Nuovo ospedale dei Castelli: avanti tutta

Procede senza difficoltà il passaggio dagli ospedali di Albano e Genzano al nuovo nosocomio nel comune di Ariccia. Ma viabilità e trasporti pubblici appaiono inadeguati
Il direttore generale della Asl Roma 6, Narciso Mostarda (al centro della foto), in audizione alla Pisana. 08/11/2018 - Il nuovo ospedale dei Castelli romani sarà operativo dal 13 dicembre prossimo e le complesse operazioni di trasferimento dei servizi dagli ospedali della zona stanno procedendo nel migliore dei modi, tanto che il direttore della Asl Roma 6, Narciso Mostarda, ha incassato il plauso pressoché unanime da parte di amministratori locali e sindacati. Unico neo di tutta l’operazione: la viabilità e i trasporti pubblici per raggiungere il nuovo nosocomio che, una volta a regime, disporrà di circa 350 posti letto, con oltre 1.100 operatori sanitari al lavoro. E’ quanto emerso nel corso dell’audizione congiunta della VII commissione, Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria, welfare, presieduta da Giuseppe Simeone (FI), e della IX, Lavoro, formazione, politiche giovanili, pari opportunità, istruzione, diritto allo studio, presieduta da Eleonora Mattia (Pd), che si è svolta oggi alla Pisana sotto la presidenza Mattia.

Mostarda ha illustrato i passaggi salienti che porteranno alla chiusura degli ospedali di Albano e Genzano e all’apertura del nuovo ospedale nel comune di Ariccia. “L’ospedale di Albano – ha spiegato Mostarda – è in progressiva disattivazione. Attualmente ospita 15 ricoverati, destinati alle dimissioni o ad altri ospedali, come quello di Frascati.  Alla progressiva disattivazione dei reparti dell'ospedale di Albano, farà seguito il potenziamento di posti letto aggiuntivi in quelli di Medicina e di Ortopedia di Frascati, Cardiologia di Frascati e Velletri e nel reparto di Chirurgia generale di Velletri, trasferendo temporaneamente da Albano anche le risorse umane necessarie. Per quanto riguarda invece l'ospedale di Genzano, il blocco dei ricoveri inizierà dal 14 novembre e contestualmente saranno potenziati i posti letto e le risorse umane presso Pediatria e Ginecologia di Velletri. In tutti e due i presidi di Albano e Genzano saranno comunque collocati H24 per tutto il tempo necessario mezzi di soccorso medicalizzati”.

In tutto l’operazione interesserà 616 lavoratori che si trasferiranno dagli ospedali di Albano (414) e Genzano (200), ai quali si aggiungeranno 92 nuove assunzioni a tempo indeterminato, come ha specificato Mostarda, rispondendo a una specifica domanda della consigliera regionale Marta Bonafoni (Lista Zingaretti).

“Non possiamo non prendere atto che l’iter per l’apertura del nuovo ospedale illustrato alla conferenza dei sindaci è stato rispettato in toto”. E’ quanto ha dichiarato nel corso dell’audizione il sindaco di Albano laziale, Nicola Marini, il quale ha auspicato una comunicazione efficace rivolta ai cittadini sul nuovo ospedale e sulle modalità di trasferimento dei servizi e per primo ha sottolineato la necessità che si ponga attenzione al sistema viario intorno al nuovo nosocomio e al potenziamento dei trasporti pubblici per raggiungerlo. Per l’assessore alla sanità del Comune di Genzano, Shqiponja Dosti, sarà necessario interrogarsi sul destino degli edifici che ospitano gli ospedali che stanno per essere chiusi.

Sulla stessa lunghezza d’onda gli interventi dell’assessore al Bilancio del comune di Ariccia, Emilio Tommasi, e del presidente del consiglio comunale, Gianluca Staccoli. Plauso alle modalità di attuazione del passaggio al nuovo ospedale è giunto anche dai rappresentanti sindacali ascoltati in audizione: Remo Polverini e Sandro De Paolis (Cisl), Armando Valiani (Ugl), Silvia Ioli e Fabrizio Samorè (Cgil). Nel corso dell’audizione sono intervenuti anche i consiglieri Massimiliano Maselli (NcI) e Loreto Marcelli (M5s). A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio