Comuni a rischio dissesto finanziario, nuove regole per i contributi della Regione

La quarta commissione approva anche la norma finanziaria della legge per prevenire i danni in zona sismica: 7,1 mlioni di euro.
Da sinistra: il presidente della prima commissione, Lena, l'assessore al Bilancio, Sartore, il presidente della quarta, Vincenzi. 13/11/2018 - La quarta commissione Bilancio, programmazione economico-finanziaria, partecipazioni regionali, federalismo fiscale, demanio e patrimonio, presieduta da Marco Vincenzi (Pd), e la prima commissione, Affari costituzionali e statutari, affari istituzionali, partecipazione, risorse umane, enti locali, sicurezza, lotta alla criminalità, antimafia, presieduta da Rodolfo Lena (Pd), riunite in seduta congiunta, hanno dato parere favorevole, a maggioranza e con alcune osservazioni, allo schema di deliberazione della Giunta regionale n. 29, concernente la definizione dei criteri e delle modalità di accesso al fondo per prevenire il dissesto finanziario dei comuni.

Come ha spiegato l’assessore al Bilancio, Alessandra Sartore, con questo schema di deliberazione si vogliono modificare le modalità d’accesso al fondo finalizzato alla concessione di contributi straordinari per il risanamento economico-finanziario dei comuni con una situazione di rischio di dissesto finanziario, in modo da rendere tale fondo fruibile da un numero maggiore di amministrazioni. Istituito con la legge regionale 12/2011, il fondo è stato rifinanziato con la recente legge per la semplificazione (legge 7 del 22 ottobre 2018).

La dotazione complessiva è pari a 5,6 milioni di euro (3,5 milioni per gli interventi di parte corrente, 2,1 milioni per gli interventi in conto capitale), per il triennio 2018-2020, ma, come ha riferito Sartore, solo due delle 29 domande presentate hanno finora trovato accoglimento. Di qui la necessità di apportare alcune modifiche ai criteri e alle modalità di accesso al fondo. L’osservazione approvata in commissione introduce tra i requisiti la razionalizzazione dei fitti passivi, che va ad aggiungersi ad altre azioni che i comuni devono aver posto in essere per arginare il rischio di dissesto, come il contrasto all’evasione fiscale, l’aumento delle tariffe comunali, la valorizzazione patrimoniale. Nel corso della discussione sono intervenuti i consiglieri Valentina Corrado (M5s), Enrico Panunzi (Pd), Giancarlo Righini (FdI).

Conclusi i lavori in seduta congiunta, la commissione Bilancio è passata a esaminare la norma finanziaria della proposta di legge regionale n. 49 del 13 luglio 2018, concernente “Norme in materia di prevenzione e riduzione del rischio sismico. Ulteriori disposizioni per la semplificazione e l’accelerazione degli interventi di ricostruzione delle aree colpite dagli eventi sismici del 2016 e successivi”.

Come ha precisato il proponente Sergio Pirozzi (Lista Pirozzi), presidente della dodicesima commissione che ha esaminato la legge in sede primaria, il provvedimento intende incentivare la messa in sicurezza delle abitazioni costruite in zone a rischio sismico prima del 1974, cioè quando non esisteva ancora una specifica normativa antisismica in materia di costruzioni.

Con un emendamento illustrato dall’assessore Sartore, la legge viene dotata di un finanziamento complessivo di 7,1 milioni di euro, per gli anni 2019 e 2020. Con tali somme potranno essere concessi contributi a fondo perduto ai proprietari di unità immobiliari costruite nella zona sismica 1, prima dell’entrata in vigore della legge 64/1974. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio