Sanità, ok in commissione a proposta su tutela della fertilità maschile

Oggi via libera a norma finanziaria e testo nel suo complesso, ora il provvedimento è atteso dall'esame dell'Aula.
Giovani. 01/08/2019 - Via libera all’unanimità dalla commissione settima (Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria, welfare) del Consiglio regionale del Lazio, presieduta oggi dal vicepresidente Paolo Ciani, alla proposta di legge n. 18 del 20 aprile 2018, concernente: “Disposizioni in materia di tutela della salute sessuale e della fertilità maschile”, primo firmatario Eugenio Patanè (Pd). L’iter proseguirà ora con l’esame da parte dell’Aula consiliare.

Prima del voto sulla legge nel suo complesso, la commissione, che aveva approvato in data 16 luglio scorso cinque dei sei articoli della stessa, ha approvato l’emendamento alla norma finanziaria dell’assessore Sartore già esaminato e approvato il 29 luglio scorso dalla quarta commissione consiliare permanente, Bilancio, partecipazione, demanio e patrimonio, programmazione economico-finanziaria, ai sensi dell’art. 59 del Regolamento dei lavori del Consiglio regionale. Lo stanziamento è di cinquantamila euro per ciascuna annualità 2020, 2021, destinati a finanziare gli “interventi di promozione della conoscenza delle principali malattie uro-andrologiche attraverso campagne di informazione e prevenzione nelle scuole”.

Il testo, che con l’eccezione della norma finanziaria era stato già esaminato e approvato il 16 luglio scorso dalla commissione settima, mira infatti a tutelare la salute dei ragazzi, attraverso un programma di screening e prevenzione delle patologie andrologiche per tutti gli uomini di età compresa tra i 15 e i 24 anni, proponendo di creare una serie di strutture di andrologia urologica presso le aziende sanitarie locali per intercettare, diagnosticare e trattare le patologie. Uno degli articoli della proposta istituisce il “Registro regionale delle patologie uro-andrologiche”.

Come detto dal proponente in quella occasione, infatti, dopo l’abolizione della leva obbligatoria, in cui nei cosiddetti tre giorni di visita avveniva uno screening di massa, questo fenomeno è divenuto sommerso e senza più controlli. A tal fine, nella relazione che accompagna la proposta di legge sono allegati i risultati di una ricerca condotta presso il Distretto militare di Roma, ottenuti quando ancora esisteva la visita di leva. Tali dati mostrano che il 70 per cento dei ragazzi presentava patologie ai genitali più o meno gravi.

Erano presenti alla seduta odierna anche i consiglieri Michela Di Biase, Eugenio Patanè e MariettaTidei del Partito democratico, Marta Bonafoni della lista Zingaretti, Loreto Marcelli del Movimento 5 stelle e Massimiliano Maselli di Noi con l’Italia.

  A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio