Piano territoriale paesistico, audizione in commissione di Valeriani e del direttore regionale

Al via in commissione decima l'iter che dovrà portare al nuovo Ptpr per porre fine alle proroghe in atto.
25/01/2019 - Avviato l’iter del Piano territoriale paesistico regionale oggi in commissione decima, presieduta da Marco Cacciatore, con l’audizione del titolare della delega all’urbanistica, Massimiliano Valeriani, e del direttore regionale per le politiche abitative e la pianificazione territoriale, paesistica e urbanistica, Manuela Manetti. All'ordine del giorno dei lavori, la proposta di deliberazione consiliare n. 26 del 4 gennaio 2019, concernente appunto "Approvazione del Piano territoriale paesistico regionale ai sensi degli articoli 21, 22 e 23 della legge regionale 6 luglio 1998 n. 24 (Pianificazione paesistica e tutela dei beni e delle aree sottoposti a vincolo paesistico) e successive modifiche e degli articoli 135, 143, 156 e 141 bis del decreto legislativo 22 gennaio 2004 n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’art. 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137) e successive modifiche".

L'assessore Valeriani ha parlato di “uno strumento atteso da vent’anni”, in una materia in cui al momento esiste una “giungla normativa”. Purtroppo non si è potuto iniziare prima d'ora, ha continuato l’assessore, che ha ricordato come a metà febbraio scada già la proroga ora in essere. Le più di ventunomila osservazioni sul tappeto e la necessità di condividere il piano col ministero dei beni ambientali, imposta dalla vigente normativa, rendono molto difficoltoso un esito positivo del lavoro entro quella data, ma è comunque “importante che la volontà delle forze politiche sia convergente” per dare prima o poi un esito a questo lavoro.

La direttrice Manetti ha spiegato che il contenuto della delibera è costituito anzitutto da 4 tavole, di cui: la tavola A ha carattere paesaggistico e copre la totalità del territorio regionale; ma essa “va letta in combinato disposto con la tavola B”, che elenca i vincoli di origine normativa o di altro tipo attualmente esistenti. Quindi dall'incrocio di queste due tavole risulta immediatamente la parte di territorio regionale disponibile. Manetti ha aggiunto che l'opera cartografica si basa su dati del 1998 ma esiste già una cartografia molto più recente (2014) su cui basarsi per gli aggiornamenti. Le altre due tavole, ha proseguito il direttore, elencano una le proposte comunali di modifica, l’altra le osservazioni già accolte dal Consiglio. Poi ci sono una serie di allegati, tra cui le linee guida per la valorizzazione dei territori storici, o per aspetti ambientali ed energetici, e la parte normativa. Completano il contenuto della delibera le due cartografie, di cui si è detto, e il piano attualmente in vigore, che è del 2007. Infine vi è l'intesa già trovata col Ministero, che ingloba un migliaio di osservazioni circa, e le norme tecniche, anche queste stabilite d’intesa con il Ministero. Importante ricordare, ha concluso il direttore, che l'intesa trovata col Ministero prelude a un accordo vero e proprio, che dovrà essere raggiunto dopo la fase in Aula e quindi darà la sanzione definitiva all'atto.

Tra i consiglieri presenti, Emiliano Minnucci del Partito democratico ha detto che c'è “una grande aspettativa per questo piano”, che se fatto bene “può essere uno strumento di decollo” per la Regione. Ma ha aggiunto di ritenere che vadano date linee precise su quel 30 per cento di territorio non soggetto a cogenza e si è detto preoccupato dal fatto che ci possano essere conseguenze su strumenti urbanistici comunali già approvati. Sulla necessità degli aggiornamenti alla cartografia si è soffermato Fabrizio Ghera di Fratelli d’Italia, che vorrebbe anche capire meglio le ragioni del Ministero su alcune scelte. Gaia Pernarella del Movimento 5 stelle ha affermato che c'è “bisogno di chiarezza sulle possibilità di utilizzo del territorio regionale” e che la proroga del vecchio strumento sta andando oltre ogni limite di legge. Sebbene essa ritenga che anche stavolta la proroga sarà necessaria, auspica che finalmente questo strumento veda la luce. Sugli aspetti procedurali del lavoro si è interrogato Eugenio Patanè del Pd, che si è detto preoccupato dal fatto che una qualsiasi determinazione del Consiglio debba essere approvata dal Ministero. A tali dubbi ha risposto il presidente Cacciatore, dicendo che il servizio legislativo fornirà dei chiarimenti sugli aspetti procedurali, a mezzo di circolari esplicative.

Erano presenti alla seduta anche i consiglieri Antonello Aurigemma di Forza Italia e Paolo Ciani del Centro solidale.

  A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio