La seconda commissione rivendica un'Unione europea meno "economica" e più attenta alla tutela dei diritti

Secco no al regolamento che prevede sanzioni in caso di carenze dello Stato di diritto se sono finalizzate solo alla tutela del bilancio dell’Unione
09/10/2018 - Torneranno a riunirsi la prossima settimana per votare una risoluzione da mettere a punto, ma intanto i membri della seconda commissione del Consiglio regionale del Lazio hanno già espresso netta contrarietà alla bozza del regolamento europeo “sulla tutela del bilancio dell’Unione in caso di carenze generalizzate riguardanti lo Stato di diritto negli Stati membri”.

A spiegarne le ragioni è stato il presidente della commissione Affari europei e internazionali, cooperazione tra i popoli, Alessandro Capriccioli (+Europa Radicali). “Trovo singolare – ha detto – che nel 2018, con tutto quello che succede in Europa, si decida di attaccare la questione dello Stato di diritto solo dal punto di vista economico-finanziario”.

“Il regolamento si occupa di definire una serie di sanzioni agli Stati membri – ha spiegato Capriccioli – riguardanti per lo più il blocco o la riduzione di fondi, che si ricollegano a carenze generalizzate sullo Stato di diritto nei Paesi membri solo nel caso in cui queste ultime incidano sul bilancio dell’Unione. Parametrare le sanzioni, fuori dalla procedura ordinaria, solo a degli indicatori di tipo economico e finanziario è sbagliato. Tante sono le violazioni dello Stato di diritto che sono sotto gli occhi di tutti, che probabilmente non hanno impatto sul bilancio europeo, ma che comunque sono da ritenersi gravi, come quelle riguardanti le carceri, solo per fare un esempio”. Il presidente ha quindi proposto di preparare una risoluzione per invitare al ritiro del regolamento e di votarla nella prossima seduta.

D’accordo con questa linea si è dichiarata la consigliera Marietta Tidei (Pd), la quale ha sottolineato che le istituzioni europee, nell’emanare provvedimenti del genere, non aiutino chi si oppone ai sentimenti antieuropeisti che mirano alla distruzione dei processi di integrazione europea. “Considerare lo Stato di diritto – ha spiegato – solo in occasione della tutela del bilancio, sembra contrario a chi vorrebbe preservare il futuro dell’Europa, soprattutto in un momento in cui tali violazioni sono tante e in cui aumenta il sentimento antieuropeista”. Per Tidei c’è bisogno quindi di un’iniziativa forte da parte della commissione.

La vice presidente della commissione, Silvia Blasi (M5s), nel ricordare che anche la presidenza del Consiglio dei ministri ha espresso un parere nettamente contrario verso questo provvedimento, ha condiviso la proposta di dare un segnale netto di “contrarietà ai principi su cui si basa questo regolamento”, attraverso una risoluzione della commissione. Posizione condivisa anche dall’altro vicepresidente, Enrico Cavallari (gruppo Misto) e da Michela Califano (Pd). A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio