Lavoro, i casi Wind-Tre e Virtus Italia arrivano in commissione



La ristrutturazione dell’azienda di telecomunicazioni, la crisi dell’impresa sociale: audizioni con lavoratori, sindacati e aziende.
la sede milanese di Wind-Tre 01/04/2019 - Due audizioni, in commissione Lavoro del Consiglio regionale, che riportano alla ribalta i problemi dell’occupazione nel Lazio, sia pure da due punti di vista completamente differenti.

Nel primo caso si tratta di un confronto fra sindacati e azienda, stiamo parlando di Wind-Tre, che verte su una complessa riorganizzazione, su tre fronti: spostamento di parte delle attività legate al settore “Finance” a Milano, cessione del data center a società esterne, cessione delle torri di trasmissioni a una società appositamente creata. Dopo due riunioni con l’azienda, i sindacati hanno proclamato uno sciopero nazionale per l’11 aprile. Forte l’allarme per lo spostamento a Milano di un primo gruppo di lavoratori, in maggioranza donne. La società, da parte sua, ha parlato di esigenze di riorganizzazione aziendale per essere competitivi in un mercato sempre più difficile, con nuovi operatori molto aggressivi. Lo spostamento dei lavoratori fa parte di un progetto pilota che riguarda 50 persone, per il quale si stanno cercando volontari. Una procedura, quella dei colloqui con i singoli, contestata dai sindacati. I consiglieri intervenuti e la giunta regionale hanno auspicato una immediata ripresa del confronto, non attraverso i colloqui individuali che devono avvenire sulla base di un accordo complessivo.

La seconda audizione ha riguardato, invece, la crisi di Virtus Italia, un’associazione sociale in profonda crisi che ha intrapreso di recente la strada del concordato in tribunale con l’assistenza di Confcooperative. L’associazione ha una grave situazione economica e finanziaria (circa 6 milioni di perdite su un fatturato di 22) che ha portato al blocco degli stipendi da mesi e a una profonda incertezza per i futuri livelli occupazionali. Massima attenzione alle esigenze dei lavoratori, sia pur con tutte le cautele dovute a una situazione complessa, è stata garantita sia dai rappresentanti dell’associazione che della centrale cooperativa intervenuti. La giunta ha ipotizzato un incontro con il commissario nominato dal tribunale per valutare la possibilità di un intervento diretto da parte della Regione. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio