Cultura, la commissione ascolta altri istituti a proposito del piano triennale

Si conclude il ciclo di audizioni propedeutico all'esame della Pdc 27 del 2019.
Un libro. 28/02/2019 - Ascoltati oggi gli ultimi soggetti tra gli invitati in audizione dalla commissione V Cultura, presieduta oggi dalla vicepresidente Gaia Pernarella, per approfondimenti in merito alla P.D.C. n. 27 del 18 gennaio 2019, concernente: "L.R. 24 novembre 1997, n. 42 - Piano triennale di indirizzo in materia di beni e servizi culturali 2019-2021.". Nella sala Mechelli della Pisana sono intervenuti sette istituti o centri studi che hanno esposto problematiche in gran parte comuni, dalla scarsa accessibilità di alcune sedi per i diversamente abili alle carenze di fondi e di personale per garantire le numerose attività portate avanti a beneficio di studenti e cultori delle materie di competenza di ciascun istituto. Tutti sono stati invitati a presentare per iscritto le loro osservazioni in vista dell’inizio del lavoro sul piano e ad estendere tale invito a coloro che oggi non hanno potuto partecipare.

Prima a intervenire, la Società geografica italiana ha ben 150 anni di vita e conserva un prezioso materiale cartografico (una carta risale addirittura al XV secolo), ma la sua ubicazione in una sede pur prestigiosa in Villa Celimontana comporta problemi di accessibilità molto seri, ha detto la rappresentante Patrizia Pampana, responsabile della biblioteca che l’istituto gestisce in aggiunta a ben 4 archivi, con conseguenti difficoltà di risorse umane. Analoghe difficoltà di accessibilità e di carenza di personale ha dichiarato di avere l’Istituto italiano di paleontologia umana, con Barbara Saracino della segreteria organizzativa; ubicato ad Anagni, l’istituto ha un fondo librario sulla sua materia di competenza.

A seguire, Silvia Haia Antonucci, archivista dell’archivio storico della Comunità ebraica di Roma, che gestisce anche una biblioteca e un centro di cultura ebraica, ha fatto rilevare la scarsa attenzione agli archivi che si desume a suo avviso dal piano, più attento a biblioteche e musei. In rappresentanza dell’Istituto nazionale di studi romani, che studia Roma con un approccio interdisciplinare e coniugando convegni con iniziative più divulgative, la direttrice Letizia Lanzetta ha puntato il dito sul problema dell’accessibilità delle sedi, comune a molti istituti, e ha detto di ritenere che l’intera legge 42 debba ormai essere rivista.

La fondazione intitolata al filosofo Ugo Spirito, cui è stato recentemente aggiunto il nome dello storico Renzo De Felice, con la sua rappresentante, l’archivista Alessandra Cavaterra, ha introdotto tra le tematiche che acuiscono le difficoltà degli istituti anche il fatto che venga svolta attività di alternanza scuola-lavoro. Anche Giulia Brugnoli, responsabile della biblioteca dell’Istituto Luigi Sturzo, ubicato in via delle Coppelle e che detiene un fondo librario di circa 140 mila volumi, ha detto infatti di svolgere tale attività, in aggiunta a una rivista e a un’impegnativa opera di digitalizzazione del materiale detenuto, in una situazione di personale e di fondi carenti. Ha chiuso gli interventi Giovanna Catalano, del piccolo Centro internazionale di studi cateriniani, specializzato in ricerche su santa Caterina da Siena, la cui antica dimora il Centro ha dovuto di recente abbandonare come sede per motivazioni economiche, ha riferito la sua rappresentante.

La consigliera Pernarella ha concluso l’audizione definendola doverosa, in vista dell’inizio del lavoro su questo piano triennale; sarà cura della commissione, ha aggiunto la consigliera del Movimento 5 stelle, trasmettere le osservazioni ricevute dai soggetti invitati all’assessorato e all’ufficio di gabinetto del presidente Zingaretti. Erano presenti anche le consigliere Marta Leonori e Marietta Tidei del Partito democratico e Francesca De Vito del M5s. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio