Rifiuti, presidente Collegio sindacale Ama in audizione alla Pisana

Mauro Lonardo sentito nella seconda audizione sull’azienda capitolina nell’ambito dell’indagine conoscitiva avviata dalla decima commissione.
08/03/2019 - Si è svolta oggi in commissione Urbanistica, Politiche abitative, Rifiuti, presieduta da Marco Cacciatore (M5s), la seconda audizione sulla vicenda Ama, nell’ambito dell’indagine conoscitiva che l’organismo della Pisana ha avviato per fare chiarezza sugli eventi che negli ultimi mesi hanno portato alla bocciatura del bilancio 2017 dell'azienda municipalizzata da parte di Roma Capitale e alla revoca del suo consiglio di amministrazione. L'appuntamento di oggi prevedeva una tripla audizione: l’assessore al bilancio di Roma Capitale, Gianni Lemmetti; il direttore generale del Campidoglio, Franco Giampaoletti; il presidente del Collegio sindacale di Ama, Mauro Lonardo. La commissione ha potuto sentire solo quest'ultimo, per l'indisponibilità dei primi due. L'audizione di Lemmetti sarà ricalendarizzata.

Tutti e tre i soggetti invitati oggi erano stati tirati in ballo dall'ex presidente e amministratore delegato di Ama, Lorenzo Bagnacani, nella prima audizione di questa indagine conoscitiva, lo scorso primo marzo, convocato su richiesta della consigliera Michela Di Biase (Pd). In quella occasione il presidente Cacciatore aveva invitato i consiglieri regionali a proporre anche altri soggetti da sentire in audizione, sottolineando più volte – anche oggi – che si tratta di “un’operazione trasparenza” che serve a fare chiarezza su una vicenda che potrebbe avere ricadute sull’intero sistema della gestione dei rifiuti nel Lazio.

In apertura di seduta, i consiglieri regionali hanno posto una serie di domande a Lonardo, molte delle quali legate alle cose dette da Bagnacani nella precedente audizione. Eugenio Patanè (Pd) ha chiesto come mai in tanti anni, da sindaco di Ama, Lonardo abbia sempre dato parere positivo al fatto che i 18 milioni di euro per servizi cimiteriali fossero considerati crediti e non debiti e poi vi sia stata una decisione opposta. Patanè ha quindi chiesto “se ora è giusto considerare i 18 milioni come debiti, allora in passato avete dato parere positivo a un bilancio falso?”. Da ultimo, il consigliere del Pd ha chiesto di fare chiarezza anche in merito ad alcune indiscrezioni di stampa sui rapporti con Luca Lanzalone e sulla vicenda stadio As Roma, visto che Lonardo è stato anche nominato sindaco della società “Stadio Tor di Valle”.

Emiliano Minnucci (Pd) ha sottolineato che “l’audizione di Bagnacani ha prodotto a caduta l’esigenza di stare sul pezzo, a non tergiversare su questa vicenda, ponendo una serie di interrogativi per fare chiarezza affinché Ama abbia uno sviluppo ordinato e che le politiche di mantenimento del soggetto pubblico o altre scelte che la politica può fare, vengano fatte alla luce del sole e non in modo surrettizio”. Minnucci ha poi chiesto come mai il tema dei controlli interni, mai sollevato in circa 11 anni di incarico, sia stato posto solo nell’ultimo anno e se effettivamente è stata solo la questione dei 18 milioni di euro di servizi cimiteriali a determinare la bocciatura del bilancio o se invece vi fossero altri problemi. Il consigliere del Pd ha anche chiesto spiegazioni sulla presunta decadenza del Collegio sindacale, denunciata da Bagnacani con tanto di parere di uno studio legale, respinta con una nota scritta dallo stesso Collegio sindacale.

Fabrizio Ghera (FdI) ha chiesto a Lonardo se sia a conoscenza di essere indagato dalla magistratura su questa vicenda e se abbia mai sentito parlare di un possibile avvio di una procedura di concordato per Ama. Valentina Corrado (M5s) ha chiesto, tra l’altro, di chiarire dal punto di vista tecnico-contabile la vicenda dei 18 milioni di euro; se Ama può considerarsi ancora un’azienda solida e se c’è una relazione tra l’approvazione del bilancio e l’erogazione dei premi di produttività ai manager. “Quanto può reggere Ama e quali potrebbero essere le conseguenze della mancata approvazione del bilancio?”, ha chiesto Devid Porrello (M5s) per capire "quali decisioni vanno prese per non trovarsi definitivamente al collasso nella gestione e nello smaltimento dei rifiuti in tutto il Lazio”.

Mauro Lonardo ha risposto a quasi tutti i quesiti posti dai commissari, a cominciare dalla difesa del cambio del parere del Collegio sindacale sul bilancio Ama, passato da positivo a negativo tra maggio e dicembre 2018. “Ridarei mille volte un giudizio negativo su quel bilancio – ha detto il presidente – la mia firma su quel bilancio non ce l'ho messa e non ce la metterò mai”. Lonardo ha spiegato che i problemi non erano legati solo ai 18 milioni di euro dei servizi cimiteriali, ma che sono emerse altre gravi criticità nei conti dell'azienda. “Innanzitutto – ha spiegato – la relazione positiva del due maggio 2018 non era completamente a posto, abbiamo sempre segnalato le partite da tenere sotto attenzione. Ci sono 15 righe determinanti in cui diciamo: caro azionista, ti segnaliamo determinati punti e in particolare che gli stakeholder hanno un’attenzione per i tuoi crediti esposti”. Tra le ulteriori criticità messe nere su bianco dal Collegio nel secondo parere, Lonardo ha segnalato quella relativa ai crediti cimiteriali, che non sarebbero stati solo di 18 milioni di euro ma di 60 milioni, non rilevati nel primo progetto di bilancio.

Sulla decadenza del Collegio dei sindaci, Lonardo ha spiegato che a suo avviso la legge pone i limiti di proroga indicati dall’ex presidente Ama solo per gli organi amministrativi e non per quelli di controllo. “La società era senza organi e non c'era nessuno che convocava l'assemblea – ha aggiunto – e io mi sono preso la responsabilità di dire che non eravamo decaduti, di convocare un’assemblea e consentire ad Ama oggi di essere una spa e di svolgere il suo servizio. C’è anche un parere che ho richiesto allo studio Carbonetti, in linea con quello che dico oggi”.

Alle domande poste da Ghera, Lonardo ha risposto di aver fatto una verifica con esito negativo sulla possibile esistenza di un’inchiesta a suo carico, mentre sull’ipotesi concordato in bianco per Ama ha detto: “Non se n'è mai parlato in cda e io non l'ho mai proposta né auspicata".

Infine, sulla questione posta da Patanè con riferimento ai rapporti con l'As Roma e con Luca Lanzalone, Lonardo è stato molto netto: “E’ solo ed esclusivamente fango gettato sulla reputazione delle persone. Io sono stato nominato nel gruppo AS Roma a marzo 2015 e nella società dello stadio a dicembre 2017. Il mio rapporto nasce quindi a marzo 2015, molto prima di questa vicenda. E non ho mai conosciuto Luca Lanzalone”.

In chiusura di seduta, il presidente Cacciatore ha annunciato che le audizioni proseguiranno nei prossimi giorni. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio