Audizioni in commissione sanità su proposta di legge assistenza infermieristica familiare

Interventi degli ordini provinciali degli infermieri e dei sindacati Nursind e Nursing Up.
19/02/2019 - La commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria, welfare, presieduta da Giuseppe Simeone (FI), ha avviato oggi il ciclo di audizioni sulla proposta di legge n. 106 “Disposizioni per la promozione dell’assistenza infermieristica familiare”, presentata dai consiglieri Ciani e Forte. Nella prima audizione sono stati incontrati i vertici degli ordini provinciali degli infermieri (Opi), assenti Frosinone e Viterbo. Sono intervenute Ausilia Pulimeno, presidente dell’Opi di Roma, e Annunziata Piccaro, presidente dell’Opi di Latina, le quali hanno espresso parere favorevole all’iniziativa del Consiglio regionale, suggerendo alcune modifiche al testo. Presente anche la vicepresidente dell’Opi di Rieti, Giovanna Maria Picuti.

Per dimostrare la necessità di questa legge, Ausilia Pulimeno ha citato i dati di una ricerca dell’Osservatorio civico Fnopi-Cittadinanzattiva, dai quali emerge che un cittadino su due reputa insufficiente il numero degli infermieri per garantire l’assistenza non solo in ospedale ma anche sul territorio e che il 78,6 per cento degli intervistati vorrebbe disporre di un infermiere di famiglia e di comunità. “Tale infermiere – ha detto Pulimeno, citando anche casi di successo di altre regioni – svolge il suo ruolo nel contesto comunitario di cui fanno parte la rete dei servizi sanitari e socio-sanitari, le scuole, le associazioni e i vari punti di aggregazione”.

Tra le proposte di modifica al provvedimento oggetto dell’audizione, gli Opi suggeriscono innanzitutto un cambio sostanziale nel titolo, sostituendo “promozione” con “realizzazione di servizi”. Le altre osservazioni fanno riferimento a una serie di documenti che vengono citati nella relazione depositata in commissione al termine dell’audizione, a cominciare dalla definizione di Family Health Nurse (FHN) fornita dalla Organizzazione mondiale della Sanità; dal profilo dell’infermiere di famiglia e di comunità elaborato dall’Associazione Infermieri di Famiglia e di Comunità (AIFeC); dal Piano nazionale della Cronicità (PNC) e dal Piano nazionale di prevenzione 2014-2018 del Ministero della Salute.

Nella seconda audizione, la settima commissione ha incontrato i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Nursing Up e Nursind. “Istituire la figura dell’infermiere di quartiere o di condominio può essere una strategia per realizzare la prevenzione sul territorio”, ha detto Emanuele Esposito, delegato di Nursing up per la Provincia di Roma. “Occorre certificare una figura di fatto già esistente”, ha aggiunto Rita Santoro, responsabile regionale della stessa organizzazione, che ha anche proposto di inserire nella legge gli “elenchi degli infermieri presso le Asl”. Per Stefano Barone, segretario provinciale Roma di Nursind, la proposta di legge “è una bella iniziativa ma di difficile attuazione considerato il commissariamento della sanità nel Lazio, i mancati concorsi per infermieri da 10 anni, l’indisponibilità di risorse sia umane che economiche”.

Hanno partecipato alla seduta, oltre a Simeone, i consiglieri Paolo Ciani (Centro solidale-Demo.S), Enrico Forte (Pd), Massimiliano Maselli (NcI), Chiara Colosimo (FdI), Loreto Marcelli e Davide Barillari (entrambi M5s). A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio