Audizione in ottava sulle nomine negli enti parco regionali

Spetta al Consiglio regionale la designazione di due membri dei consigli direttivi.
Un martin pescatore (alcione). 16/05/2019 - Maggiore attenzione per le problematiche dell’agricoltura nei parchi, soprattutto in relazione alla vincolistica e ai danni da fauna selvatica, l’auspicio che siano finalmente varati i nuovi piani di assetto e che i membri dei consigli direttivi degli enti parco siano competenti e rappresentativi del mondo agricolo e delle organizzazioni ambientaliste del territorio. E’ quanto chiedono le associazioni ascoltate oggi dall’ottava commissione consiliare, Agricoltura e ambiente, nel corso dell’audizione sulla designazione da parte del Consiglio regionale di due dei cinque membri di ciascuno dei tredici enti di gestione di altrettante aree naturali protette di interesse regionale, così come previsto dalla normativa regionale in materia. La legge regionale 29/1997, modificata con le leggi 12 e 17 del 2016 e la 7 del 2018, prevede appunto che siano “sentite le organizzazioni agricole ed ambientaliste” su tali nomine.

A seguito della pubblicazione di apposito avviso pubblico sul Bollettino ufficiale della Regione Lazio, complessivamente sono pervenute agli uffici competenti 815 domande per i tredici enti parco. Di qui l’invito in audizione da parte dell’ottava commissione inviato a 76 associazioni agricole e ambientaliste. Hanno risposto all’invito e sono state ascoltate le seguento organizzazioni: Monte Pellecchio onlus; Coldiretti; Cai Rieti; Associazione naturalistica Valle dell’Aniene; Associazione l’Agrifoglio; Confcooperative Lazio; l’Associazione Verdi, ambiente e società onlus (che ha consegnato al presidente della commissione un documento); Earth; Cia Roma; Cia Lazio; Confagricoltura Lazio; Ass. agr. parchi regione Lazio; Territorio Roma. Nel corso dei lavori, sono stati messi a disposizione, per la consultazione gli elenchi delle candidature ammesse.

Le note polemiche non sono mancate, soprattutto sui vincoli agli agricoltori che operano sul territorio, sugli indennizzi per i danni da fauna selvatica (nel reatino sarebbero più i danni dai lupi che dai cinghiali), sulle modalità delle designazioni che secondo alcuni appaiono calate dall’alto. Di qui la proposta del rappresentante l’Associazione Verdi, ambiente e società onlus, secondo il quale “per evitare di ridurre il Consiglio Regionale ad un ruolo passivo di mera ratifica di scelte fatte a monte, sarebbe ben più opportuno che per ognuno dei tredici enti di gestione il Consiglio regionale stesso voti quanto meno a maggioranza scegliendo ogni coppia fra la rosa dei candidati ammissibili”.

Così come previsto dall’articolo 82 del Regolamento del Consiglio regionale, la commissione rinvierà al presidente del Consiglio regionale le proposte di candidature che saranno poi sottoposte al dibattito consiliare, secondo le modalità stabilite dalla conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio