Trasporto ferroviario regionale, le risposte di Rfi alle questioni sul tappeto

Presenti all'audizione di oggi anche l'assessore Alessandri e il Ministero Infrastrutture e Trasporti.
Binari ferroviari. 28/10/2019 - Audizione oggi in commissione sesta, presieduta da Eugenio Patanè, al fine di acquisire approfondimenti in merito alla rete ferroviaria regionale: come ha spiegato il presidente, si è voluto accorpare una serie di questioni all’ordine del giorno in materia di trasporto ferroviario per concentrarle in un’unica audizione in cui potessero essere fornite risposte a tutte con la presenza degli attori principali. La centralità del trasporto ferroviario per la Regione, ha detto Patanè, dalla mobilità romana alla questione dei collegamenti con porto e aeroporto, fino all’importanza delle due direttrici meridionali di Latina e Cassino è tale che lo sviluppo urbanistico stesso, specie di Roma, è stato pensato in funzione di essa.

Il Ministero Infrastrutture e Trasporti

In apertura di lavori il dott. Enrico Pujia, Direttore Generale Trasporto Infrastrutture Ferroviarie del Mit ha fornito informazioni sul contratto di programma 2017-21 con Rfi, Rete ferroviaria italiana: esso recepisce la pianificazione delineata in coerenza con indirizzo e vincoli nazionali e comunitari relativi a sviluppo e gestione delle infrastrutture ferroviarie. Si compone di due parti, dedicate rispettivamente a servizi e investimenti. Il fabbisogno per la parte servizi è stato stimato in 10,5 miliardi di euro per il quinquennio. La parte investimenti è dedicata in particolare alla cosiddetta “cura del ferro”, che consiste nello spostare per quanto possibile il trasporto merci dalla gomma al ferro. Dei 9 miiliardi di nuove opere avviate nel 2016, oltre 3,5 sono dedicati a quelle di interesse metropolitano e regionale, ha concluso il dott. Pujia.

Rete ferroviaria italiana

La parola è passata quindi a Rfi, presente nelle persone del dott. Maurizio Gentile, Amministratore Delegato e Direttore Generale, dell’ing. Christian Colaneri, Direttore Commerciale, e dell’ing. Vincenzo Macello, Direttore Investimenti. Il Lazio è stata la prima Regione a beneficiare del servizio ferroviario metropolitano (fm) e una delle prime regioni per infrastrutturazione ferroviaria, ha esordito il dott. Gentile. Roma è un grande attrattore di traffico ferroviario, in cui spicca Termini, e sarà uno dei tre nodi che vedranno l'avvio del sistema alta densità, che consente di far viaggiare i treni alla stessa velocità con un distanziamento di 2, 3 minuti.

Gli ingegneri Colaneri e Macello sono poi entrati nel merito delle singole questioni poste. Sul completamento dell'anello ferroviario a nord, nel tratto Valle Aurelia-Vigna Clara, si conta di riattivare la linea entro giugno 2020. Le due fasi successive si avranno entro 2025 e 2027 rispettivamente. Per quanto riguarda la stazione di Latina, che ha 4 binari, di cui uno tronco utilizzato per servizio, 18,5 milioni, con probabile aumento di uno, sono i fondi disponibili per l'ammodernamento. Sulle nuove fermate, previste dall’accordo quadro tra Regione Lazio e Rfi e dal protocollo di intesa del luglio 2018 tra Roma capitale e Rfi, si è verificata ad oggi tramite progetto di fattibilità tecnico economico (Pfte) la sostenibilità di una delle due fermate tra Statuario e Divino Amore, la prima della quale però molto vicina a Capannelle, anche se questa appartiene a un'altra linea. La seconda invece può essere realizzata quasi a costo zero. Il Pfte è stato avviato anche per le altre due fermate di Magliana e Zama.

Per il nodo di interscambio di Pigneto, si è attualmente nella fase 1, che vedrà l’attivazione nel 2022 e la fase successiva nel 2024. Prima si farà il collegamento con Fm1 e Fm3, poi quello con Fm4 e Fm6. Per quanto riguarda il tratto Capranica-Ronciglione, non ci sono al momento novità. Sulla linea di Formia, per il tratto Terracina-Priverno, c'è un problema di versante montuoso da mettere in sicurezza. Per Ciampino-Velletri è in corso un ammodernamento tecnologico da un lato e la modifica delle banchine dall'altro, interventi completamente finanziati. Raddoppio Cesano-Bracciano (16 km lungo la linea Roma-Viterbo): per la parte Cesano-Vigna di Valle manca solo la conferenza di servizi, da Vigna di Valle a Bracciano è in corso la progettazione. Attivazione prevista per il 2024 e il 2027 rispettivamente. Pfte, iter autorizzativi, attività negoziale e lavori sono i quattro step dell'iter di ogni fase, hanno precisato da Rfi in risposta a una richiesta di chiarimento di Aurigemma di Forza Italia, e l’attivazione si ha solo a fine lavori.

A proposito della tratta meridionale, la maggior parte dei servizi sono attualmente convogliati sulla stazione di Minturno con riduzione di quelli su Formia. Minturno ha attualmente tre binari di cui non è previsto aumento. Sulla messa in sicurezza della tratta di Roma nord, Gentile ha detto che ci sono state solo interlocuzione formali, ad oggi. Sull'utilizzo a fini turistici di treni storici, non è facile a detta di Rfi inserirli nel traffico passeggeri ordinario, ma c'è disponibilità in tal senso. Sui collegamenti con porti e aeroporti, per Fiumicino si sta lavorando a un aumento da tre a cinque binari, è stato detto. Sul collegamento con Civitavecchia, invece, è necessaria la bretella del trasporto merci a Roma Casilina, che però sta incontrando la resistenza dei comitati di quartiere. Su richiesta di Devid Porrello del Movimento 5 stelle, Rfi ha confermato che si sta valutando la riattivazione di un tratto che consentirebbe il collegamento ferroviario con Fiumicino città, oltre che aeroporto. Per la gestione delle emergenze, Gentile ha riferito che Rfi si è dotata recentemente di una nuova direzione ad hoc ed ha fornito la disponibilità ad un incontro specifico su questo tema. Le emergenze prevedibili, come quelle dovute al maltempo, si possono affrontare mediante riduzione del traffico ferroviario, mentre è più complicato affrontare quelle imprevedibili, quando il traffico è al suo top. Sulle barriere architettoniche, annunciato da Gentile per il 2026 il completo abbattimento delle barriere nelle 88 stazioni laziali.

I consiglieri e l’assessore Alessandri

Tra i consiglieri, Antonello Aurigemma ha insistito sull'importanza della chiusura dell'anello ferroviario. Inoltre, ha ricordato l'annunciato e ad oggi non ancor avvenuto trasferimento dell'alta velocità a Tiburtina e ha chiesto se sia possibile supportare Atac nell'utilizzo dei fondi per la metropolitana romana, prima che vadano dispersi. Emiliano Minnucci, del Partito democratico, oltre a sottolineare l’importanza della linea viterbese, ha chiesto che questa audizione resti "aperta", nel senso che inauguri una pratica di comunicazione costante con Rfi sulle tematiche affrontate.

L’assessore Mauro Alessandri, nel ringraziare gli intervenuti delle informazioni fornite, ha voluto però ribadire che “la programmazione regionale esiste”, è solo arrivato il momento di metterla in pratica, cioè tradurla in cantieri aperti e in date certe sulla fine lavori di ognuno di questi. Ad esempio, sulla messa in sicurezza del versante montuoso lungo la linea di Latina ha voluto precisare che la competenza è comunale e si è appena scoperto che gli interventi inizialmente programmati non sono sufficienti. Una “questione di metodo”, l’ha definita l'assessore, che ha suggerito incontri regolari a inizio anno con tutti i soggetti coinvolti presenti. Proprio i molti soggetti coinvolti, con interessi a volte contrapposti, sono il motivo dei ritardi nelle tempistiche, ha risposto all’assessore il dott. Gentile, che ha anche aggiunto di ritenere improbabile, data la tempistica ravvicinata, un intervento sulla metropolitana a Roma, come da richiesta di Aurigemma.

  A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio