Trasporto disabili: le proposte della Asl in commissione Sanità

Ascoltati i rappresentanti di Asl Rm 3 , Rm 4, Rm 5, Rm 6 e delle provincie laziali.
Un momento dell'audizione in sala Etruschi. 05/11/2018 - Mezzi con una capienza massima di nove posti, dotati di climatizzatore e pedana elevatrice, non obsoleti per vetustà e dotati di un’apparecchiatura per la rilevazione dei singoli trasporti mediante badge dell’utente che non dovrà rimanervi per più di sessanta minuti.

Questi sono alcuni degli standard proposti dalla direttrice del dipartimento cure primarie della Asl Rm 3, Daniela Sgroi, nel corso dell’audizione sul trasporto disabili che si è svolta oggi in settima commissione, Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria, welfare. Dopo le audizioni delle scorse settimane, la commissione presieduta da Giuseppe Simeone (FI) ha ascoltato oggi i rappresentanti delle Asl Rm 3, Rm 4, Rm 5, Rm 6 e delle provincie, in vista di una possibile procedura di gara centralizzata a livello regionale.

Secondo la rappresentante della Asl Rm 3, Sgroi, gli standard nella definizione del servizio e della sua durata dovrebbero prevedere, inoltre: presa in carico e riconduzione dell’utente al proprio domicilio, escludendo punti di raccolta; collegamento dell’autista con la centrale operativa della ditta appaltante per eventuali emergenze (traffico, mezzo in panne); dotazione sanitaria di primo soccorso che entrambi gli operatori a bordo, autista e accompagnatore, dovrebbero essere in grado di utilizzare; dotazione di parapioggia (mantelle, ombrelli); possibilità di riscontro elettronico dei trasporti effettuati. Le proposte della Asl Rm 3 si sono arricchite, nel corso dell’audizione. Il direttore amministrativo della Asl Rm 4, Francesco Quagliarello, ha parlato anche a nome della Asl Rm 5, per auspicare l’istallazione di un gps su ogni veicolo, per controllare gli spostamenti del mezzo in tempo reale, gli effettivi tempi di percorrenza, i chilometri percorsi.

Quagliarello, d’accordo sul punto che il trasporto non deve durare più di un’ora, ha ipotizzato anche l’istallazione di telecamere a bordo dei mezzi, per monitorare la qualità del servizio. Anche Pieruligi Vassallo, direttore di distretto H1 della Asl Rm 6 s’è detto d’accordo sul limite di 60 minuti per un trasporto, mentre Daniela Donetti, direttore generale della Asl di Viterbo, ha riferito che tale servizio è considerato interamente a carico del servizio sanitario e non dei servizi sociali. Sono stati ascoltati anche i rappresentanti delle Asl di Rieti, Luciano Quattrini, di Frosinone, Valentian Pisano, di Latina, Giuseppina Carreca e Alessandro Borgioni di Filt Cgil. Nel corso dell’audizione sono intervenuti i consiglieri Massimiliano Maselli (NcI), Roberta Angelilli (Lazio 2018), Davide Barillari (M5s).

  A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio