I sindacati in audizione sulla legge per la semplificazione

Ascoltati anche i rappresentanti della Fondazione Ottavio Ziino-Orchestra di Roma e del Lazio e dell'associazione Territorio Roma
Un momento delle audizioni in quarta commissione. 26/07/2018 - Forte apprezzamento ha ottenuto la previsione della clausola sociale all’interno dei bandi di gara indetti dalla Regione Lazio, da parte dei sindacati ascoltati oggi in commissione Bilancio, programmazione economico-finanziaria, partecipazioni regionali, federalismo fiscale, demanio e patrimonio, presieduta da Marco Vincenzi (Pd).

Con l’articolo 13 della proposta di legge regionale n. 55, “Disposizioni per la semplificazione e lo sviluppo regionale”, s’intende promuovere la stabilità occupazionale del personale impiegato nel precedente appalto, garantendo la continuità occupazionale dei lavoratori coinvolti nel cambio di appalto, “compatibilmente con la gestione efficiente dei lavori e servizi e con la libera organizzazione d’impresa”. Quest’ultima previsione rischia di annacquare la portata del provvedimento, secondo Donatella Onofri (Cgil Roma e Lazio), la quale ha ricordato che in tutta Europa la clausola sociale è piena e incondizionata, mentre Armando Valiani (Ugl) ha posto l’accento sulla necessità di salvaguardare il reddito, oltre che il posto. Pierluigi Talamo (Uil Lazio) ha ricordato il lungo percorso di confronto con i sindacati che ha portato alla clausola sociale salutata con favore anche da Salvatore Di Fusco (Cisl Lazio), il quale ha manifestato apprezzamento sulla norma relativa agli orari di apertura degli esercizi commerciali, laddove si ricorda la necessità di rispettare comunque i contratti collettivi di lavoro.

Apprezzamento da parte dei sindacati è stato espresso anche per l’articolo 35 della pl 55 che prevede il rafforzamento delle politiche attive del lavoro esercitate attraverso i centri per l’impiego, le cui competenze sono passate alla Regione dal primo luglio, con la cessione del relativo ramo d’azienda della società Capitale Lavoro SpA.

Nel corso dell’audizione sono intervenuti alcuni consiglieri regionali. Sul tema di Capitale Lavoro sono intervenuti Valentina Corrado (M5s), Antonello Aurigemma (FI) e Marta Leonori (Pd). Aurigemma ha anche evidenziato la mancanza d’interventi nella pl 55, per affrontare il problema dei lavoratori over 40 che hanno perso il posto di lavoro. La consigliera Corrado ha invece voluto ricordare il ruolo della Città metropolitana di Roma Capitale, a guida 5 stelle, nel raggiungimento della soluzione adottata. Orlando Tripodi (Lega) ha notato l’assenza di riferimenti a Lazio Ambiente e alle ex Rsu in servizio nei tribunali. Sul tema della clausola sociale, Claudio Di Berardino, assessore al Lavoro e nuovi diritti, politiche per la ricostruzione, ha dichiarato che “l’impianto proposto è già un passo in avanti, non è ancora la legge sugli appalti, ma abbiamo voluto lanciare un segnale”. Di Berardino ha anche accolto la richiesta giunta nel corso dell’audizione di una rappresentanza dei sindacati nell’osservatorio regionale sui piani di zona, previsto dall’articolo 31 della proposta di legge.

A seguire si sono tenute altre due audizioni: protagonista della prima la Fondazione Ottavio Ziino-Orchestra di Roma e del Lazio, istituto orchestrale che godeva di finanziamenti da parte regionale, comunale e statale, ma che è poi entrata in uno stato di crisi e ha interrotto l’attività concertistica dal 2011.  La crisi è stata superata con parziale pagamento dei debiti e riduzione del personale dipendente; a detta del suo rappresentante in audizione, la Fondazione sarebbe ora pronta per ripartire ma ciò dipende ormai dalla volontà della Regione al riguardo, visto che con il provvedimento in esame si intende uscirne. Richieste di chiarimento su questa fondazione e la sua attività sono state formulate da parte di Aurigemma e Corrado, secondo la quale è necessaria una mappature delle istituzioni analoghe cui la Regione partecipa e un eventuale recesso da quelle inattive, come quella audita oggi. Eugenio Patanè (Pd) ha però fatto presente come la partecipazione regionale alle fondazioni sia stata normata con legge del 2014 mantenendola solo per quelle ritenute funzionali e ad oggi non si vedono motivi per rivederla.

Infine, l’associazione Territorio Roma ha detto attraverso il suo rappresentante di ritenere “debole” la proposta di legge 55 a proposito del tema del governo del territorio, presentando una serie puntuale di osservazioni agli articoli che vanno ad incidere sulla normativa di suo interesse, l’art. 3 (leggi regionali 29 del 1997 e 38 del 1999), l’11 (legge regionale 7 del 2017), il 12 (LR 24/1998) e il 15 (LR 13/2007). Tra i punti principali, l’osservazione che la pianificazione territoriale vada mantenuta al Consiglio regionale come competenza specifica e la contrarietà al rimando, sulla questione del nulla osta per gli enti parco, alla normativa nazionale, e segnatamente al codice dei beni culturali e del paesaggio. Ma anche il fatto che i parchi deliberati prima del 2008 abbiano due anni di tempo per adeguarsi al Ptpr crea una discriminazione tra quelli e gli altri istituiti successivamente, a parere dell’associazione. Corrado, riservandosi di approfondire le osservazioni esposte, ha affermato di ritenere che la materia dei parchi nel suo complesso ha bisogno di essere affrontata in modo più organico e non con interventi estemporanei quali quelli che il provvedimento in esame consente. A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio