In commissione ambiente parere favorevole a monumento naturale "Castagneto prenestino"

Anche due proposte di legge e una audizione su un impianto di geotermia in fase di realizzazione vicino al lago di Bolsena, all'ordine del giorno di oggi.
Il Bosco Faito. 22/10/2019 - Ok all'unanimità oggi in commissione ottava Agricoltura e ambiente del Consiglio regionale, presieduta da Valerio Novelli, allo schema di decreto del Presidente della Regione Lazio n. 49/VIII per l’"Istituzione del monumento naturale Castagneto Prenestino ai sensi dell’art. 6 della legge regionale n. 29/1997". Il provvedimento di Giunta è stato illustrato in commissione dal direttore regionale Consoli, che ha spiegato come si tratti di un castagneto storico e monumentale che è destinato però anche alla produzione frutticola, che ricade nei territori di Capranica Prenestina e San Vito Romano, le cui azioni congiunte, insieme al ruolo riconosciuto al museo di Capranica, ne consentiranno la tutela e la valorizzazione.

Incardinate nella stessa seduta anche due proposte di legge, per le quali, come ha annunciato il presidente Novelli, sarà necessario procedere a delle audizioni: la proposta n. 127 dell’8 marzo 2019 concernente Interventi per lo sviluppo e il miglioramento delle condizioni della coltivazione, della commercializzazione e della valorizzazione dell'uva ‘pizzutello di Tivoli’” è stata illustrata da Eugenio Patané del Partito democratico, che ha detto come suo scopo sia il sostegno ai piccoli produttori, anche attraverso eventuale ricorso a fondi europei; Silvia Blasi del Movimento 5 stelle ha sollevato però delle perplessità, poiché a suo avviso “non si può fare una legge per ogni tipo di vitigno della regione”, specie se, come in questo caso, ha aggiunto, non si tratta di uno dei più a rischio. D’accordo nel portare avanti la pl si è detta però Laura Cartaginese di Forza Italia.

La seconda proposta di legge, la n. 133 del 27 marzo 2019, “Disciplina delle emissioni odorigene in attuazione dell'art.272-bis, primo comma, del D.lgs. 3 aprile 2006, n.152” è stata illustrata da Fabrizio Ghera di Fratelli d’Italia, primo firmatario della stessa, dicendo che essa trae origine dalla problematica nata a proposito del Tmb di Roma Salario ma intende ovviare a molte situazioni analoghe in cui i miasmi degli impianti di trattamento rifiuti producono fastidio alla cittadinanza, anche a prescindere dall’effettiva pericolosità a livello di salute. Tema da approfondire però con ausilio di tecnici, sempre secondo Silvia Blasi.

Audizione sull'impianto di geotermia Castel Giorgio

A seguire, la commissione ha tenuto una audizione sulle “Problematiche impianto di geotermia nel Comune di Castel Giorgio”: si tratta di un impianto pilota per la ricerca di risorse geotermiche, in corso di realizzazione, da parte della società ITW LKW Geotermia Italia spa, in provincia di Terni, ma con ricadute, almeno a parere dei comitati ambientali e degli amministratori, nel bacino idrogeologico del lago di Bolsena. A tal proposito, il direttore regionale Tosini, pur non potendo intervenire, ha inviato una nota in cui si trasmette alla commissione copia della determinazione del 15 ottobre scorso, con cui la Regione Lazio rileva l’interesse a costituirsi al fine di consentire l’adeguata difesa dell’amministrazione nel giudizio innanzi al Tar avverso la deliberazione del Consiglio dei ministri del 31 luglio 2019, che consente la prosecuzione del procedimento di realizzazione dell’impianto nonostante, come si legge nelle premesse del provvedimento, non sia stato richiesto atto di intesa alla regione Lazio e non sia possibile “escludere impatti negativi”, dice ancora il provvedimento, “sulle zone di prelievo dell’acqua potabile all’interno del bacino del lago di Bolsena”.

Soddisfatti di questo provvedimento e della convocazione dell’audizione si sono detti sia il vicesindaco di Bolsena, Andrea Di Sorte, che l’assessore all’ambiente di Montefiascone, Rita Chiatti, i quali, supportati dal parere tecnico del dottor Bruni dell’associazione Lago di Bolsena, hanno espresso preoccupazione per la salute dei cittadini, sia con riferimento a eventuale inquinamento dell'acqua del lago che in relazione ai paventati rischi di sismicità collegati all’attività dell’impianto. Il vicesindaco di Bolsena ha aggiunto anche che le ricadute sul settore turistico sono un qualcosa che i comuni del luogo non possono permettersi.

Di avviso opposto i rappresentanti della società, per primo il general manager Righini, che ha premesso che la società si è offerta di rispondere a tutte le obiezioni sollevate a proposito dell'impianto e sta rispettando le prescrizioni di legge. Il prof. Franco Barberi, direttore scientifico, ha detto che il problema sismico non è stato sottovalutato, anzi uno studio in proposito è stato richiesto a Ingv (Istituto nazionale geofisica e vulcanologia). Barberi ha escluso rischi di terremoti gravi per cause geotermiche, con il tipo di tecnologia che questo impianto prevede, e fughe di anidride carbonica. L'avvocato della società, Vincenzo Assenza, ha poi ricordato come sia stato lo stesso comune di Castel Giorgio più di 30 anni fa ad autorizzare la geotermia nel proprio territorio, attraverso gli strumenti urbanistici. Il geologo Francesconi ha addirittura escluso che l'impianto produca conseguenze nel bacino idrogeologico di Bolsena. Infine l’ing. Bottai ha rassicurato ancora sulla natura più sicura di questo impianto, rispetto a esperimenti avvenuti altrove con un diverso tipo di tecnologie.

Tra i consiglieri, Patanè ha richiamato tutti al merito politico della questione, che è ciò che compete alla commissione, al di là delle valutazioni tecniche, e che si concreta al momento nel provvedimento regionale adottato. Blasi ha ribadito l'importanza del lago di Bolsena per il Lazio e Cartaginese, richiedente l’audizione, ha ringraziato infine tutti i presenti per il loro contributo al chiarimento della questione.

Ai lavori di oggi erano presenti anche Daniele Ognibene di Leu e Giuseppe Simeone di Forza Italia. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio