Audizione in terza commissione su informazione regionale e contratto di servizio

I temi sono stati sviscerati con il caporedattore del Tgr Lazio, Carlo Fontana, e il vicedirettore rapporti con la commissione di vigilanza Rai e Mise, Stefano Luppi.
Un'antenna satellitare. 12/02/2019 - Audizione oggi in III Commissione - Vigilanza sul pluralismo dell'informazione, presieduta da Davide Barillari, con Carlo Fontana, caporedattore del Tgr Lazio, e Stefano Luppi, vicedirettore rapporti con la commissione di Vigilanza Rai, il ministero dello Sviluppo economico e coordinamento contratto di servizio Rai. Esaminati i temi, rispettivamente, dell’informazione regionale della Rai attualmente in essere e quello della stipula del contratto regionale con il servizio pubblico radiotelevisivo. Su quest’ultimo, ha ricordato Barillari, la previsione della legge n. 13 del 2016 è stata riaffermata da un ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale nel settembre scorso per l’istituzione di un tavolo di lavoro apposito, che metta in contatto la Rai, la Giunta regionale e la commissione consiliare.

Nella prima audizione, Fontana ha ricordato la sua lunga militanza Rai, che risale al 1986, prima di approdare all’attuale ruolo, confortato a suo dire da risultati lusinghieri, con l’aumento degli ascolti in entrambe le edizioni principali del tg regionale, quella delle 14 (quasi il 4 per cento) e quella delle 19,30, che costituiscono il grosso della programmazione complessiva di circa due ore al giorno della testata (cui si aggiunge la striscia di approfondimento mattutina “Buongiorno regione” e la breve edizione notturna). Tutto ciò con una redazione di sole 35 unità, ma cercando di privilegiare i temi del sociale, dell’ambiente e comunque quelli più legati all’attualità della vita dei cittadini laziali, piuttosto che la cronaca politica. Per quanto riguarda quest’ultima, Fontana ha detto di lavorare nel rispetto rigoroso dell’equilibrio tra le varie parti, non solo nei periodi preelettorali e non solo con riferimento ai due personaggi istituzionali che catalizzano l’informazione regionale, il sindaco di Roma e il presidente della Regione, tra i quali viene comunque garantito un equilibrio assoluto.

Alla questione posta dal presidente Barillari se ci siano modi più efficaci dell'equiripartizione dei tempi per garantire un equilibrio più sostanziale dell’informazione, Fontana ha risposto che il criterio del “tempo voce” assegnato ai personaggi della politica rimane “il principale da applicare”, come prescritto da Agcom e previsto dal contratto di servizio, essendo molto più difficile entrare nel merito di valutazioni contenutistiche sul lavoro giornalistico. In ogni caso, ha tenuto a precisare di non aver mai subito tentativi di ingerenze politiche, e anzi di aver ricevuto attestati di stima per il lavoro svolto. Su altre richieste del presidente, Fontana ha detto ancora che la testata “è pronta per l’edizione on line”, cui manca ancora l’ok definitivo dei vertici aziendali, e che a breve saranno disponibili i sottotitoli per non udenti per le edizioni principali.

Tra i consiglieri presenti, per Emiliano Minnucci del Partito democratico l’oggettività assoluta dell’informazione resta un traguardo difficilissimo da perseguire; egli ha aggiunto di ritenere che per l’informazione sia importante “entrare nel merito delle questioni”, al di là della polemica politica, e che vadano anche colti gli aspetti positivi della realtà che viviamo, oltre al momento della denuncia. Rodolfo Lena, del Pd, ha sottoscritto la posizione per cui la professionalità e la deontologia del giornalista sono gli estremi baluardi dell’imparzialità dell’informazione; analoga la posizione di Marta Bonafoni della Lista Zingaretti, che ha detto comunque trattarsi di un “tema delicatissimo”.

Sull’altro argomento dell’audizione, quello del contratto di servizio regionale, Stefano Luppi ha precisato che, dei contratti previsti, uno nazionale e 21 per le regioni e le province autonome, a oggi quello nazionale è l’unico in essere: un cambio di scenario rispetto a questa situazione, ha detto, dovrebbe necessariamente passare "attraverso una revisione degli accordi con il Ministero dello sviluppo economico", avendo ricadute prevedibili sui costi dell’azienda. Bonafoni ha ricordato che la stessa legge regionale prevede che la stipula del contratto sia preceduta da un’intesa con il ministero competente, mentre Minnucci ha detto che il percorso va “esaminato attentamente”. Il presidente Barillari ha concluso l’audizione proponendo quindi, anzitutto, una verifica dello stato della normativa con il servizio legislativo, prima di procedere a un incontro con il Ministero dello sviluppo economico finalizzato alla trattazione del tema.

Era presente all’audizione anche la consigliera del Pd Eleonora Mattia. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio