Il direttore generale del Policlinico Umberto I illustra l'Atto aziendale

Ascoltata anche la posizione della Asl di Viterbo, in merito alla proposta di legge regionale n. 115, istitutiva dell’Azienda Lazio punto zero
Il Policlinico Umberto I. 06/06/2019 - E’ stato Illustrato oggi, nella seduta della VII commissione, l’Atto aziendale del Policlinico Umberto I dal direttore generale, il quale ha spiegato come nell’atto aziendale, al momento ancora al vaglio della Giunta regionale, sono previsti tre macro dipartimenti. Ovvero: l’Organizzazione ospedaliera, il Dipartimento professioni sanitarie e quello Tecnico amministrativo, da cui si diramano in totale 21 Dipartimenti tra strutture complesse e semplici. Al di là della organizzazione della struttura aziendale per reparti e dipartimenti, sono state evidenziate le eccellenze del noto policlinico universitario, quali sono i reparti di trapianti e delle malattie rare (oltre 208 le malattie rare trattate, soprattutto in ambito pediatrico). Sono state indicate alcune criticità, prima tra queste le attività d’urgenza che interferiscono in modo considerevole su quelle programmate, anche a causa dei numerosi accessi nei cinque pronto soccorso di pertinenza del policlinico.

Non meno importante, anche se non prettamente problematica di tipo sanitario, il direttore ha segnalato la questione della sicurezza e dell’igiene del policlinico per l’ordinaria presenza dei senzatetto, invitando le istituzioni ad un tavolo per affrontare congiuntamente il tema.  Ed è proprio su questo argomento che numerosi consiglieri presenti si sono confrontati, così come sulla necessità di poter analizzare il Piano strategico pluriennale per affrontare le criticità delle liste d’attesa. Al termine dell’audizione si è convenuto che sarà necessario un prossimo incontro per la valutazione del paino strategico aziendale.  

 

Nel tardo pomeriggio è stata ascoltata la posizione della Asl di Viterbo, in merito alla proposta di legge regionale n. 115, istitutiva dell’Azienda Lazio punto zero della sanità laziale. Anche in questo caso, la proposta della Giunta è accolta positivamente. In particolare, la Asl di Viterbo concorda con l’impostazione volta ad alleggerire le Asl dai compiti amministrativi, consentendo di concentrare gli sforzi sul proprio core business che è la programmazione sanitaria. Secondo la direzione generale della Asl di Viterbo, la manutenzione straordinaria del patrimonio immobiliare e l’impiantistica richiedono competenze tecniche specifiche. Quindi, un organo di consulenza che se ne occupi, dedicato agli ambiti normativi non strettamente sanitari, non può che essere salutato con favore, come pure la formazione manageriale specifica che Lazio punto zero dovrebbe promuovere per tutte le aziende della regione. Inoltre, la Asl di Viterbo sta valutando l’ipotesi di digitalizzazione dei fascicoli del personale: avere una struttura comune che se ne occupi aiuterebbe a ridurre i costi e consentirebbe la realizzazione di una banca dati trasparente per tutto il territorio regionale.

 

  A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio