di personale esperto, lamentando anche come alcune associazioni, tra cui quella da lei rappresentata, non siano state invitate a un incontro con l’assessore del 12 febbraio scorso. Angela Amato Polito, di Mondo Charge, ha parlato di disparità di condizioni di trattamento dei pazienti tra le varie Asl, mentre un rifiuto della logica degli “elenchi” è venuto da Fabrizio Farnetani, di Uniamo Firm onlus, e il dottor Tortorulo ha esposto la necessità di distribuire tra tutti gli aventi diritto in modo equo le risorse. Intervenuti anche, a ribadire questi temi e sollevarne altri, Emmanuel Mariani, di Liberi di Volare, Maura Cappellini, di First, Loredana Fiorini di Hermes onlus, Alessandro Carella di Mio fratello è figlio unico, Maria Concetta Cidoni di Age Cem, Mezzacapo per il Tavolo tecnico consulta Handicap, Antonio Staiola, di Idea, Paola Desideri, di Mitocon onlus, e alcuni genitori di bambini con gravi disabilità.

Tra i consiglieri, Daniele Giannini della Lega ha richiamato alcuni passi di una sentenza del Consiglio di stato in cui si afferma che il diritto alla salute è prioritario anche rispetto alle esigenze di risparmio pubblico; sempre per la Lega, Angelo Tripodi si è associato al rammarico per l’assenza dell’assessore, mentre Loreto Marcelli del Movimento 5 stelle ha espresso soddisfazione per la previsione di un tavolo tecnico per affrontare questa materia, contenuta nel decreto appena modificato rispetto a quello precedente, a suo dire “inadeguato”. Ancora per il M5s, Valentina Corrado ha posto l’accento sulla eliminazione di alcune figure dalle équipes di operatori. Michela Di Biase del Partito democratico, pur riconoscendo che la presenza dell’assessore era necessaria, ha detto che sono state accolte le richieste di modifica del decreto, Massimiliano Maselli di FdI ha auspicato che il tavolo sia “permanente e rappresentativo”, mentre per Paolo Ciani del Centro solidale era necessario correggere il DCA di dicembre e ciò è stato fatto, recependo il principio della continuità della cura.

Il direttore regionale Salute e integrazione sociosanitaria Renato Botti da parte sua ha tenuto a specificare che l’azione della Regione in questa materia “non risponde assolutamente a una logica di tagli”, anzi le risorse sono state aumentate; gli errori che sono stati fatti rientravano comunque nel tentativo di passare a una logica di accreditamento e di equità di trattamento dei pazienti dei vari territori. Il tavolo va fatto subito, garantendo il mantenimento dei livelli assistenziali precedenti ed eventuali nuovi ingressi, ha concluso Botti. Sull’urgenza del tavolo tecnico, come luogo di confronto con le associazioni, si è detto d’accordo Egidio Schiavetti della segreteria dell’assessore D’Amato, aggiungendo l’esigenza di un testo unico a regolare la materia.

All’audizione erano presenti anche i consiglieri Aurigemma e Ghera di Fratelli d’Italia e Cartaginese e Corrotti della Lega.

In precedenza, si era svolta presso la stessa commissione settima una audizione sul rimborso dei test genomici per pazienti affette da carcinoma mammario. Il richiedente Maselli ha introdotto i lavori dicendo  che i test genomici servono a ridurre il ricorso alla chemioterapia, in molti casi, ragion per cui sono molto importanti, anche in un’ottica di risparmio sulla spesa sanitaria. Il carcinoma mammario colpisce circa 70 mila donne nel Lazio, al presente, ha aggiunto il consigliere di Fratelli d’Italia. Il professor Francesco Cognetti ha spiegato che rispetto al carcinoma mammario si interviene chirurgicamente con l'ausilio della chemio o dell'ormonoterapia. I 4 test multi genici che sono stati testati sono ora disponibili: in base ad essi è possibile identificare le probabilità di successo della chemio, ha aggiunto. Il direttore regionale Botti ha confermato sostanzialmente le cifre citate a proposito del fenomeno e proposto un tavolo tecnico per esaminare meglio la situazione. Verrà preparata una mozione, proponendo iniziativa analoga ad altre regioni, per poter essere strumento di una iniziativa a livello nazionale, ha concluso il presidente Simeone.

A questa prima audizione erano presenti anche i consiglieri Loreto Marcelli del M5s ed Enrico Panunzi del Pd.

 

  A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio